Australian Open: Barty riporta un’australiana in finale dopo 42 anni, travolta anche Keys

[1] A. Barty b. M. Keys 6-1 6-3

Ashleigh Barty completa la sesta partita (quasi) perfetta di un Australian Open fin qui per lei da assoluta protagonista e storico per il fatto che la numero 1 del mondo sia diventata la prima tennista di casa ad accedere alla finale femminile 42 anni dopo Wendy Turnbull che nel 1980 fu sconfitta da Hana Mandlikova.

Una partita che si presentava con la beniamina di casa come chiara favorita, e dove i dubbi principali forse non erano nemmeno sulle possibilità di Madison Keys di trovare qualche colpo dei suoi. La statunitense doveva reggere e leggere le tante traiettorie che questa Barty può proporre, tenendo alta la qualità dei colpi e cercando di trovare un momento di calo dell’avversaria.

Non c’è stato, 6-1 6-3 in un’ora e altra partita dominata. 6-0 6-1 all’esordio, 6-1 6-1 al secondo turno, 6-3 6-2 al terzo, 6-3 6-4 al quarto, 6-2 6-0 ai quarti di finale e ora altri quattro game per la sua prima finale a Melbourne. Ha giocato ancora una volta da numero 1 del mondo, malgrado un paio di momenti nei due set che l’avevano portata a dover risolvere situazioni intricate. Oggi, per la prima volta nel torneo, aveva anche un cerotto abbastanza grande nella zona dell’addome, alla sinistra dell’ombelico. Non è sembrata pagare un calo rispetto ai giorni scorsi se non forse in una prima palla che a tratti non voleva entrare. Soltanto una prima su cinque nei game iniziali al servizio, coperti però dalla solita brillante qualità da fondo campo nel cercare gli angoli ed esporre i problemi dell’avversaria.

Keys era anche troppo nervosa, il break subito nel turno di servizio iniziale l’ha condizionata ulteriormente e i suoi errori gratuiti dopo tre game erano già fuori controllo. Sul 4-1 e doppio break di vantaggio Ashleigh ha tentennato un po’ col dritto, è stata messa per la prima volta sotto pressione e da 30-0 ha dovuto salvare la prima e unica palla break del set: prima esterna a “soli” 139 chilometri orari e game tenuto da lì con facilità. Nel secondo parziale ha mancato uno 0-30 sull’1-0, sul 2-2 due brutti dritti hanno dato a Keys un 15-30 divenuto poi palla break subendo una risposta pesante della statunitense ma lì molto attenta ha messo un buon servizio e seguito a rete il dritto lungolinea, giocando lo smash vincente. In questi frangenti un piccolo calo poteva forse aprire un nuovo capitolo. Non c’è stato e sul 3-2 ha trovato il break che ha spaccato anche il secondo parziale.

Keys cercava soprattutto col rovescio di alzare la traiettoria per far colpire a Barty uno slice alto e con meno controllo, ma due gratuiti dal 15-15 hanno dato due palle break all’australiana. Ha servito bene per il 40-40, ma alla terza chance Ashleigh le ha fatto giocare una volèe dove era poco composta prima di passarla col dritto e allungare sul 5-2 con soli servizi vincenti. Madison ha cercato di darsi un’ultima chance recuperando da 0-30 a forza di dritti vincenti, ma nel game chiave la numero 1 del monod ha servito benissimo dallo 0-15 e appoggiando l’ultimo dritto nel campo lasciato aperto dall’avversaria si è presa la partita.

Le rimane ora un’ultima fatica, e sabato mattina (in Italia) per la prima volta giocherà per il titolo di regina a Melbourne.

Dalla stessa categoria