[17] A. Kerber b. D. Yastremska 3-6 6-4 7-6(3)
Angelique Kerber in carriera non aveva mai vinto un match allo US Open quando si era trovata indietro di un set. Le primavere sono quasi 32, il primo Slam a New York lo giocò nel 2007, eppure non le era mai riuscita la vittoria in rimonta con 11 sconfitte compreso anche il match di qualificazioni perso nel 2008. Oggi, questo tabù, è stato spezzato. In un match dove pure è apparsa spesso molto passiva nello scambio e con un rendimento al servizio molto altalenante, la tedesca ha trovato energie insperate quando Dayana Yastremska è stata vicinissima alla vittoria, riemergendo da 3-5 nel set decisivo e finendo per dominare il tie-break di un incontro chiuso 3-6 6-4 7-6(3).
Non era una gran versione di Kerber perché, e sembra abbastanza raro per la sua carriera, non riusciva quasi mai a ribaltare gli scambi e a dar fastidio all’ucraina, che arrivava anche a esibirsi in soluzioni spettacolari tra potenza e precisione che facevano piovere tanti applausi dalle tribune. Sembrava una partita stregata per la tedesca, che dal 3-2 e servizio nel primo set subiva quattro game consecutivi e perdeva il primo parziale senza mai aver colpito un vincente.
Quando la palla di Yastremska superava la metà campo, trovava poca resistenza. Angelique riusciva perlopiù a passare la rete, ma prima che ci fosse una vera reazione è dovuto passare oltre un set e mezzo. Se non altro, dopo i primi game della seconda frazione, ha trovato più ritmo alla battuta e dava meno chance di farsi aggredire. Sul 5-4, poi, ha colto i regali della sua avversaria che le hanno dato l’aggancio e un inizio di terzo set favorevole. Dal 2-1, però, è tornata quella spaesata e in affanno del primo parziale, con Yastremska che prendeva il campo e attaccava quasi senza fiato per volare sul 4-2 e poi sul 5-3. In risposta è stata 0-30, ma lì sono arrivati i primi gratuiti di tensione. Lo scenario si è riproposto con lei al servizio per il match e finalmente Kerber ha sfogato la propria frustrazione per dare il meglio della sua giornata nelle fasi conclusive, rientrando e prendendo a sua volta il comando nel tie-break, fino alla chiusura al primo match point.
Altri incontri
Ha impiegato un po’ a scuotersi anche Victoria Azarenka, che ha cominciato malissimo il suo match d’esordio contro Tereza Martincova. Finalista nel 2020, la bielorussa era scivolata sotto 1-4 prima di infilare 11 game consecutivi e avanzare al secondo turno dove affronterà la vincente del match tra Jasmine Paolini e Yaroslava Shvedova. Impegno molto duro anche per Garbine Muguruza, che ha avuto bisogno di due tie-break per imporsi contro Donna Vekic. Barbora Krejcikova ha fatto il suo esordio assoluto, da numero 9 del mondo, in un tabellone principale di singolare dello US Open. La ceca, campionessa Slam a Parigi tre mesi fa, si è imposta 6-0 6-4 contro la qualificata Astra Sharma.
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