Di Alberto De Laurentis Pensieri e parole di Lorenzo Sonego, intervistato durante l’evento organizzato da Mizuno Italia presso il Mizuno Flagship Store di Torino, in occasione delle Atp Finals. D. Un 2024 tra alti e bassi, come hai vissuto questa stagione? “La prima parte della stagione è stata molto complicata, anche a causa del cambio […]
I nostri sospetti sono stati finalmente confermati: gli uomini dimenticano più delle donne! Ricordare nomi, date, anniversari sono davvero un problema per gli uomini, a ogni età. Anche le donne hanno gli stessi problemi di memoria ma in misura minore, almeno secondo gli studi condotti dall’Università di Londra.
Quindi non c’è da stupirsi per i numerosi smemorati che affollano le nostre vite. Scherzi a parte, la sbadataggine sembra oramai diventata il naturale contraltare alla frenesia dei tempi moderni, arrivando a lambire anche i campi da tennis. Qualche anno fa lo scozzese Andy Murray si scordò il premio per il secondo posto vinto agli Australian Open. Probabile che la cocente sconfitta in finale contro Djokovic gli abbia fatto perdere la testa, ma il tennista è stato costretto a rientrare rapidamente in albergo dall’aeroporto per recuperare il trofeo dimenticato. Rublev invece all’ATP di Barcellona nel 2021 scese in campo nel match contro l’azzurro Federico Gaio senza racchette. Solo poco prima di iniziare il riscaldamento, il tennista russo si accorge di non avere le racchette nel borsone e chiede aiuto al giudice di sedia per recuperarle. Lo stesso buffo inconveniente è capitato anche a Humbert prima di un match contro Casper Ruud a Wimbledon. Ancora più curioso il fatto che questa dimenticanza abbia portato fortuna a entrambi i tennisti smemorati, che nonostante la défaillance iniziale si sono poi aggiudicati la vittoria del match. Sorte meno propizia capita invece a chi dimentica nello spogliatoio le scarpe: due anni fa a Wimbledon il bad boy Kyrgios entra in campo per sfidare Auger Aliassime calzando le amate scarpe da basket quando si accorge di aver dimenticato quelle da tennis. Nonostante il provvidenziale ritrovamento da parte del giudice di linea, il novello Cenerentolo fermò la sua corsa davanti al rivale canadese per un infortunio agli addominali. Tra gli smemorati anche il divino Federer, che agli Australian Open del 2019 venne bloccato all’ingresso dello spogliatoio dalla sicurezza perché privo del Pass. Solo con l’arrivo del Team in possesso dell’accredito, il campione svizzero è poi riuscito a passare. Se a inizio carriera anche un giovane Nadal si scriveva sul palmo della mano le parole chiave da ricordare durante i match, chi pare non avere problemi di memoria è l’ultimo dei Big Three: Novak Djokovic non dimentica, così almeno ha affermato appena sbarcato in Australia. In effetti risulta difficile dimenticare gli episodi che lo hanno visto protagonista lo scorso anno durante il soggiorno australiano. Anche se il serbo proverà a buttare i brutti ricordi alle spalle, l’espulsione subita a Melbourne lo scorso gennaio è destinata a restare bene impressa nella mente del campione. “Non posso dimenticare quello che è successo, è un qualcosa che rimarrà per sempre dentro di me, non avevo mai vissuto nulla del genere, ma è stata un’esperienza di vita preziosa che resterà sempre, ma so che bisogna andare avanti e sono pronto a dare il massimo e il meglio del mio tennis qui in Australia”. Perdonare sempre, dimenticare mai ripeteva Giolitti ma forse il segreto della felicità consiste anche nel saper dimenticare. Che poi non è detto debba annegare nel mare dell’oblio ogni singolo ricordo. Magari bastano minuscoli momenti, piccoli attimi di dimenticanza che si trasformano in felicità, come suggeriva Totò. Forse per essere davvero felici occorre dimenticare le brutture della vita almeno per brevi istanti che, come fugaci amnesie, durano giusto il tempo necessario a innalzare un trofeo sopra la testa.