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03 Feb 2021 14:03 - Extra
Un positivo al covid nello staff dell’hotel-quarantena, 600 persone in isolamento. Attesa per il destino dell’Australian Open
di Diego Barbiani
A quattro giorni dall’inizio dell’Australian Open, ecco la notizia che nessuno avrebbe mai voluto comunicare.
Daniel Andrews, primo ministro dello stato di Victoria, ha tenuto una conferenza stampa d’emergenza alle 10:30 serali a Melbourne, mezzogiorno e mezza in Italia, per comunicare che una persona dello staff del Grand Hyatt, uno degli hotel destinati a ospitare i giocatori in quarantena, è risultato positivo al covid-19.
Essendo lui fuori dall’isolamento, viene considerato come contagio avvenuto nella comunità di Melbourne e questo ha subito messo in allarme tutto il governo che è intervenuto con alcune misure restrittive per cercare di argine una possibile catena di contagio dopo 28 giorni a zero casi registrati. Questo però mette in dubbio non solo la giornata sportiva di domani ma, in caso di positività di qualcuno tra giocatori e addetti ai lavori che hanno sostato lì, potrebbe incidere sulle sorti dell’Australian Open. Cerchiamo di riepilogare i fatti:
A inizio giornata a Melbourne veniva comunicato che si era raggiunto con ieri il ventottesimo giorno senza contagi a livello locale, il che voleva dire aver quasi del tutto eliminato il rischio. Poche ore più tardi però un tweet del dipartimento di salute comunica che sono venuti a conoscenza di una persona che lavora in un hotel-quarantena che è risultata positiva. Da lì è immediatamente partita una corsa per rintracciare questa persona, isolarla e scoprire i luoghi che ha frequentato negli ultimi 14 giorni.
A differenza di quanto successo a Perth a inizio settimana, il governo non ha deciso per un lockdown mirato di 5 giorni perché nel frattempo i test venivano fatti in maniera continua e sul livello di 15-20.000 tamponi al giorno, tutti negativi. Sono però tornate le misure adottate per capodanno come incontri privati riservati a non più di 15 persone, mascherine obbligatorie nei locali chiusi. Il problema, però, è che il tennis viene catapultato dentro questo scenario perché il positivo è coinvolto con l’organizzazione.
Per questo motivo Daniel Andrews ha ordinato che chiunque tra giocatori e addetti ai lavori abbia fatto l’isolamento all’Hyatt debba immediatamente isolarsi e sottoporsi al test: 600 persone vengono in questo momento considerate come potenziali contatti stretti. Ci si gioca tanto: la giornata di domani coi sei tornei di avvicinamento all’Australian Open diventa ovviamente soggetta alle tempistiche, le attese e gli sviluppi. Nella migliore delle ipotesi ci potrebbero essere ritardi ma tutto procederà normalmente (il caso di nessun positivo). La peggiore, almeno un positivo, potrebbe cambiare gli scenari.
Per come è la situazione in questo momento il Premier non parla di rischi per l’Australian Open, ma chiaramente bisogna capire cosa uscirà da questo nuovo intoppo ormai a pochi giorni dal torneo.