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21 Apr 2019 15:06 - Extra
Fed Cup: niente miracoli, l’Italia scende in serie C dopo 22 anni. La Russia vince 3-0
22 anni dopo l'Italia femminile tornerà a giocare nei raggruppamenti zonali della Fed Cup. Inutili gli sforzi di Martina Trevisan, sconfitta contro Anastasia Pavlyuchenkova.
di Diego Barbiani
Russia vs Italia 3-0 (Mosca, terra indoor)
[RUS] A. Pavlyuchenkova b. [ITA] M. Trevisan 6-4 6-3
[RUS] A. Potapova vs [ITA] J. Paolini non disputata
[RUS] D. Kasatkina/V. Koval vs [ITA] E. Cocciaretto/S. Errani
È finita, male, l’avventura dell’Italia nell’élite del tennis femminile per nazioni. La Fed Cup, che per anni è stata un’ottima cartina di tornasole per certificare la bontà del nostro movimento, non è più cosa per noi e dal prossimo anno dovremo giocare il Group 1, un raggruppamento composto da 4 gironi dove le vincenti si affronteranno in una sfida che delineerà le due candidate al playoff di Aprile.
Una formula complessa, con cui però dovremmo presto prendere confidenza visto che torniamo a casa dalla trasferta in Russia con le ossa rotte in un fine settimana cominciato malissimo, al sorteggio, e proseguito cercando di fare del proprio meglio, ma consapevoli che da sole Martina Trevisan e Jasmine Paolini molto difficilmente avrebbero potuto evitare un futuro che sembrava già scritto.
Saremo nel Group 1, dopo un 3-0 netto e inappellabile maturato nella due giorni dell’impianto di atletica del CSKA con un campo creato su terra rossa e una squadra, la loro, che non poteva assolutamente fallire il rientro nel World Group 2 dopo la figuraccia dello scorso anno a Khanti Mansinsk contro la Lettonia. E loro, pur schierando un quartetto molto giovane ma guidati da una “veterana” (è possibile dirlo di una giocatrice che ancora deve compiere 28 anni?) sono riusciti a portare a casa l’importante successo.
Tre singolari, tre sconfitte per l’Italia, un set vinto e sei persi. Potevano essere di più, soprattutto per quanto riguarda il match di ieri tra Pavlyuchenkova e Paolini, ma dal punto di vista della volontà non si può davvero di nulla. Il problema, semmai, è che questo weekend ha evidenziato la realtà delle cose: dopo esserci salvati con fortuna nel 2017, contro Taipei che non portava top-300 in campo, oggi il nostro ciclo è definitivamente morto. Saremo nel Group 1, battaglieremo alla pari contro Svezia, Ungheria, Grecia, Polonia, mentre saremo probabilmente sotto nazionali potenzialmente più forti come l’Ucraina, l’Olanda, la Croazia. Questa, purtroppo, è la nostra realtà.