[4] N. Osaka b. [14] A. Kontaveit 6-3 6-4
Dopo un anno di assenza, Naomi Osaka torna ai quarti di finale dello US Open e lo fa con la miglior prestazione al servizio fin qui del suo torneo. In generale, era da tanto tempo che non la si vedeva servire con questa costanza e precisione, risultato quasi ingiocabile alla battuta per Anett Kontaveit, costretta oggi alla quinta sconfitta in altrettante sfide giocate (l’unica vittoria è il walkover che la giapponese diede a Stoccarda nel 2019) e che ancora oggi come 10 giorni fa nel Western & Southern Open ha giocato una partita di buon livello.
Quando Osaka, però, serve la sua prima palla in campo il 71% delle volte c’è solo da aspettare, provare a resistere e sperare che la tempesta passi. Invece il 6-3 6-4 maturato ben oltre la mezzanotte di New York è rappresentato anche da un immediato break che Naomi ha preso nel primo turno di risposta del match. In un amen, era avanti 2-0. 3-1. 4-2. 5-3. L’ottavo game è quello che, in tutto l’incontro, l’ha vista soffrire maggiormente trovandosi indietro 15-30, ma a livello di gioco era sempre in controllo e mantenutasi avanti senza palle break o situazioni di parità si è presa il secondo turno di risposta della partita per il 6-3 che ha chiuso la frazione iniziale.
Forse, a voler trovare un neo, come nella partita contro Marta Kostyuk è mancata nel killer instict. Contro l’ucraina riusciva spesso a rendersi pericolosa, arrivare a palla break, per poi non capitalizzare le occasioni. Stasera nel secondo parziale ha avuto palle break sul 2-1, sul 3-2, e poi il game finale dove sono stati necessari 6 match point per mettere la parola fine all’incontro. Le indicazioni però sono molto positive per lei, che per una sera ha pure messo in secondo piano il problema alla gamba. Molto bene, soprattutto, che abbia evitato di complicarsi la vita con un nuovo terzo set perché per il rush finale avrà bisogno di altre prestazioni simili già a cominciare dal quarto di finale contro Shelby Rogers contro cui ha perso entrambi i precedenti sebbene molto datati.
Lei stessa, con la sua solita accortezza, ha voluto ricordare che Rogers ha sempre vinto in passato contro di lei e non le ha mai lasciato un set. Eppure sono tutti precedenti che risalgono tra ITF (a Osprey) e un secondo turno nel torneo WTA di Charleston del 2017, torneo in cui tra l’altro Shelby poi si ruppe il ginocchio e cominciò il suo calvario.
S. Rogers b. [6] P. Kvitova 7-6(5) 3-6 7-6(6)
Non è la prima volta che Petra Kvitova subisce un’importante sconfitta in un torneo Slam contro Shelby Rogers e a modo suo un 7-6 3-6 7-6 può fare effetto, nella lettura del risultato, come il 6-0 6-7 6-0 con cui la statunitense vinse a Parigi nel 2016. Due precedenti e due vittorie per la giocatrice di Charleston al terzo set. Oggi però a rendere incredibile, clamorosa e sportivamente un incubo questa battuta d’arresto della numero 6 del seeding ci sono stati quattro match point mancati. L’ultimo, soprattutto, rischia di cambiare il giudizio di una partita intera.
Fino alle fasi finali del set decisivo avremmo detto che questa era una delle partite più intense e ben giocate dello US Open. Soprattutto, Kvitova stava avendo numeri importanti con quasi 60 vincenti e pochissimi gratuiti e Rogers dall’altro lato del campo che replicava a modo suo mostrando soprattutto coraggio e spirito di iniziativa quando c’era da attaccare una seconda palla della ceca o quando serviva “star lì” in uno dei tanti scambi sulla traiettoria centrale come in un vero braccio di ferro. Il problema che ha inciso sulla valutazione e che purtroppo boccia completamente la bi-campionessa di Wimbledon è come ha gestito i momenti più importanti tra primo e terzo set.
Tanti errori nel primo tie-break, con Rogers che è salita 5-2 e servizio. Riusciva a rifarsi sotto, Kvitova, ma sul 6-5 la statunitense piazzava il guizzo per andare avanti di un set. Il disastro sportivo, poi, è arrivato nelle fasi finali del set decisivo. Dopo essere rientrata da 0-2, Petra è arrivata sul 5-4 che cominciava a mettere pressione in risposta. Prima 15-30, ha trovato sul 30-30 il primo match point ben salvato da una prima di servizio molto angolata. Poi un secondo dove ancora Rogers è stata protagonista da fondo, e infine un terzo. Questo, in risposta, è forse quello che pesa maggiormente perché la ceca ha avuto una palla nella zona centrale del campo. Non era facile la chiusura per il poco angolo a disposizione, ma l’approccio a rete non è stato molto efficace e la statunitense ha impattato molto bene di dritto per un passante potente che non ha dato modo all’avversaria di giocare la voleè.
Si è giunti al tie-break, nuovamente, e qui dal 4-3 e servizio per Kvitova non c’è più stata una prima palla di servizio in campo per la ceca. Non solo, le successive due prime erano tutte a metà rete mentre la terza, sul 6-5 e servizio, era addirittura a fondo rete. Erano passate due ore e 40 minuti, circa, e poteva forse essere poca spinta nelle gambe per la stanchezza, ma su quel quarto match point si è visto come la tensione l’avesse completamente irrigidita. Già ha preso molti rischi sulla prima seconda, deviata dal nastro e rimasta dentro di poco, mentre su quella successiva è arrivato un doppio fallo di almeno mezzo metro in lunghezza. Prima cortissima, seconda lunghissima. Kvitova ha subito così una delle sconfitte più dure della carriera, perché pochi secondi dopo spegneva un nuovo dritto a metà rete e Rogers festeggiava l’incredibile vittoria. Era stata in top-100 già quattro anni fa, prima di rompersi il ginocchio e precipitare lontana nel ranking. Passo dopo passo, Shelby ha ritrovato un posto nei pressi della top-50 con la speranza di non concludere qui il proprio percorso.
Rogers, assieme a Jennifer Brady, veniva annunciata come una delle statunitensi più in forma dell’ultimo mese grazie anche alle ottime prestazioni del torneo WTA di Lexington. Lei, Shelby, in quell’occasione era arrivata fino alla semifinale con anche la vittoria in rimonta contro Serena Williams ai quarti (anche lì al tie-break decisivo) mentre Brady è da inizio anno che sta mostrando una progressione continua e, dopo il primo titolo WTA ottenuto in Kentucky, è anche lei ai quarti di finale dello Slam di casa, la prima volta tra le migliori otto a questo livello. Per lei un importante 6-1 6-4 ai danni di Angelique Kerber che già aveva acceso la spia della riserva nel terzo turno contro Ann Li e oggi non è stata dietro alla potenza e alla profondità di una giocatrice molto ispirata.
Risultati
[28] J. Brady b. [17] A. Kerber 6-1 6-4
[23] Y. Putintseva b. [8] P. Martic 6-3 2-6 6-4
[4] N. Osaka b. [14] A. Kontaveit 6-3 6-4
S. Rogers b. [6] P. Kvitova 7-6(5) 3-6 7-6(6)
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