United Cup: Musetti fa il suo, Trevisan impegna Swiatek ma non basta. 1-1 tra Italia e Polonia

È un 1-1 (ampiamente) pronosticatile tra Italia e Polonia dopo i due singolari del playoff di United Cup a Brisbane, eppure sono state partite abbastanza differenti.

Alla comoda e preventivatile vittoria di Lorenzo Musetti si è aggiunta quella di Iga Swiatek dove però Martina Trevisan ha venduto carissima la propria pelle con 80 minuti di lotta solo nel secondo parziale.

6-1 6-1 il punteggio con cui il giocatore di Carrara ha aperto la serie superando Dominic Michalski avendo vita troppo facile con un gioco di caratura ben superiore all’avversario che a stento è dentro i primi 350 del mondo. 6-2 6-4 invece il punteggio con cui la numero 1 del ranking WTA ha superato Trevisan, piaciuta molto di più oggi che nelle precedenti uscite.

Sembrava quasi ordinaria amministrazione per la polacca dopo un primo set incanalatosi velocemente verso i suoi binari e dominato senza particolari patemi, non fosse per un paio di game tra 2-0 e 3-1 dove qualcosa si è intravisto non essere proprio a posto: il dritto, soprattutto. Nel terzo game si è fatta recuperare da 0-30, nel quarto da 30-0 ha faticato chiudendo solo ai vantaggi dopo anche un brutto dritto colpito sul 40-30. Venendo da due partite, contro Yulia Putintseva e Belinda Bencic, dove era stata praticamente perfetta con quel colpo, quel momento è parso quasi un monito per quanto sarebbe seguito.

L’inizio di secondo set è stato particolarmente equilibrato, tutto il contrario d quanto dicesse a un certo punto il punteggio: 3-0 e servizio Swiatek. Trevisan ha continuato a interpretare una partita molto spregiudicata nell’atteggiamento, con magari molti punti concessi (per i suoi standard) con errori in spinta, ma la testa era molto libera. Questo, per tutti, era un punto già perso in partenza, per cui perché non provare qualcosa di diverso? Così l’azzurra fin dalle prime battute non ha esitato ad attaccare tante risposte, a fornire palle complicate, a fare in modo che Iga dovesse sempre prendersi dei rischi, cosa non ideale in una giornata così.

È venuto fuori un secondo parziale molto teso, malgrado quel doppio break per la polacca. Swiatek non chiudeva il match perdendo la battuta, viveva una fase di stallo dopo una scivolata apparentemente senza gravi conseguenze ma che l’ha un po’ destabilizzata e col passare dei minuti e coi dritti che non entravano si è irrigidita. È venuta a meno la fluidità nei movimenti, gli errori si moltiplicavano e il nervosismo aumentava. Trevisan non chiedeva altro: si era aperta una piccola finestra per rientrare davvero. Dal 3-1 al 5-4 era sempre in affanno al servizio, ma l’avversaria non prendeva alcuna delle tante chance avute. C’erano demeriti suoi, ma anche molti meriti di un’azzurra davvero dentro la partita e quasi rinata, lontana parente di quella vista nelle ultime uscite sul duro, tanto da caricare anche il pubblico in più occasioni e spinta da una panchina che era sempre in piedi.

Non era affatto facile, per Iga, mantenersi avanti in quel momento dove tutto le girava contro. È stata però perfetta a recuperare uno 0-30 sul 3-2 grazie ai servizi, oggi il suo dato migliore, e poi il 15-40 nel game conclusivo del match, quando ancora si è tirata su con la propria battuta. Slice da destra, servizio al corpo da sinistra. Annullava una terza chance offerta e trovava un grandissimo ace al centro a 180 chilometri orari, forzando tanto per chi si tiene generalmente tra 165 e 175, e ricavando il punto più importante, chiudendo poi allargando il gioco sulla sinistra dell’azzurra. Lei a esultare dal sollievo, Trevisan a lanciare la racchetta dalla frustrazione. Ci avessimo pensato un giorno fa, forse non poteva sembrare possibile. Brava Martina, come le diceva Vincenzo Santopadre a fine match: l’ha costretta a superarsi.

Alle 8:30 del mattino in Italia al via le restanti partite, con Matteo Berrettini contro Hubert Hurkacz e Lucia Bronzetti contro Magda Linette. L’eventuale doppio decisivo al momento vede segnati Hurkacz e Swiatek contro Musetti e Camilla Rosatello.

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