di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
05 Dic 2018 15:48 - Extra
Speranze azzurre, ecco Giulio Zeppieri: «Gioco, cresco, poi vi dico…»
Alla scoperta di Giulio Zeppieri, sedicenne italiano con la miglior classifica ATP: progetti, sogni e speranze dell'azzurro.
di Gianluca Atlante
Si è fatto conoscere con un quarto di finale nel torneo junior agli Us Open, ed è il sedicenne italiano con la miglior classifica ATP (1029).
Ha già fatto conoscenza con i tornei Futures, ma non vuole fare le cose in fretta. Voleva giocare a pallone, un po’ come tutti i bambini di questa terra. Spinto dal desiderio innato di emulare le gesta del campione visualizzato nel poster attaccato nella sua cameretta.
Poi un bel giorno decise di rispondere al richiamo della scuola, pronta a offrirgli una giornata, più di svago che di prova vera e propria, al Tennis Club Capanno, storico circolo della provincia di Latina, alle porte del comune-capoluogo, in quella Borgo Piave che è un po’ lo snodo cruciale con il nord del territorio in direzione di Roma.
Il comun denominatore del Giulio Zeppieri tennista, 17 anni a dicembre, sta tutto qui. In quella scelta di seguire i suoi compagni di classe di via Quarto. Di dire… «perché no, ci provo anch’io». Piero Melaranci, il deus ex machina del sodalizio pontino, ci mise un attimo a capire che quel bambino di sei anni poteva divertirsi, e anche tanto, con racchette e palline e ha convinto, prima lui, poi i suoi splendidi genitori, Leone ed Elisabetta, a scegliere questo sport: oggi la ragione è dalla sua parte. «Lui è stato davvero bravo e lo è tutt’ora», ha spiegato Giulio Zeppieri, tra un allenamento e l’altro, nella quiete del Capanno Tennis Academy, «un insieme di cose mi hanno portato a scegliere il tennis e oggi, come ieri, sono felice di averlo fatto».
Agli ordini di coach Melaranci, che l’ha scoperto a sei anni fra i ragazzi di una scuola in visita al suo circolo tennistico, il giovane di Latina, ha deciso di prolungare la permanenza tra gli juniores, senza rinunciare a misurarsi nel tennis già adulto
Doti da giocatore vero. L’Open degli Stati Uniti Junior ha fatto capire a tutti che Giulio Zeppieri ha le qualità per diventare un giocatore.
«Nei giorni caldi e afosi di New York ho espresso il mio miglior tennis convincendomi del fatto che me la posso davvero giocare con tutti. Il cammino, però, è lungo ma ho voglia di percorrerlo, perché mi piace giocare a tennis e perché sono convinto, ogni giorno, che quella che ho fatto a sei anni, è stata la scelta giusta».
Cosa ti ha lasciato dentro l’esperienza nella “Grande Mela”?
«Ricordi indelebili di una settimana meravigliosa, sicuramente la più bella della mia vita tennistica. Oggi, però, è giusto e opportuno guardare avanti, far leva sull’esperienza fatta per cercare di alzare l’asticella, per migliorarmi giorno dopo giorno».
Quest’anno ti sei affacciato in maniera concreta anche all’attività senior con la disputa di qualche Futures. Com’è stato l’impatto con questo nuovo mondo?
«Positivo, anche perché questo passaggio, prima o poi, bisognava farlo. Sono convinto che la crescita di un tennista sia figlia di questi passaggi, di vittorie e sconfitte. Sono un ragazzo che sa perfettamente quello che vuole. Amo il tennis, mi piace giocare, non mi pesano gli allenamenti, ho voglia ogni giorno di migliorarmi. Voglio arrivare e farò di tutto per riuscirci».
Il finale di stagione sarà dedicato nuovamente all’attività junior: prima il Mundial Juvenil Yucatan HSBC FMT in Messico, un torneo Grade A, poi l’Eddie Herr International Junior Champ, infine l’Orange Bowl…
«Spero di ottenere il massimo da questi appuntamenti, così da essere pronto a gennaio, con una classifica importante, a giocare quanto meno i quattro tornei dello Slam in tabellone e, magari, anche da protagonista».
