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[7] N. Djokovic vs [6] A. Rublev 6-4 6-1
È durata poco più di mezz’ora il match clou, almeno così doveva essere, del gruppo rosso, tra Djokovic e Rublev, che avevano vinto il match d’esordio. Una buona mezz’ora senz’altro, con pochissimi errori e però anche poche emozioni. Il problema è stato che dopo Rublev ha improvvisamente perso la testa e ha trovato il modo di perdere cinque game di fila, davvero troppa grazia. Quando si è calmato i buoi erano già altrove.
Come detto il primo set era di altissimo livello, con i due che non concedevano nulla, e se per Djokovic non è certo una novità per Rublev, aver limitato i momenti di furore cieco ad un paio di colpi su situazioni di punteggio comode, sembrava una lieta sorpresa o forse i primi risultati del lavoro che pare stia cominciando con uno psicologo. Ma nemmeno il tempo di compiacersi dell’equlibrio del russo che arrivava il disastro. Nel decimo game Rublev serviva sul 40-30, grazie a due ace, ma nello scambio entrava improvvisamente in confusione. Una palla in mezzo alla rete lo destabilizzava e giocava i due punti successivi in preda ad un misterioso furore di cui Djokovic approfittava senza scomporsi.
Rublev non riusciva a calmarsi e inanellava una serie di sciocchezze solo parzialmente intervallate da dei colpi fulminanti, ma la partita non c’era più e c’era solo da augurarsi che Rublev la finisse intero, visto le continue racchettate che continuava furiosamente a infliggersi. Almeno quello è andato bene.
Djokovic già qualificato dunque, e il panorama degli avversari non pare indurre nessuno a identificare un rivale serio in grado di impedirgli di raggiungere il record delle vittorie di Federer alle Finals. Giusto Medvedev magari, ma non è nemmeno detto che riesca a qualificarsi, stasera sapremo.
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