Raccontando Indian Wells: Kvitova e due tifose speciali

Ho atteso tutta la giornata, per dirla onestamente nemmeno troppo emozionante e povera di contenuti “extra” oltre ai risultati sportivi, per avere una bella storia da mettere nella nostra rubrica ‘Raccontando Indian Wells’.

La conferenza stampa di Petra Kvitova, già considerando il fatto che arrivava dopo una vittoria che dire rocambolesca è stare tranquilli contro Aljona Ostapenko, è stata una gemma importante.

Cominciamo col raccontare cosa caspita sia successo nel match: la lettone nel primo volava, con Petra ferma o quasi, zero chance di fare qualunque cosa, 6-0 Ostapenko; nel secondo Aljona ha cominciato a sbagliare, Kvitova è entrata nel match e si è completamente ribaltato tutto, 6-0 per la ceca; nel terzo di nuovo Kvitova a scattare con una Ostapenko crollata nella tenuta fisica e peggiorata a livello di salute con i problemi giunti già nel turno precedente, 4-0 Kvitova e 10 game vinti consecutivamente; la lettone rientra fino al 4-4 per perdere poi i due game successivi. Risultato finale: Kvitova batte Ostapenko 0-6 6-0 6-4.

La giornalista Anita Stahl mi ha mostrato una foto presa di Kvitova al servizio sul match point e Ostapenko dall’altro lato della rete piegata in due con una mano sulla fronte, quasi pronta a vomitare. Non era affatto serata per lei, che già due giorni fa mi rivelava di essere stata molto male al mattino pensando anche al ritiro, mentre Kvitova ha potuto celebrare una vittoria assurda. Così viene annunciata l’ora della conferenza stampa della ceca: le 21. Pochi minuti prima mi avvio verso la sala e dietro di lui due anziane signore ben oltre la settantina, volontarie al desk informazioni della salta stampa, lo seguono.

“Arriva Kvitova?”, chiede una di loro.
Sarà qui tra cinque minuti”, rispondo.
“Bene, allora io entro” ripete la signora Judy.
La sua collega non è così convinta, tanto da pensarci un po’ e dire: “mmmmmh, forse è meglio se vada a dormire”.
“Ma no, aspetta, ci vai dopo” dice Judy spronandola a rimanere. Nel frattempo arriva la moderatrice WTA e il fisioterapista di Kvitova.
Judy chiede: “Possiamo rimanere? Ci sediamo in fondo, non parliamo, zero, ma siamo grandi fan di Kvitova e vorremmo vederla”.
La moderatrice, senza un attimo di esitazione: “Certo! Potete anche fare una domanda se volete, la mettiamo come angolo dei fan”. Probabilmente non era ammissibile, ma vista l’ora, la pochissima gente rimasta, l’ambiente veramente tranquillo e tutto si è incastrato a loro favore.

Arriva Kvitova, parliamo della partita, Petra fa capire che è stata qualcosa stranissima per tante ragioni e che viverla in prima persona è stato estenuante, ci rivela che ormai alla sua età nemmeno vuole analizzare bene col team cosa sia successo o cosa saranno le prossime partite, ma che punta solo a divertirsi quanto più possibile, quindi questa verrà accantonata. Quando le si chiede di Jessica Pegula, prossima avversaria, le dice che spera in una bella partita visto il loro ultimo precedente (alla United Cup, vinto), che è consapevole di essere in suolo americano e che spera ci sia qualcuno a fare il tifo per lei.
Così prende la parola Judy: “Io sono una fan, e una volontaria in sala stampa, ed è bellissimo vederti qui a Indian Wells. Hai tanti fan, tranquilla”.
Kvitova, sorridendo a 32 denti: “Grazie, con i 4 del mio team e te siamo 5!”.
L’altra anziana signora volontaria: “Io pure”.
Kvitova: “6! Si!”.

Ridiamo tutti, Petra per prima, malgrado il volto esausto. Ride lei, ride il suo preparatore atletico, ride la moderatrice WTA, ridono le signore anziane.
Kvitova poi, guardando Anita: “… tu ci sarai per me? Oggi ti ho vista seduta dietro al mio team”.
Anita: “Penso di sì, ma ho l’accredito, come giornalista non potrei fare il tifo”.
Kvitova, ormai davvero di ottimo umore: “Ma dai, giralo, non si noterà proprio”.
Judy riprende la parola: “Katie arriverà?” (Katie Spellman è la manager di Kvitova, volto noto perché prima di seguire la ceca era parte del WTA Communication Team).
Kvitova: “No, quest anno no”.
Judy: “Peccato, la ricordo con grande piacere fin da quando lavorava per la WTA”.
Kvitova: “È ancora così carina, ora è pure madre di tre”.
Judy: “Salutacela tanto”.

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