Fabio Fognini non sarà al via dello US Open 2020. Il tennista azzurro, che in questo periodo di pausa forzata ha deciso di operarsi a entrambe le caviglie, non sembra voler forzare nella preparazione e intraprendere uno scomodo viaggio andata e ritorno tra Europa e America in tempi così ravvicinati.
Corrado Barazzutti, che lo segue ormai da vicino come coach, lo ha confermato alla federazione italiana, con il ligure che dunque rimanderà di circa un mese il rientro in campo: “Domenica prossima scadranno i 40 giorni dell’operazione che Fabio ha sostenuto a entrambe le caviglie. Da lunedì ricominceremo ad allenarlo con tutte le attenzioni. Ricominceremo con una serie di allenamenti graduali che saranno ovviamente concordati con il suo fisioterapista e con il medico che l’ha operato. In base a come reagirà potremmo intensificare più o meno questi allenamenti”.
I primi tornei al via, al momento, sono quelli di Washington e poi il Western & Southern Open di Cincinnati quest anno spostato a New York. Un po’ però la riabilitazione dall’infortunio e un po’ la situazione di grande incertezza negli Stati Uniti hanno spinto l’ex top-10 a decidere per dare priorità alla parte di stagione sulla terra battuta che inizierà dal 250 di Kitzbhuel nella seconda settimana dello US Open, poi si dilungherà tra Madrid, Roma e infine il Roland Garros.
L’obiettivo, dice Barazzutti, è di arrivare al meglio della condizione in questi ultimi eventi che poi sono quelli a cui Fabio tiene maggiormente per ovvie ragioni. Tra l’altro, dopo le voci degli ultimi giorni di possibili forfait dei big alla trasferta negli Stati Uniti lo stesso Barazzutti rincara la dose: “Andare negli USA è complicato. In Europa ti puoi muovere al momento. La mia sensazione è che molti giocatori non vogliano partire”.
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