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16 Giu 2020 19:06 - Extra
US Open: il governatore di New York Cuomo dà il via libera, il torneo si farà a porte chiuse
Il governatore di New York Andrew Cuomo ha annunciato ufficialmente il via libera all'organizzazione del torneo di Flushing Meadows, e si farà a porte chiuse. Se il trend rimarrà questo, si potrà giocare.
di Redazione
Adesso non ci sono veramente più dubbi: lo US Open rimane in programma e da parte degli organizzatori, e ora anche degli enti politici, c’è la totale volontà di disputarlo. Mancano due mesi, e come abbiamo visto in questo surreale 2020 una distanza del genere può voler dire tutto, ma se la situazione sanitaria a New York City seguirà il trend di questo periodo e le forti proteste contro le forze dell’ordine troveranno pace, lo Slam di Flushing Meadows prenderà il via.
The @usopen will be held in Queens, NY, without fans from August 31 to September 13.
The USTA will take extraordinary precautions to protect players and staff, including robust testing, additional cleaning, extra locker room space, and dedicated housing & transportation.
— Andrew Cuomo (@NYGovCuomo) June 16, 2020
L’ok più importante, almeno dal punto di vista dell’organizzazione, è arrivato da Andrew Cuomo, a capo dello stato di New York e da oltre cento giorni sempre a mettere la propria faccia di fronte alle telecamere nei briefing con la stampa delle 11:30 del mattino. Ha passato giorni terribili, dovendo annunciare alla sua gente che nel suo stato, sotto la sua guida, morivano oltre 900 persone al giorno a causa del covid-19, ma con il suo intervento ha anche fermato lo sviluppo e la propagazione del virus, portando il trend più pesante al mondo (nessuno stato aveva una crescita di quel livello e uno sviluppo di quella portata) a uno spiraglio di normalità in tempi importanti. Negli ultimi giorni l’umore è cambiato, mescolando la positività per i numeri sempre più bassi sui nuovi positivi con la rabbia e la paura per le persone che protestavano pacificamente e venivano assalite dalla polizia con i saccheggiatori che nel frattempo agivano incontrollati. Dopo essere intervenuto anche in questo contesto, adesso può concentrarsi sul far ripartire una megalopoli come New York City e lo US Open è uno dei punti che necessitava una risposta.
Oggi, dunque, ha annunciato che da parte sua lo US Open ha luce verde per svilupparsi come indicato originariamente dal calendario: dal 31 agosto al 13 settembre. Bisogna vedere come, se verranno apportate tutte le soluzioni proposte dalla USTA (tra queste: niente qualificazioni, niente junior, torneo di doppio ridotto, giocatori e giocatrici in isolamento totale), ma al momento c’è un “ok” pesante che continua una lunga fila di massima disponibilità da parte degli organizzatori, chiamati a un grande sforzo per mettere in piedi l’evento e a sperare che in questi due mesi non cambi nulla (o comunque che il trend possa continuare a migliorare) per farsi trovare pronti al via di quello che si prospetta come lo Slam più paradossale di sempre, privo di pubblico e in versione fortemente ridimensionata.
A questo punto, una volta di più, rimane solo la conferma di ATP e WTA attesa per i prossimi giorni. Servirà non solo impostare un piano e una programmazione per il resto della stagione, ma anche confermare o rivedere le soluzioni che la USTA ha annunciato per permettere lo svolgimento dello US Open. Il percorso è ancora lungo, perché il tempo da adesso ad agosto è ancora tanto, ma ora c’è un orizzonte più rischiarato.