Lo spirito del Natale

Se Charles Dickens avesse scritto oggi il suo celebre Canto di Natale forse si sarebbe ispirato ai nostri beniamini del tennis per incarnare i saggi protagonisti del racconto. Il romanzo è una delle più note e commoventi storie sul Natale.

Nel breve scritto si narra il percorso di conversione morale di un vecchio e tirchio uomo d’affari grazie alla visita nella notte di Natale di tre spiriti illuminati: lo spirito del Natale passato, quello del Natale presente e infine quello del Natale futuro.

Nel racconto i tre fantasmi riescono a indurre un profondo cambiamento interiore nell’avaro Scrooge che, costretto a diventare spettatore della sua vita, deciderà di liberarsi dell’indifferenza e dell’egoismo che hanno sempre caratterizzato la sua esistenza. Tralasciando la narrazione fiabesca con vecchi spilorci da redimere, fantasmi giudiziosi e conversioni dell’anima, lo spirito delle festività natalizie da sempre suggerisce riflessioni sulla necessità di impegnarci, ognuno come può, per aiutare il prossimo e fare del bene. Un impegno recepito dai nostri beniamini del passato, del presente e del futuro.

Era l’11 marzo del 2011 quando uno spaventoso terremoto al largo della costa orientale del Giappone scatenò uno tsunami mostruoso con onde alte oltre 10 metri. Il maremoto colpì la centrale nucleare di Fukushima con effetti disastrosi.

Per raccogliere fondi in favore delle persone colpite dal terremoto e dallo tsunami è rimasta memorabile l’iniziativa benefica a cui diede il suo contributo l’ex tennista John McEnroe giocando a Tokyo contro Kei Nishikori. All’epoca cinquantaquattrenne, McEnroe per camuffare la differenza anagrafica col più giovane rivale decise di indossare durante il match una parrucca di riccioli biondi.

In campo sempre il solito grande campione del passato, con la grinta e i lanci di racchette che lo hanno reso celebre, ma stavolta mosso da uno spirito unicamente benevolo. Filantropo contemporaneo è invece Roger Federer che con Match for Africa organizza sfide avvincenti coinvolgendo ad ogni edizione prestigiosi rivali. Grazie alla fondazione che porta il suo nome Roger raccoglie fondi per migliorare le condizioni di vita dei bambini africani bisognosi di aiuto.

Durante l’esibizione il divertimento è assicurato grazie a colpi spettacolari, battute e tante risate. Per l’ultima edizione svoltasi in Sudafrica, paese d’origine della madre, Roger non ha avuto dubbi e ha scelto il suo rivale preferito dando vita all’ennesimo scontro con Rafa Nadal davanti a oltre cinquantamila spettatori.Invece chi è proiettato già nel futuro è il giovane Tsitsipas che ha annunciato il lancio di  una piattaforma destinata a raccogliere fondi per i giocatori classificati al di sotto della top 100, più colpiti dagli effetti economici della crisi pandemica.

È possibile contribuire con una donazione o direttamente fornendo abbigliamento o attrezzature. Come giocatore più giovane dei top ten Tsitsipas ha deciso di aiutare quei giovani tennisti che si stanno affermando e saranno i protagonisti del tennis del futuro. Di anime generose, esempio di altruismo e solidarietà, ce ne sono molte a dire il vero nel mondo tennistico, sono tanti i giocatori che fanno beneficienza con iniziative mirate o ricorrenti.

Comportamenti che servono a ricordarci che non si deve essere buoni solo a Natale, anche se è già un buon inizio per cercare di essere meno cattivi durante tutto l’anno. Felice Natale a tutti! 

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