[17/7, 15:19] Luigi Ansa: Frase perfetta, secondo me. All’indomani della sconfitta dello Us Open 2015 scrissi un pezzo, dove accusavo Federer sostanzialmente di essere un senza palle. Anche questa è una provocazione, ci mancherebbe altro, ma certamente ha un carattere che da una parte con ogni probabilità gli permette di fare delle cose insensate con una racchetta in mano, dall’altra gli fa brutti scherzi. Non dico che non regge la tensione, ci mancherebbe altro, ma senza dubbio Nadal e soprattutto Djokovic da questo punto di vista sono più solidi. Ti dirò di più: Nole sapeva benissimo come sarebbe andata a finire ad un certo punto.
[17/7, 15:22] enzo cherici: Beh visti i precedenti sapeva benissimo che l’altro un’opportunità gliel’avrebbe sicuramente concessa. Il guaio, per Feferer, è che di opportunità stavolta ne ha concesse almeno sette (le ho contate). E il paradosso è che avrebbe potuto vincere tutti e cinque i set, è riuscito a perderne tre. O vincerne solo due, guarda caso i meno lottati.
[17/7, 15:25] Luigi Ansa: E’ anche vero, come hanno detto moltissimi, che questi aspetti sono probabilmente secondari nel quadro complessivo, nel senso che tra 5, 10, 15 anni, tutti ci ricorderemo la grandissima partita e non le fasi salienti e di come è persa. Francamente ne dubito, visto che di come Mac perse la finale del 1984 con Lendl se ne parla ancora oggi, eccome…
[17/7, 15:27] enzo cherici: Ne dubito anch’io. E noi, tra l’altro, ne stiamo parlando a tre giorni di distanza, non dieci anni dopo. Io, con tutto il grandissimo rispetto che ho per un campionissimo come Djokovic, continuo a pensare che stavolta (a differenza ad esempio delle finali 2014 e 2015) l’abbia persa più Federer che vinta Nole.
[17/7, 15:35] Luigi Ansa: Ah senza dubbio. Nel 2014 e 2015 Roger aveva senza avuto delle chance qui e lì, soprattutto nel 2014, ma Djokovic era sempre stato ampiamente avanti della gara. Qui se tu guardi le statistiche non c’è un motivo, uno solo, per il quale Djokovic alla fine si è ritrovato a vincere la partita.
[17/7, 15:41] enzo cherici: Però se hai l’unica palla break del primo set e la fallisci. Se nel tie-break del primo set da 5-3 in tuo favore non tieni più una palla in campo. Se nel terzo set hai setpoint e non lo sfrutti. Se nel quinto sei bravo a recuperare un break, ne fai un altro, vai 40-15 con due ace di fila e poi ti paralizzi per l’emozione. Se persino sull’11 pari hai altre due palle break che t’avrebbero riportato a servire per il match… Se, se, se e se. Se sono vere tutte queste cose, allora è giusto che perdi.
[17/7, 15:44] Luigi Ansa: Non solo è giusto che perdi ma è anche giusto e sacrosanto che, per come la vedo io, nonostante i 38 anni, nonostante il mito e nonostante la gran partita, qualche pernacchia te la prendi pure, e non solo da te stesso. A me spiace ma la retorica della sconfitta, mai piaciuta.
[17/7, 15:51] enzo cherici: Tra l’altro, fin qui il nostro amico Roger ha sempre dimostrato di essere un ottimo incassatore (Wimbledon 2008, Melbourne 2009 ed altre minori) ecsi è sempre saputo rialzare. Ma questa botta, in questo momento della carriera, nel tuo giardino, rischia di essere veramente dura. Occhio all’ “Effetto Coria”…
[17/7, 15:53] Luigi Ansa: Beh già solo aver accostato Coria a Roger, meriteresti insulti a profusione e chissà che non sarai accontentato. Detto questo, ormai gli resta quando, un anno e mezzo di carriera? Ecco, forse Nole potrebbe avergliela accorciata, questo si.
[17/7, 15:58] enzo cherici: La cosa buffa è che stiamo qui a dargli amabilmente del mezzo-pirla, quando è arrivato a un alito dal compiere una delle più clamorose imprese sportive di sempre. Non solo tennistiche, proprio sportive. Perché battere prima Nadal e poi Djokovic uno dopo l’altro, a Wimbledon, quello sarebbe stato. Invece è uscito fuori quel lato della sua personalità che lo fa secondo me amare alle folle ancora più del suo genio tennistico: l’umana paura. Che Federer, purtroppo per lui, ha. Gli altri due, beati loro, no.