ATP Acapulco, Zverev perde la testa: insulti e racchettate contro l’arbitro

Alexander Zverev, ieri protagonista in singolare nel torneo ATP 500 di Acapulco col match vinto contro Jenson Brooksby all 4:55 del mattino, è balzato nuovamente alla cronaca nel match perso in doppio in coppia con l’esperto brasiliano Marcelo Melo.

Il duo britannico/finlandese composto da Lloyd Glasspool ed Henry Heliovaara si è imposto 6-2 4-6 10-6 ma fa tanto discutere l’atteggiamento del tedesco avuto negli ultimi punti di partita.

Il momento cruciale è stato sull’8-6 nel supertiebreak quando Zverev ha contestato a gran voce una chiamata dell’arbitro sulla riga laterale vicina alla sua postazione.

“Guarda dove la palla è rimbalzata! 8-6 nel tie-break! Porca put**na! È la tua fot**ta linea! Testa di ca**o!”. Il tedesco, ricevuto un warning dall’arbitro, è andato poi in risposta subendo però l’ace sul match point. A quel punto la situazione è, se possibile, peggiorata.

Zverev, furioso, ha continuato a urlare all’arbitro e ha tirato in tutto quattro racchettate in direzione delle sue gambe. Non l’ha preso, è stato più un gesto di scherno e intimidatorio, colpendo invece la struttura del bracciolo della sedia, ma il movimento delle gambe dell’arbitro mostrano meglio di altre ipotesi quanto sia stato vicino a colpirlo.

Ancora in preda alla furia, Zverev una volta seduto si è immediatamente rialzato, ha tirato l’ultima racchettata alla torretta (più in basso rispetto ai punti precedenti) e ha continuato a insultare l’arbitro. Da capire, ora, come vorrà muoversi l’ATP anche se negli ultimi tempi è stata forse fin troppo indulgente verso certi comportamenti. Lo stesso Zverev, nel 2016, urlò all’arbitro del suo match di Montpellier contro Paul Henry Mathieu: “you are a fu****g mo**n” (“sei una testa di ca**o”) senza ricevere penalizzazioni.

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