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05 Nov 2021 10:43 - Extra
BJK Cup, le semifinali: Svizzera contro Australia, la Russia sfida gli Stati Uniti. Fuori la Repubblica Ceca
di Diego Barbiani
La prima volta della neonata Billie Jean King Cup, dopo un lungo percorso assai travagliato, è arrivata ad avere le sue quattro semifinaliste.
A Praga si sta giocando l’edizione 2020 divenuta poi 2021 a causa della pausa per la pandemia, con Budapest che doveva essere la sede unica ufficiale ma che di colpo ha detto “no”, stracciando il contratto in questa stagione e costringendo gli organizzatori a rivedere tutto.
Si è optato per la Repubblica Ceca, forte dell’interesse del governo e dei grandi successi della nazionale locale nello scorso decennio. A conferma però di come questa sia una competizione nuova e completamente distaccata dal format precedente, in un momento storico sportivo molto più fluido e mutevole, ecco che diversi piani sono andati in frantumi.
Senza Karolina Pliskova, Petra Kvitova e Karolina Muchova, le padrone di casa avevano comunque una squadra di tutto rispetto ma Barbora Krejcikova sta pagando fisicamente una stagione di grandi sforzi nel doppio impegno tra singolare e (appunto) doppio, con oltre 100 partite giocate. Nel primo incontro di fronte ad Angelique Kerber ha sentito tirare il muscolo del polpaccio sinistro cedendo il secondo set 6-0 e vedendosi sfuggire il terzo sul filo di lana. Le ceche si erano salvate nel doppio decisivo, ma non è stato così ieri sera quando la Svizzera di Belinda Bencic e Viktorija Golubic ha fatto il colpaccio vincendo 2-1: Golubic ha perso 6-4 6-2 contro Marketa Vondrousova ma Bencic ha rimesso tutto in equilibrio superando 7-6 6-4 proprio Krejcikova e, nel doppio decisivo, un 6-3 6-3 ha dato la vittoria a Bencic e Jil Teichmann contro Lucie Hradecka e Katerina Siniakova. L’altra componente del raggruppamento era la Germania, che però ha perso 5 delle 6 partite giocate in un contesto dove Kerber è stata l’unica a fare qualcosa ma ha finito con problemi fisici nel match contro Bencic e le altre, Andrea Petkovic, non hanno mai espresso un gioco di buon valore.
Le elvetiche scenderanno oggi in campo contro l’Australia, in qualche modo vera sorpresa di questo appuntamento perché priva di Ashleigh Barty e con Ajla Tomljanovic che ha saltato la prima partita per un malessere (non collegato al covid) e che nella seconda ha mostrato una scarsa forma spuntandola con tanta fatica soltanto 6-3 al terzo set di fronte ad Aliaksandra Sasnovich nel match che ha dato la qualificazione alle ragazze di Alicia Molik. Una Bielorussia che senza Aryna Sabalenka e Victoria Azarenka si è presentata con la formazione più debole delle 12 al via e ha racimolato successi soltanto nei doppi a punteggio però ormai acquisito. L’Australia, nei suoi meriti per aver centrato questo traguardo, deve guardare a quel 2-1 a sorpresa contro il Belgio di martedì quando Daria Gavrilova è tornata in campo a 9 mesi di distanza dall’ultimo match giocato e vincendo 6-4 1-6 6-4 contro Greet Minnen e, soprattutto, Storm Sanders ha fatto il suo esordio con la maglia della nazionale battendo 3-6 7-6 6-0 Elise Mertens. Il Belgio ha provato a fare quello che ha potuto, ma Mertens al momento è in grande difficoltà, con un calo nelle prestazioni che va avanti da qualche tempo e in questo momento senza una vera arma fa fatica a fare risultato.
La Russia ha sfruttato fin qui l’apporto di Anastasia Pavlyuchenkova, decisiva nel 2-1 in rimonta contro la Francia e nel 2-1 contro il Canada, che nel primo match di lunedì aveva anche causato un bello shock sconfiggendo le campionesse del 2019 al doppio decisivo e facendo valere, di fatto, quella wild-card che l’organizzazione le aveva assegnato dopo che la Repubblica Ceca era stata automaticamente promossa alle Finals da paese ospitante. Non potevano fare granché, le nordamericane, perché prive di ogni giocatrice con qualche esperienza di alto livello, ma Francoise Abanda sconfiggendo Fiona Ferro nel primo singolare aveva fornito un assist che Rebecca Marino e Gabriela Dabrowski in doppio hanno colto perfettamente nel vero exploit dei gironi. Ci hanno provato, contro la Francia, ma stavolta la differenza di valori è stata abbastanza netta malgrado poi Marino avesse vinto il secondo set contro Pavlyuchenkova. Così, nella sfida decisiva per il passaggio del turno, alle russe è bastato vincere un match (Pavlyuchenkova contro Cornet) per garantirsi la semifinale.
Infine, il raggruppamento degli USA. Non è stato così facile, malgrado Shelby Rogers, Sloane Stephens e Danielle Collins come singolariste. Nella sfida di apertura contro la debole Slovacchia Rogers (preferita a Collins) ha perso in due set contro la rediviva Viktoria Kuzmova e la frittata è stata completata col doppio vinto al super-tiebreak da Kuzmova e Tereza Mihalikova contro CoCo Vandeweghe e Caroline Dolehide. Dovevano battere la Spagna con almeno due set di vantaggio per passare il turno e, con Collins in campo, è stata tutt’altra storia. Stephens si è imposta con qualche fatica di troppo contro Nuria Parrizas Diaz (6-4 6-4) mentre Danielle ha lasciato un game a Sara Sorribes Tormo. Carla Suarez Navarro, all’ultimo torneo della carriera, aveva finito la benzina dopo la prima gara. Sconfitta in tre set contro Viktoria Kuzmova, aveva poi messo la sua firma nel doppio concluso 10-8 al terzo set. Mercoledì, a fine serata, il lungo saluto delle sue connazionali a fine partita con anche le statunitensi che si sono volute unire per una foto ricordo al passo d’addio di una ragazza che si è fatta voler bene da tutti per tantissimi anni. E, per una volta, non è affatto una frase di circostanza.
Gruppo A
1. Russia (RTF)
2. Canada
3. Francia
Gruppo B
1. Australia
2. Belgio
3. Bielorussia
Gruppo C
1. USA
2. Slovacchia
3. Spagna
Gruppo D
1. Svizzera
2. Repubblica Ceca
3. Germania