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12 Dic 2020 15:34 - Extra
Osaka-Swiatek, storia di un’amicizia nata da un gioco di sguardi
di Diego Barbiani
Forse non si potrà paragonare il valore di un’amicizia alla vittoria del Roland Garros, o forse sì, anche nel tennis, che di amicizie ne conta poche, ma uno dei tratti più curiosi e affascinanti del percorso di Iga Swiatek nella sua crescita tennistica è come si sia fatta ben volere da diverse colleghe e in particolare abbia stretto un rapporto molto speciale con Naomi Osaka.
Nel tennis, sport individuale e molto chiuso, le amicizie esistono, così come rapporti di simpatia. E poi ci sono loro due che potrebbero rientrare nella categoria di chi ha costruito il legame che può andare ben al di là dello sport. Probabilmente non hanno bisogno di sentirsi tanto spesso (nessuna delle due è necessariamente quella che una conversazione) ma quando si trovano è un flusso continuo di idee e sorrisi tra imbarazzo e serenità. Naomi e Iga dalla scorsa estate vivono un’amicizia molto forte, forse proprio perché si sono conosciute quando proprio non potevano fare a meno che parlarsi e scoprire tantissime affinità. La giapponese rivede nei gesti e nei modi della polacca una versione di 4 anni più giovane di se stessa, impacciata quando deve esporsi a una grande platea, con un tono di voce delicato, con un mondo attorno a sé fatto di aspetti positivi che considera “casa”.
IL PRIMO INCONTRO IN UN GIOCO DI SGUARDI A BIRMINGHAM
Il primo incontro fu nei campi di allenamento a Birmingham, nel giugno del 2019, ma malgrado un gioco di sguardi per entrambe nessuna era stata in grado di fare il primo passo. Iga voleva salutarla e dirle che le piaceva tanto vederla giocare, ma era così bloccata dalla timidezza al punto che mesi prima non era riuscita a scrivere un commento sotto una foto di auguri di Naomi al proprio padre, su Instagram. Osaka a sua volta la osservava e temeva di averla spaventata, di averle fatto qualcosa di male, e non aveva il coraggio di avvicinarsi.
Due mesi più tardi, a Toronto, si trovarono l’una contro l’altra al quarto turno. Giocarono una gran partita e Osaka, a rete, le disse: ”Sei fantastica”. Swiatek si bloccò e la guardò con gli occhi spalancati: “Sul serio?”. “Sì”, le rispose. “No, tu sei fantastica”. Quel giorno Iga raccontò alla stampa polacca che non sapeva bene come reagire a quei complimenti perché vedeva Naomi come una giocatrice lontana anni luce da lei e tutte queste situazioni erano nuove: la grande giocatrice che le fa i complimenti, il tanto pubblico che la incitava, il livello mostrato. Quella sera, rivelò, per la prima volta aveva perso una partita e comunque non riusciva a non sorridere ed essere felice. Osaka le fece complimenti anche sui social network, accettando subito l’invito a ritrovarsi appena possibile. Da lì è nato tutto. Prima a New York assieme per un allenamento, poi in Australia a cena insieme, infine a fine maggio fecero una diretta Instagram dove spiccava l’intesa e la sensazione che ormai l’una vedesse nell’altra una versione fotocopia di se stessa. Osaka aveva l’atteggiamento della sorella maggiore, da chi le vuole genuinamente bene, tanto da uscire dalle sue abitudini: con Swiatek non solo ha esultato alla sua vittoria contro Halep ma nel giorno della finale al Roland Garros si è messa davanti alla tv con la frenesia di una ‘fangirl’ dilaniata dalla tensione, commentando “perché i miei muscoli sono così tesi come se fossi io a dover colpire la palla? Ma soprattutto, perché le mie mani sono così sudate?!” e una gif di Kermit la rana in totale stress prima di un “AAAAAAAAAAHHHHH” a fine partita, più un video pubblicato su Instagram di lei che esulta al match point della polacca: “My girl, Iga”.
