K. Anderson b. R. Nadal 4-6 6-3 6-4
Subito una sorpresa nelle semifinali al “Mubadala World Tennis Championship” di Abu Dhabi, tradizionale torneo-esibizione che inaugura la nuova stagione: l’undicesima edizione è infatti in corso fino a sabato sui campi veloci dell’International Tennis Centre at Zayed Sports City della capitale degli Emirati Arabi Uniti. In palio per il vincitore ben 250mila dollari. Nella prima sfida Kevin Anderson, campione in carica, ha battuto in rimonta per 4-6 6-3 6-4 Rafa Nadal, già vincitore in quattro occasioni (2010, 2011, 2016 e 2017).
Il maiorchino, che non giocava un match ufficiale dalla semifinale degli US Open dello scorso settembre, quando fu costretto al ritiro contro Del Potro, è partito bene anche se per vincere il primo parziale ha dovuto togliere per due volte il servizio al gigante di Johannesburg. Col passare dei game, però, Rafa si è fatto prendere dalla fretta cercando di accorciare sempre più gli scambi mentre Anderson, meglio sostenuto dal servizio, ha pareggiato il conto dei set per poi completare la rimonta al terzo.
N. Djokovic b. K. Khachanov 6-4 6-2 (Cristina Pozzoli)
Novak Djokovic ricomincia la nuova stagione come aveva chiuso quella targata 2018 escludendo solo l’ultima partita dell’anno persa contro Alexander Zverev nella finale delle ATP Finals. Prima di quella partita Nole ne aveva perse solo tre dal 18 giugno, quando al Queen’s di Londra diede inizio alla sua marcia trionfale. Una di queste proprio contro Karen Khachanov a Parigi Bercy che è valsa il primo titolo in un Master 1000 per il giovane russo e la sua definitiva affermazione al cospetto dei più grandi.
Durante quella partita Khachanov riuscì a bombardare Djokovic dall’inizio alla fine mantenendo i nervi sempre saldi senza mai scendere di ritmo. Oggi gli è stato possibile farlo solo in rari momenti durante i quali nel braccio di ferro da fondo ha mostrato più forza ma nel complesso meno resistenza quando si è trovato davanti un muro che ribatteva tutto ad una spanna dalla riga prendendo gli angoli con costanza disarmante. Tolto un attimo di distrazione (che in un’esibizione è normale) nel nono game, in cui ha fallito l’occasione di servire per il set restituendo il break conquistato nel quarto, Nole ha mostrato gran sicurezza tenendo un ritmo elevato con una profondità di palla continua.
Con pochi errori, tanta consistenza nel gioco e velocità nei recuperi in ogni parte del campo, Nole si è subito ripreso il servizio di Khachanov, che messo sotto pressione, ha ceduto il set con un doppio fallo. Nel secondo game del parziale seguente il russo ancora in enorme in difficoltà al servizio, ha salvato due palle break e poi ha provato a resistere ma Nole non gli ha mai permesso di rientrare alzando il ritmo con un allungo spaventoso di sedici punti a uno dal due pari. Una dimostrazione di superiorità devastante e un livello di gioco altissimo che dovrà ripetere domani nella finale contro Kevin Anderson
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