Caso Peng, ATP e ITF non seguono la WTA. Comunicati teneri: “Continuiamo a monitorare la situazione”

A poco meno di 24 ore dall’annuncio della WTA che sospende tutti i suoi tornei del circuito maggiore tra Cina e Hong Kong finché non verrà fatta maggior chiarezza sullo stato di salute di Peng Shuai e le sue accuse di molestie possano essere analizzate, è arrivata la tanto attesa replica degli altri due organi principali del mondo del tennis: ATP e ITF.

Ebbene, né l’una né l’altra hanno preso alcuna decisione. Con due comunicati abbastanza scarni e poco indicativi, né Andrea Gaudenzi né David Haggerty hanno prestato concreto appoggio alla mossa di Steve Simon, il quale comunque non sembrava auspicare un supporto quando alla BBC ha riferito che lui sta prendendo queste decisioni per il bene della WTA, e che comunque gli altri sono liberi di fare i rispettivi ragionamenti.

L’ATP, per voce del CEO Gaudenzi, comunica: “La situazione che coinvolge Peng Shuai continua a lasciare preoccupazioni dentro e fuori dallo sport. La risposta a queste preoccupazioni, di fatto, non è arrivata. Di nuovo chiediamo con urgenza che venga fatto il possibile per aprire un canale di comunicazione tra la tennista e la WTA per chiarire definitivamente la vicenda. Sappiamo che lo sport può avere un’influenza positiva sulla società e generalmente crediamo che avere una presenza globale possa contribuire a sbloccare certe situazioni. Noi continueremo a consultare i nostri membri e a monitorare ogni sviluppo in base a come evolverà la situazione”.

L’ITF, invece: “L’ITF, come governing body del tennis, è in sostegno di tutti i diritti delle donne. I nostri principali pensieri rimangono per Peng Shuai e la sua salute. Le accuse mosse devono essere investigate. Noi continueremo a supportare tutti gli sforzi fatti in quel verso, sia pubblicamente che lontano dai riflettori”.

Come detto, due comunicati che lasciano abbastanza a desiderare. Nessuno dei due sembra riconoscere, come invece fatto dalla WTA, contro chi ci si sta rivolgendo ora. L’associazione femminile ha avuto il coraggio di puntare il dito contro la Cina, il governo e la sua censura, qui nessun riferimento in particolare. L’ATP non pone neanche in luce il problema mosso da Peng Shuai, l’ITF se non altro parla di accuse. L’ATP, e in sostanza anche l’ITF, ancora adesso non prende decisione e si limita a dire che si baserà sugli sviluppi. Come se la giornata di ieri, dall’importanza enorme, sia stata smorzata.

Un motivo, anche abbastanza pesante a dir la verità, lo si può ritrovare nella condizione di ATP che paradossalmente potrebbe fare molta più fatica a staccarsi dalla Cina malgrado i rapporti siano minori rispetto alla controparte femminile. Il grande “però” del caso sta nel Master 1000 di Shanghai che è gestito dalla compagnia di management cinese Shanghai Juss Event Management Co. Ltd., che è anche azionista di ATP Media Holding. Il comunicato molto blando, però, ha già provocato un po’ di imbarazzo e qualche reazione contrariata.

(aggiornamenti a breve)

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