di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
11 Feb 2019 22:13 - Extra
Clamoroso: Naomi Osaka e Sascha Bajin si separano
Con un tweet la numero 1 del mondo WTA annuncia, a sorpresa, la separazione dal coach Sascha Bajin.
di Diego Barbiani
Un tweet, poche parole: “Ciao a tutti, non lavorerò più con Sascha [BAJIN]. Lo ringrazio per il lavoro fatto e gli auguro il meglio per il futuro”. Account: Naomi Osaka. Destinatari: i suoi followers.
Hey everyone, I will no longer be working together with Sascha. I thank him for his work and wish him all the best in the future.
— NaomiOsaka大坂なおみ (@Naomi_Osaka_) February 11, 2019
Finisce così, all’improvviso, una relazione durata 15 mesi e conclusasi con la giapponese sul tetto del circuito WTA dopo 2 tornei Slam vinti consecutivamente ed essere diventata numero 1 del tennis femminile proprio dopo l’ultima finale vinta, all’Australian Open.
Una notizia che sa di shock vero, perché in tutto il periodo non c’era stato alcun segnale che i due fossero vicini a un fine percorso, come sembra indicare questo messaggio. Più volte Sascha aveva ribadito quanto ci fosse l’intenzione di entrambi di continuare a lavorare assieme per raggiungere nuovi traguardi in futuro. Lo stesso Bajin che a inizio 2019 è stato premiato dalla WTA col titolo di miglior coach del 2018.
La risposta di lui al messaggio: “Grazie a te Naomi, ti auguro nient’altro che il meglio. Che bella avventura è stata. Grazie per avermi reso parte di questo”.
Aggiornamenti: in un articolo pubblicato su afp.com il portale giapponese Nikkan Sport cita alcuni momenti durante l’ultimo Australian Open in cui sembrava che qualcosa nel rapporto tra i due fosse cambiato.
Gli allenamenti erano piuttosto ridotti, duravano alle volte non più di 15 minuti, mentre in altre circostanze lei sembra si sia allenata senza Bajin in campo. Noi di Oktennis a Brisbane non avevamo notato nulla di anomalo: Osaka faceva riscaldamento appena fuori dalla sala stampa prima di andare in campo per l’allenamento e Sascha era sempre con lei a supervisionare la situazione, ma di più di quei 5-10 minuti non vedevamo. A quel punto l’unico momento che viene in mente è la giornata da inferno del venerdì della seconda settimana dell’Australian Open quando, con 46 gradi, Osaka venne ripresa dall’account Twitter del torneo per un video-live di lei in allenamento. Provammo a raggiungere il campo, ma al nostro arrivo non c’era nessuno. Vista l’alta temperatura, anche lì non sembrava nulla di anomalo che magari avesse provato a colpire qualche palla salvo fermarsi per l’eccessivo clima.
Infine, un paio di annotazioni che all’inizio sembravano piuttosto banali, ma che ora potrebbero essere letti in una chiave diversa. Per prima cosa, la giapponese in una foto caricata sul proprio profilo Instagram per ringraziare i protagonisti del “dietro le quinte” del suo titolo a Melbourne, ha riservato un ruolo abbastanza marginale a Bajin, tutto il contrario di quanto fatto a New York.
Nel lungo messaggio, la prima persona a essere ringraziata è “Kristy”. Poi Abdul (Sillah), il preparatore. “Stu”, il manager. E poi “Sash”, Sascha: “thank you for hitting with me for these past 2 weeks”. All’inizio, conoscendo il suo carattere e il loro rapporto fino al termine del 2018, poteva sembrare una maniera scherzosa per rendergli riconoscenza. Soprattutto il termine “hitting”, come se lui avesse recitato un ruolo minore dell’allenatore.
Il secondo caso è quando lei, nella conferenza stampa pre-finale, alla domanda su quali fossero i discorsi tra lei e Sascha pre-match lei rispose abbastanza imbarazzata che a essere sinceri non si parlavano più di tanto, lui diceva qualcosa e lei rispondeva “ok”. Anche qui, in un’ottica di un atleta che pochi minuti prima di andare in campo vuole cercare il massimo della concentrazione era una frase che poteva anche spegnersi lì. Adesso viene quasi spontaneo leggerla sotto un’altra luce.
(aggiornamenti a breve)