Brutte notizie, ancora una volta, da Melbourne.
Se il potenziale focolaio all’hotel quarantena dell’Australian Open della scorsa settimana era stato fermato sul nascere, un paio di giorni più tardi c’è stata la scoperta di un nuovo membro dello staff di un altro hotel, l’Holiday Inn attaccato all’aeroporto, che era risultato positivo.
Negli ultimi giorni, però, malgrado un immediato intervento del dipartimento di salute che ha isolato almeno un migliaio di persone legate come contatti diretti o contatti secondari al primo caso e dopo aver istituito molteplici punti per poter fornire tamponi a chi ne sentisse il bisogno, sono emersi nuovi infetti e ben cinque soltanto nell’ultimo giorno con tracce di virus rilevate anche nelle acque di scarico nei quartieri residenziali a nord di Melbourne
Daniel Andrews, primo ministro dello stato di Victoria, ha annunciato così che non si può attendere ulteriormente: la velocità di trasmissione è molto più elevata di quanto avevano visto fin qui perché hanno a che fare con la variante inglese, e si aspetta lui stessa che i 19 positivi attualmente confermati possano essere già di più. Per cercare di spezzare questa catena di contagio e per dar modo al personale sanitario di non perdere il controllo del contact tracing ha stabilito da sabato 13 febbraio a mercoledì 17 febbraio cinque giorni di lockdown in tutto lo stato di Victoria.
L’Australian Open subirà effetti immediati, pur non avendo auto in alcun modo legami con questo focolaio. Da sabato a mercoledì non ci sarà pubblico sugli spalti mentre i tennisti potranno continuare a competere in quanto per gli atleti professionisti c’è l’esenzione governativa già precedentemente in atto nei protocolli sanitari in relazione al Tier 4, massimo livello di allerta.
Nel frattempo, le maggiori preoccupazioni sono per chi ha visitato il cafe Brunetti dell’aeroporto Tullamarine, dove è stato accertato che uno del personale era al lavoro prima di scoprire di essere positivo. Il Terminal 4, quello degli arrivi locali dagli altri stati australiani, è stato chiuso e c’è preoccupazione dunque anche per molti dei territori vicini. il Queensland chiuderà le frontiere per 14 giorni per le persone provenienti dall’area rinominata Greater Melbourne, stessa cosa per il South Australia dove, tra l’altro, il 22 febbraio dovrebbe cominciare il WTA 500 di Adelaide. Infine, anche il West Australia ha annunciato che a partire dalla mezzanotte di sabato e per almeno 72 ore ci sarà un duro controllo agli arrivi. Il territorio della capitale Canberra chiuderà i confini se non ci sarà esenzione, stessa cosa per i territori del nord Australia. Soltanto il New South Wales, al momento, non chiude i confini.
A metà del quarto set tra Djokovic e Fritz il pubblico viene fatto uscire dalla Rod Laver Arena e da Melbourne Park: non ci tornerà prima di giovedì prossimo, comincia il lockdown di cinque giorni.
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