Per i 50 anni dal secondo Grande Slam della carriera di Rod Laver, Tennis Australia lo scorso anno aveva realizzato una cerimonia per “The Rocket” dentro la Rod Laver Arena. L’evento si è poi ripetuto quest anno nella pur assai controversa scelta di convocare Margaret Court, giunta anche lei ai 50 anni dal suo Grande Slam nel 1970.
Due personaggi però molto diversi, soprattutto nella loro vita fuori dal campo, e se per Laver il giudizio è unanime per le celebrazioni di rito, la scelta di chiamare Court è qualcosa che ha scatenato forti polemiche e riacceso (sempre che si siano mai spente) le contestazioni e le richieste di cambiare nome allo stadio intitolato a una delle campionesse dello sport australiano di qualche decennio fa, ma che nel tempo si è fatta conoscere soprattutto per le proprie idee fortemente contro l’equità delle persone, nello specifico scatenandosi duramente contro coppie omosessuali e i loro figli, ma anche nel fomentare l’odio razziale per quanto avveniva anni fa in Sud Africa e l’Apartheid.
Martina Navratilova e John McEnroe sono stati i volti più importanti della rivolta di quest anno, inscenando nei giorni scorsi un giro di campo sulla 1573 Arena esponendo uno striscione con la scritta “Evonne Goolagong Arena”. Entrambi hanno poi dovuto scusarsi, soprattutto per doveri contrattuali tra le tv per cui lavorano e il torneo stesso.
La cerimonia per Court è stata a dir la verità a basso profilo. Tennis Australia si era messa in una situazione assai scomoda ammettendo la sua presenza pur rifiutando qualsiasi idea professata dall’ex giocatrice, e molto probabilmente per non andare incontro ad altre potenziali situazioni poco piacevoli il tutto si è svolto senza grandi annunci anche per i media. Poco prima di una sessione serale nella prima settimana, Court è stata chiamata in campo per ricevere un riconoscimento e, senza che dicesse parola, la cerimonia è andata avanti mostrando un video dove la stessa giocatrice racconta le parti della sua carriera (dove era facile per Tennis Australia controllare cosa venisse detto e tagliare eventuali parti controverse).
Intervistata da Channel 9, Court si è detta molto scontenta di come le cose siano andate. La replica di Tennis Australia si è basata invece su dati: a lei, il marito e altri 16 componenti della sua famiglia la federazione tennis si è fatta carico delle intere spese per il viaggio, la sistemazione in albergo e tutti i biglietti per le partite, viste ovviamente dalla zona della Rod Laver Arena riservata agli ospiti speciali.
“Penso che loro abbiano fatto così” commentando la cerimonia di riconoscimento del suo traguardo, “perché io sono una predicatrice, e forse avranno pensato che avrei cantato un gospel, ma io non lo farei mai. C’è un momento per farlo, e quello non lo era. Loro (rivolgendosi a Tennis Australia) hanno puntato il dito contro di me discriminandomi per tutto quello che ho fatto e penso che questo sia veramente triste”.
La risposta di Tennis Australia, come detto, è arrivata tramite un comunicato: “Come federazione abbiamo fatto di tutto per rendere la permanenza della signora Court il più confortevole e sicura possibile durante il torneo e per riconoscere i propri “irraggiungibili” risultati tennistici, usando con il miglior trattamento-VIP”. Dopo aver precisato che la cerimonia è stata molto simile a quella fatta l’anno precedente per Rod Laver e che Court è stata anche invitata a parlare al pranzo delle leggende nell’aria ospitality, hanno poi continuato: “Tennis Australia ha invitato Margaret Court e Barry Court, il marito, assieme ad altri 16 membri della famiglia, per le due settimane dell’Australian Open. TA ha coperto il costo del volo, dell’alloggio e della colazione e infine dei biglietti per accedere ai box esclusivi, per famiglie, assieme all’ospitality dell’evento, che include in tutto oltre 100 biglietti nel corso delle due settimane. Margaret ha accettato tutti questi accordi prima del suo arrivo a Melbourne. Siamo molto delusi nell’apprendere che ora lei sta facendo polemica per questo, perché niente di tutto ciò era stato detto durante il torneo. Margaret e Barry hanno frequentato il settore ‘O’, la premium ospitality dell’Australian Open, per almeno 8 volte nel corso del torneo, con 16 familiari a seguito: figli coi rispettivi partner e nipoti, ospitati poi nella notte dell’anniversario, il 27 gennaio. In tutto, Margaret e Barry hanno avuto 20 ospiti nel settore ‘O’ per cena e posti premium, con un’aggiunta di 26 biglietti per la sera della cerimonia”.
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