La finale del Miami Open 2022 ha già dato un primo verdetto, a prescindere dal risultato ci sarà un nuovo campione 1000: Carlos Alcaraz e Casper Ruud vanno entrambi a caccia del primo titolo “pesante” al loro debutto in una finale di questo calibro.
L’uomo più atteso è sicuramente Alcaraz, a soli 18 anni già pronto a dare fastidio ai big e poter ambire agli obiettivi più importanti. Il giovane di Murcia punta a diventare il primo tennista del suo paese a trionfare in Florida dopo i tentativi falliti di Nadal, Ferrer, Moya e Bruguera, che insieme hanno collezionato otto finali perse. In caso di successo, Alcaraz diventerebbe il terzo vincitore più giovane in un 1000 dopo Michael Chang e lo stesso Nadal. Il percorso dello spagnolo è stato da incorniciare.
Ha battuto due top 10 nei turni precedenti, tra i quali Tsitsipas, superato con un tennis brutale in quella che è stata, senza dubbio, la migliore partita di Alcaraz dell’intera settimana a Miami. Ha sofferto molto contro Kecmanovic ma contro Hurkacz, a detentore del titolo, ha sempre tenuto la partita sotto controllo mostrandosi superiore nei momenti cruciali. In questo primo trimestre del 2022 solo Nadal e Medvedev hanno fatto meglio di Alcaraz e la Race, in cui l’allievo di Ferrero è al momento terzo, lo testimonia. Numeri da capogiro che però non sembrano dar vertigini a Carlitos, favorito alla vigilia. Curioso visto che Ruud vanta maggiore esperienza ed è top 10 ormai da mesi. Il norvegese ha costruito gran parte della sua classifica sulla terra battuta, ma da agosto 2021 ha fatto passi da gigante anche sulle superfici rapide.
È passato dalle eliminazioni precoci nei tornei sul veloce ai quarti di finale ottenuti tra Canada, Cincinnati e Parigi-Bercy, con la semifinale alle ATP Finals di Torino come ciliegina sulla torta. Ha giocato fin qui un ottimo torneo, eliminando la testa di serie numero 2 Zverev, ma non ha brillato nella semifinale contro Cerundolo. La finale con Alcaraz sarà un test complicato per il norvegese, che da fondo campo subirà la pressione e la potenza dello spagnolo: non sorprende che l’anno scorso a Marbella, nel loro primo e unico confronto, Alcaraz lo abbia nettamente superato in due set. Se Ruud vorrà avere chance di vittoria dovrà proporre qualcosa di più del suo solido e regolare ritmo da fondo campo. Difficile cambiare all’improvviso lo spartito cardine del suo tennis ma per mettere a freno la valanga iberica servirà davvero qualcosa di speciale.
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