Lo sport ha la responsabilità di combattere la violenza di genere. Con i suoi valori paritari e la sua risonanza mediatica, lo sport ha una voce per fare la differenza. Ha una voce per iniziare il cambiamento. Oggi ce la fanno sentire uomini e donne, schierati insieme contro ogni forma di durezza e diversità. Oggi che, […]
“Non mi aspettavo quello che è successo in Australia e sarà difficile per me da dimenticare. Ma voglio tornare in futuro a giocare di nuovo alla Rod Laver Arena. Ricorderò sempre tutte le cose belle vissute a Melbourne, dove ho passato bei momenti professionali e personali. Nonostante tutto quello che è successo, ho un ottimo legame con l’Australia”.
Lo ha detto il numero uno del tennis mondiale Novak Djokovic in un’intervista a Rts, la tv di stato serba. “Non è stato facile guardare la finale dell’Australian Open, non volevo ma ho dovuto farlo perché mia moglie e mio figlio la stavano guardando. Non ho tifato né per Medvedev né per Nadal. Non mi importava chi sarebbe stato il vincitore, tanto io avrei perso comunque…”, ha aggiunto Nole che al momento non vuole vaccinarsi.
“Mi chiamano Novax? Nel corso della mia carriera mi sono abituato ad essere chiamato anche in modi peggiori. Ci persone a cui non piaccio e persone che mi sostengono. E’ sempre stato così. Ho deciso per ora di non vaccinarmi. Come atleta d’élite, controllo tutto quello che entra nel mio corpo. Se qualcosa cambia lo 0,5% del mio corpo, lo sento subito. Sono solo prudente prima di prendere qualsiasi decisione e pronto ad affrontarne le conseguenze. In futuro? Ho la mente aperta e non escludo nulla, nella vita tutto è possibile. Vedremo come si svilupperà la situazione”. In attesa di una decisione sul vaccino, Djokovic potrà finalmente tornare in campo la prossima settimana a Dubai: sarà la prima testa di serie nel torneo degli Emirati.
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