A New York sei arrivato a un passo dal “riscaldare” Djokovic prima della finale.
«Se fosse arrivato Nadal dall’altra parte del tabellone, lui aveva già chiesto la disponibilità. Essendo io mancino, mi ha fatto chiedere di potersi allenare con me prima della finale. Nadal, però, si è ritirato con Del Potro e questa opportunità è sfumata. Sono certo che ce ne saranno delle altre».
Con Nadal, però, hai avuto modo di pranzarci insieme nella “Player Lounge” nel cuore dell’Arthur Ashe… Anche queste sono esperienze, no?
«Era davanti a me a fare la fila per prendere da mangiare e poi nello stesso nostro tavolo. Una persona meravigliosa, dentro e soprattutto fuori dal campo».
In molti pensano che se fossi stato nella metà di tabellone occupata da Musetti, in finale ci saresti andato tu.
«Questo non lo posso dire. Di sicuro ho incontrato e battuto giocatori molto forti e questo mi ha fatto capire che me la posso davvero giocare con tutti e, perché no, anche sognare di arrivare sino in fondo in una prova dello Slam. Mi sono trovato molto bene sul cemento di Flushing Meadows, quella settimana è andato tutto per il meglio».
Poi sei tornato sulla terra, a Santa Margherita di Pula, per giocare due Itf Futures da 25mila dollari in tabellone.
«Sono contento di come sono andate le cose, anche perchè era più di un mese che non giocavo sulla terra. Nel secondo torneo ho fatto quarti di finale, ma sarei potuto andare anche più lontano. Va bene così, forse sono arrivato stanco ed era giusto tornare a casa per allenarmi e pensare a chiudere nel migliore dei modi la stagione Junior».
Federer, Nadal oppure… Chi altro?
«Un po’ tutti e due, anche perché come si fa a non essere tifosi di Roger Federer e Rafa Nadal? Anche se io sono tifoso di Marin Cilic, un giocatore che amo particolarmente e che, forse, ha vinto meno di quanto avrebbe meritato. Ma non è ancora finita».
Chi è il più tifoso di Giulio a casa Zeppieri?
«Sicuramente mamma Elisabetta, che al ritorno da New York mi ha fatto trovare una teglia di pasta al forno fumante, credetemi… Più di un regalo. Ma anche papà Leone e mio fratello Giorgio mi stanno vicino. Ho la fortuna, però, di avere una famiglia che si fida ciecamente di Piero (Melaranci, il suo coach) e del lavoro che stiamo portando avanti. Credo che questo sia un fattore non trascurabile».
UNDER 20 AZZURRI IN CLASSIFICA
15 ANNI
Luca Nardi 1490
16 ANNI
Giulio Zeppieri 1029
17 ANNI
Jannik Sinner 785
Emiliano Maggioli 1398
Mattia Bellucci 1472
Matteo Arnaldi 1727
Filippo Moroni 1727
Gabriele Bosio 1894
18 ANNI
Moritz Trocker 1347
Luca Potenza 1472
Lorenzo Bresciani 1647
G.Marco Ferrari 1894
19 ANNI
Jacopo Berrettini 431
Riccardo Balzerani 542
Francesco Forti 749
Andrea Guerrieri 876
Marco Miceli 1117
Aless. Ingarao 1167
Andrea Bessire 1238
Fed. Iannaccone 1256
Andrea Bolla 1580
Andrea Trapani 1727
Sam. Ramazzotti1827
Mattia Frinzi 1946
Pasq. De Giorgio 2022
20 ANNI
G.Marco Moroni 228
Giovanni Fonio 528
Enrico Della Valle 639
Luca Giacomini 661
Liam Caruana 668
Luca Prevosto 863
Lorenzo Bocchi 922
Cor. Summaria 963
Stefano Battaglino 1233
Giovanni Calvano 1418
Gabriel Ciurletti 1442
Fed. Bertuccioli 1607
Giul. Benedetti 1641
Aless. Procopio 1727
Luigi Sorrentino 1727
Paolo Dagnino 1827