Timea Bacsinszky annuncia il ritiro: “Caro tennis, non ti ringrazierò mai abbastanza”

Timea Bacsinszky, ex top-10 WTA, medaglia d’argento olimpica in doppio, due volte semifinalista al Roland Garros, ha annunciato oggi la fine della sua carriera da professionista.

Si tratta di un secondo ritiro, dopo quello di ormai otto anni fa a cui seguì uno dei rientri più emozionanti dello scorso decennio, con la scoperta di una svizzera che era riuscita a impadronirsi della sua vita dopo le tante tribolate vicende familiari.

32 anni, classe 1989, carattere genuino come poche e dotata di grande intelligenza in campo, era rientrata nel 2014 e dal nulla era riuscita a risalire a forza di smorzate e un movimento del rovescio tra i più puliti e spettacolari del circuito femminile. Quando la intervistammo a Indian Wells, nel 2015, veniva dalla doppietta Acapulco-Monterrey, era in serie positiva da ormai 14 partite e aveva raggiunto il quarto turno nel deserto della California. La chiedemmo per 5 minuti, ci ritrovammo ad ascoltarla parlare per 22. E facemmo solo quattro domande. Quel giorno Timea si aprì in un fiume di pensieri e ricordi sul suo passato, tra la famiglia e il rapporto chiuso col padre, la sua carriera, la voglia che l’ha investita quando ha deciso di ricominciare correndo giù per le scale e urlando a sua mamma che voleva andare a Parigi per giocare le qualificazioni del Roland Garros 2014 (dove si era dimenticata di cancellarsi dopo il ritiro), la forza che ha avuto nel tagliare definitivamente i rapporti col padre che si stava approfittando di lei e voleva controllarne ogni passo.

Fu un’intervista che mostrava una volta di più un carattere delicato ma deciso, una crescita personale che le ha fatto fare un passo importantissimo sia come tennista che come ragazza nella vita di tutti i giorni. Aveva cominciato a lavorare come barista: era una sua passione, per lei la ristorazione voleva dire “amore”, “affetto”, “vicinanza”. È tornata a giocare e in un anno batteva diverse big come Maria Sharapova e Petra Kvitova, andava avanti di un set e un break nella semifinale del Roland Garros contro Serena Williams, entrava in top-10 con la finale raggiunta nel WTA Premier Mandatory di Pechino, persa contro Garbine Muguruza.

Una giocatrice tanto intelligenze quanto divertente, maestra delle smorzate. Una volta a Roma fece innervosire proprio Serena, che si vide subire un punto con una smorzata direttamente in risposta e poco dopo le scagliò un ace centrale sui 200 chilometri orari e sembrò urlare “smorza anche questa!”. Quattro titoli WTA in bacheca, il record assoluto di precocità nella nazionale svizzera con l’esordio in Fed Cup a 14 anni, un sali scendi infinito in carriera tra rientri, picchi e infortuni.

Come nota finale, vorremmo citare un momento particolare vissuto proprio grazie a Timea. Quando all’Australian Open 2019 raggiungeva il terzo turno, in un nuovo rientro dopo vari problemi, siamo corsi alla sua conferenza stampa e la trovammo già a parlare con la stampa svizzera. Ci volle un po’ prima che si liberasse, ma lei che parla tantissimo era tutto tranne che una novità. Alla fine, quando tutti se ne erano andati, c’eravamo solo noi di Oktennis come stampa internazionale. Bacsinszky riconobbe la persona davanti a sé (Diego Barbiani) e la salutò in italiano. Cominciò l’intervista e dopo poco più di un paio di minuti la moderatrice ci interruppe dicendo che le tv stavano aspettando Timea nella saletta accanto. La svizzera però rispose: “Che aspettino ancora, io adesso parlo con lui”. Un gesto banale, ma che apprezzammo tantissimo perché come sito internet non avremmo questa potenza da proporre per spostare l’orario imposto dalle tv e non essendo svizzeri, né francofoni o tedeschi, non potevamo nemmeno proporci al livello della stampa “locale”. Bacsinszky invece ritardò le interviste tv per noi, e ancora oggi la ringraziamo tantissimo. Poi nella camminata verso la sala tv scambiammo altre due parole, lei diceva che finché sente così tanto piacere avrebbe continuato anche a competere nei campi più disparati dei tornei ITF, le dicemmo che con quel risultato era quasi vicina a entrare dentro il tabellone principale del Roland Garros.

Assente ormai da prima della pausa per covid, non aveva ancora programmato una vera ripresa degli allenamenti. Non sentiva quella voglia di mettersi in viaggio e di ricominciare una routine che si era modificata parecchio. 18 anni di carriera possono pesare, soprattutto se la storia personale è fatta di tanti stop&go. Probabilmente già qualche settimana fa meditava un addio, e adesso eccoci al momento definitivo. In bocca al lupo Timea, goditi la vita come hai sempre fatto.

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