di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
Sono tutti pazzi di lui: tutti lo cercano, tutti lo vogliono e finiscono per abbandonarsi a fragorose manifestazioni di giubilo quando riescono finalmente a catturarlo per un selfie. No, non si tratta della dilagante passione del gioco Pokém Go che mira a catturare lo scoiattolino Pikachu, tenera mascotte del video game: al villaggio olimpico di Tokyo ogni atleta desidera ardentemente aggiudicarsi uno scatto con Novak Djokovic. Non importa la nazione, la bandiera, la Djokémon mania è trasversale ai cinque continenti e unisce sportivamente tutti gli atleti olimpici nel tentativo di accalappiare Novak per una foto.
I social si riempiono di selfie con un sorridente Nole che non lesina una posa a nessuno: uno tra i primi è stato proprio il nostro Fognini che ha postato su Instagram uno scatto con Mr. Recordman, poi è stato il turno della squadra belga di ginnastica femminile in una foto che ritrae le atlete in allenamento con un Novak impegnato in una perfetta spaccata a terra. Kojic che rappresenta la Croazia nel Ping Pong è emozionantissimo per il selfie con Nole e conferma che il tennista serbo è finito in migliaia di foto. Per ottenere uno scatto con il numero 1 ATP, Kojic ha confidato a Nole di essere andato a Tokyo solo per immortalarlo! La simpatica bugia di Kojic meritava una ricompensa avrà pensato Nole.
Dal nuoto con la turca Victoria Gunes, al karatè col venezuelano Diaz, passando per il badminton degli atleti indiani Sai Praneeth e Chiraf Shetty fino alla campionessa serba di taekwondo Bogdanovic, un infaticabile Novak accetta di buon grado ogni richiesta di foto. Questo 2021 per il tennista serbo è ammantato da un’aurea magica grazie alle vittorie finora conquistate, il Grande Slam sembra proprio strizzargli l’occhio, traguardo che lo consacrerebbe definitivamente nella storia del tennis. Con questo entusiasmo che gli scorre nelle vene Novak in Giappone insegue anche l’oro olimpico, perché pure il Golden Slam non è un obiettivo da disdegnare.“Ogni giorno mi chiedono molte foto e mi dicono cose carine. Mi sento carico di energia positiva! Mi sto godendo ogni momento in questi giochi olimpici e mi rendo conto che un sacco di gente sta seguendo quello che faccio, anche se ognuno degli atleti che sono qui sono importanti. Mi considero un atleta dalla mentalità aperta”. Forse è anche questo il motivo del grande entusiasmo che sta facendo di Nole l’attrazione principale del villaggio olimpico: la positività che sprigiona arriva palpabile anche a chi lo circonda. Un’istantanea di energia positiva in un momento storico così difficile ha la forza rigenerante di un’oasi lussureggiante in un deserto arido. I giochi olimpici sono iniziati sotto una cattiva stella, tra difficoltà organizzative per la ripresa dei contagi COVID e un meteo ostico. Molti tennisti ad esempio hanno manifestato disappunto per la scelta di orari di gioco in ore rese asfissianti dal caldo torrido, con il rischio di seri malori e gravi infortuni, mentre altri atleti hanno esternato un disagio e una tensione psicologica molto forti. Un sentimento che sembra comune ai professionisti militanti nelle più diverse discipline e inizia a diventare preoccupante per la rapidità con cui si diffonde tra i giovani campioni. Il crollo mentale di Naomi Osaka e Simone Biles sta scuotendo l’ambiente olimpico. Sono fardelli pesanti i risultati da centrare, le prestazioni da garantire, a discapito del divertimento e del piacere di gareggiare. Invece il mattatore serbo a 34 anni, nonostante l’alta posta in gioco, riesce a divertirsi, a godersi appieno il clima positivo di questa Olimpiade, discussa e tormentata, ma pur sempre emozionante e coinvolgente. Nole con i selfie dispensa buonumore e sana leggerezza agli atleti olimpici ricevendo in cambio manifestazioni di stima e affetto che sono benzina pura per la sua mentalità vincente. Per Nole la tensione è un privilegio da domare: “La pressione? Penso sia un privilegio, almeno per come la vedo io. Senza, infatti, non esisterebbe lo sport professionistico. Se miri a raggiungere i livelli più alti in qualsiasi settore, è bene che impari fin da subito come gestirla sia dentro sia fuori dal campo di gara. Non sto dicendo che io non avverto tutto quel rumore che mi circonda, ma faccio in modo che non arrivi a distruggermi.” È probabile che per lui il normale rovescio della medaglia della gloria e del successo sia lo stress, la tensione nervosa, con cui convivere. Nessuno meglio di lui ha la capacità di trasformare la tensione negativa in energia positiva. Vola alto il morale di Nole, sopra le tempeste emotive: è impossibile da raggiungere, lo si può catturare solo per un selfie.