Per anni, vedendola così isolata dal resto del gruppo, veniva chiesto a Naomi se ci fosse qualcuna con cui potesse instaurarsi un rapporto di amicizia. Il fatto di provenire da un’annata come il 1997 dove Belinda Bencic e Daria Kasatkina sono coetanee che hanno sempre fatto molto gruppo attorno a loro aveva forse forzato un po’ troppo la mano su questi aspetti. Negli anni la giapponese ha cercato qualche contatto, a inizio 2017 raccontava di essersi imposta una sorta di regola per cui doveva scrivere un tweet al mese a qualche giocatore nel tentativo di trovare motivo di conversazione. Ci fu qualche momento con Bencic, Kasatkina e Monica Puig, ma non furono situazioni che ebbero seguito. Da qui, anche, nacque il famoso momento in conferenza stampa all’Australian Open 2019 in cui rivelava che le sue battute erano più dovute a un tentativo di creare una situazione piacevole e non sentirsi in affanno avendo tutti quegli occhi addosso, mentre a Indian Wells nell’anno del suo trionfo confermò che lei e Kasatkina avrebbero preso lo stesso volo per andare a Miami ma che si sentiva in impaccio e non si sentiva dell’umore di farsi avanti.
Nel giorno della diretta Instagram tra lei e Swiatek, invece, c’era un’alchimia molto forte. Due ragazzine di 22 e 18 anni che svariavano tra sport e temi anche abbastanza profondi e filosofici della vita. Naomi l’ha presentata come “Iga-chan”, con l’espressione ‘chan’ che in giapponese viene aggiunto alla fine dei nomi di persone, soprattutto femminili, con cui si ha grande confidenza e familiarità. Quando poi Swiatek, un po’ imbarazzata, le disse che il momento più bello vissuto fin lì in campo era il loro match a Toronto, all’inizio quasi non ci credeva. “È stata semplicemente una serata stupenda” ha risposto Iga, e Naomi che in quel momento la guardava sciogliendosi in un sorriso. Alla fine, dopo aver svariato tra tennis, gusti di gelato preferiti, aneddoti e momenti vari hanno cominciato a chiedersi quali fossero le lezioni più importanti che lo sport e la vita le avevano dato fin qui e fu quasi surreale il clima che si era creato, tanto che una delle due disse: “Wow, stavamo parlando di cioccolato e ora siamo finiti qui… è veramente tosta”. L’altra: “Nah, ci stiamo solo divertendo”.
RIUSCIRANNO MAI A ESSERE RIVALI?
Quando poi il circuito è ripartito, per una particolare combinazione del destino sono state due tra le protagoniste principali: una ha vinto il terzo titolo Slam allo US Open, portando avanti nel frattempo la sua forma di protesta contro la violenza della polizia e la disparità di trattamento riservata alla black comunity USA; la seconda trionfando al Roland Garros scoprendosi perfetta e letale in circostanze per lei ancora nuove, visto che non aveva mai ottenuto un titolo nel circuito maggiore (e una sola finale raggiunta, pur sempre in un anno e mezzo appena di tornei). Il suo obiettivo ora? Probabilmente convincere Naomi a scendere in campo fianco a fianco in un doppio con lei. La giapponese non partecipa alla specialità dal 2017, ha appena due vittorie su 16 partite tutte datate nel 2016, ma a Swiatek (medaglia d’oro in doppio ai Giochi Olimpici della gioventù del 2018) importa abbastanza poco. Il tutto si è sviluppato, ancora una volta, sui social. In un momento in cui Iga ha chiesto ai suoi fan di fare qualche domanda, una persona ha scritto con chi vorrebbe giocare in doppio. La polacca ha risposto con la foto di lei e Naomi a rete nel momento della foto a Toronto: “Devo dire altro?”. Osaka si è inserita rispondendo: “Oddio, non vorrei mai rovinare la nostra amicizia così”. Ma Swiatek non ha indietreggiato: “Tu non ti preoccupare, ci penso io”.
Come se non bastasse, a dimostrazione delle similitudini tra le due, sul palco del Philippe Chatrier dopo il successo in finale ha cominciato il suo discorso di premiazione con: “Scusate, non sono tanto brava nei discorsi” che ricorda molto da vicino come la stessa Osaka cominciò sia a Indian Wells 2018 che all’Australian Open 2019. Nei giorni seguenti, la polacca ha raccontato alla BBC che al di là della sorpresa per l’exploit parigino, uno dei messaggi per lei più belli gliel’ha inviato proprio Naomi: “Al momento va abbastanza bene, ma se dovessi avere problemi lei mi ha già detto che è sempre disponibile per ogni consiglio”. Da che non riuscivano a parlarsi, la strada fatta è veramente tanta.