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06 Ott 2020 09:48 - Extra
Auckland rinuncia al 2021: niente tornei ATP e WTA in Nuova Zelanda causa covid-19
La Nuova Zelanda è stato da subito uno degli stati che meglio si è comportato nei confronti del covid-19, ma nonostante il rischio di infezione sia minimo il direttore dei tornei ATP e WTA ha annunciato che nel 2021 non verranno disputati.
di Diego Barbiani
Il covid-19 comincia a mietere vittime anche per la stagione 2021. Sapevamo che ancora per diverso tempo avremmo dovuto avere a che fare con problemi causati dal virus che ha portato alla sospensione dei circuiti ATP e WTA a inizio marzo, ma un po’ sorprende che sia la Nuova Zelanda la prima ad annunciare la rinuncia a vedere al via i propri tornei.
In quello che rappresenta una classica apertura del nuovo anno, l’ASB Classic di Auckland nel 2021 non vedrà la luce verde del via. Saltano così i torneo WTA International e ATP 250 come apri-pista verso l’Australian Open.
Il direttore del torneo Karl Budge ha spiegato in alcune dichiarazioni riportate da rnz.co.nz che le difficoltà sono soprattutto organizzative. La Nuova Zelanda infatti ha mostrato un atteggiamento molto rigido fin da subito verso il virus, di fatto abbattendo al minimo la possibilità e il rischio di infezione da covid-19 nel paese dopo una prima impennata di casi. In estate si è tornati, dopo 3 mesi, ad avere un contagio con trasmissione a livello locale ad Auckland, ma il nuovo pronto intervento del primo ministro Jacinta Arden ha di nuovo riportato i dati di contagi giornalieri su valori di una cifra.
Malgrado questo, il torneo non vuole rischiare di rappresentare un rischio a questo difficile equilibrio e non vede davanti a sé vie facili per organizzare l’evento in sicurezza verso loro, i giocatori e i fan. Per questo, malgrado l’intervento di diversi sponsor per aiutarli economicamente a resistere anche in caso di porte chiuse, Karl Budge ha detto subito “no”, confidando di tornare nel 2022. Tra l’altro, il torneo femminile di Auckland di quest anno ha visto Serena Williams tornare a vincere un torneo tre anni dopo l’Australian Open 2017.