di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
27 Ago 2020 07:35 - Extra
Il tennis si unisce al boicottaggio in NBA: giovedì non si gioca, le semifinali saranno venerdì
Clamoroso: Naomi Osaka annuncia che non vuole giocare per protesta contro la violenza della polizia USA verso le persone di colore. Poche ore dopo i tornei ATP e WTA annunciano lo stop di 24 ore. Dubbi sul fatto che la giapponese possa scendere in campo venerdì.
di Diego Barbiani
È clamoroso quanto avvenuto nella nottata italiana a New York City, sede del Western & Southern Open normalmente a Cincinnati ma spostato nella Grande Mela per creare la bolla di protezione degli atleti.
Il risultato è che le semifinali non si giocheranno di giovedì, come normalmente programmato, a seguito della decisione di Naomi Osaka di rifiutarsi di scendere in campo per protesta contro l’ennesimo comportamento violento ed estremo della polizia USA verso un uomo di colore.
Due mesi fa la giapponese scendeva nelle strade di Minneapolis prima e Los Angeles poi assieme alla sua comunità per protestare contro l’uccisione efferata di George Floyd, soffocato lungo otto minuti e 46 secondi con un ginocchio pressato duramente sul collo da un poliziotto “protetto” da altri tre accanto a lui, reo di aver provato a pagare in un negozio con una banconota da 20 dollari rivelatasi falsa. Ora il rifiuto di giocare la sua semifinale prevista contro Elise Mertens a seguito dei fatti a Kenosha, in Wisconsin, dove Jacob Blake è stato ferito gravemente con sette colpi di arma da fuoco sparati da Rusten Sheskey che aveva con sé un mandato di arresto per violenza domestica. Blake, 29 anni, era lì con i suoi 3 figli.
Nella serata italiana di mercoledì era arrivata la decisione altrettanto clamorosa dei Milwaukee Bucks di non scendere in campo per la gara-5 dei playoff NBA contro gli Orlando Magic. Sono stati loro, a livello di sport generale, a dare il via a questa nuova forma di protesta che non si limita più a dichiarazioni di facciata o parole che richiedono “giustizia”. Adesso gli atleti decidono di non giocare e così la più grande e famosa lega di pallacanestro nel mondo, con un giro di affari spaventosamente grande, dice “basta” e dopo la gara tra Milwakee e Orlando ferma tutte le partite in programma ieri, 26 agosto, per iniziare uno stop che potrebbe andare avanti a oltranza. La decisione dei giocatori di Milwaukee potrebbe anche portare alla conclusione del campionato
Emotions are raw, players were already worn out of bubble environment prior to the Jacob Blake shooting and sources say discussions within teams are ongoing about postponing tomorrow's three games too — and beyond. "The season is in jeopardy," one vet player here tells ESPN.
— Adrian Wojnarowski (@wojespn) August 26, 2020
“Le emozioni sono dure, i giocatori erano già al limite dall’ambiente della bolla prima dell’episodio di Jacob Blake e fonti dicono che le discussioni tra i team sono in corso a proposito di posticipare anche le gare di domani — e oltre. “La stagione è a rischio” un ex giocatore comunica alla ESPN”.
Il gesto di Naomi Osaka viene raccontato in questo tweet che la stessa giapponese ha pubblicato
— NaomiOsaka大坂なおみ (@naomiosaka) August 27, 2020
“Ciao, come molti di voi sapete io avrei dovuto giocare la semifinale domani. In ogni caso, prima di essere un’atleta io sono una donna nera. E come una donna nera sento che ci sono cose molto più importanti al momento che richiedono un’immediata azione invece di guardare me giocare a tennis. Non mi aspetto nulla di drastico che possa accadere con me che decido di non giocare, ma se posso far partire una conversazione in uno sport prevalentemente bianco lo considererei già un passo nella giusta direzione. Guardare i continui genocidi di persone nere per mano della polizia è onestamente qualcosa che mi fa star male allo stomaco. Sono esausta di avere un nuovo hashtag che appare ogni pochi giorni e sono estremamente stanca di avere la stessa conversazione ogni volta. Quando tutto ciò sarà abbastanza?”
Naomi Osaka detta la linea nel tennis, dimostrando ancora una volta di meritare i gradi di leader dell’intero movimento sportivo. Forse certe cose noi, italiani ed europei, non capiremo mai a pieno soprattutto come mai uno sport internazionale debba fermarsi per qualcosa che sta succedendo in una limitata porzione di terra. Però è giusto che accada ora, con entrambi i circuiti in questo momento negli USA e con un’azione forte nata dall’atleta che è diventata la sportiva più pagata di sempre. 22 anni eppure già molto attiva in queste azioni di protesta. Consapevole, pure lei, che potrebbe non essere questo il momento che porterà a un cambiamento definitivo ma questa pausa decisa da USTA, ATP e WTA vuole dare un suo segnale alla comunità sportiva internazionale.
— Western & Southern Open (@CincyTennis) August 27, 2020
“Come sport, il tennis prende una posizione contro il razzismo e l’iniquità e l’ingiustizia sociale che ancora una volta è stata spinta in prima linea negli Stati Uniti. La USTA, l’ATP e la WTA hanno decido di riconoscere questo momento fermando il Western & Southern Open di giovedì 27 agosto. Il gioco riprenderà venerdì 28 agosto”.
Non è ancora chiaro se la vicenda possa ritenersi “chiusa” (virgolette d’obbligo) qui, ma per quanto riguarda Osaka rimane comunque il dubbio che possa scendere in campo venerdì contro Mertens.