WTA Finals: Stephens rimonta Bertens e salva Osaka. Tutte in corsa nel gruppo Rosso

A Singapore dopo 4 giornate non c'è ancora alcuna eliminata e alcuna qualificata alle semifinali. Sloane Stephens batte Kiki Bertens ma dovrà sudare per avanzare, si rischia di guardare le percentuali di game vinti e persi.

[5] S. Stephens b. [8] K. Bertens 7-6(3) 2-6 6-3

Altro giro, altra battaglia al terzo set. Per la sesta partita (consecutiva) su otto giocate fin qui alle WTA Finals ci si è spinti filo al parziale decisivo e ancora una volta è Sloane Stephens a esultare, pur senza trovare però il pass per le semifinali. Come lunedì, il Gruppo Rosso ha riservato due partite al terzo set e con le combinazioni attuali sono ancora tutte in gara, anche Naomi Osaka che aveva perso la prima partita della giornata odierna.

Non possiamo forse parlare di Master più bello di sempre, visto che alcuni ricordi del 2012 sono vivi e luminosi, ma l’ultima edizione di Singapore ci sta dando una grande dimostrazione di quanto competitivi siano entrambi i gironi dove le favorite (per la classifica) hanno cominciato con una sconfitta e ora stanno cercando di risalire la china. Casualmente, sia Angelique Kerber che Caroline Wozniacki hanno record sfavorevoli sia contro Elina Svitolina (la danese) che Stephens (la tedesca), le avversarie nell’ultima giornata. Indietro 4-1 la numero 1 del seeding, avendo oltretutto perso le ultime 4 consecutive, e 3-1 la campionessa del 2017, malgrado abbia vinto l’ultima volta proprio nella piccola isola del sud-est asiatico dodici mesi fa.

Bertens ha di che recriminare per come la partita oggi le sia sfuggita dalle mani. Dopo un primo set fatto di tanto equilibrio, dove Stephens ha prevalso soltanto al tie-break, l’olandese aveva preso il controllo del campo. Sostenuta a gran voce da tantissimi tifosi olandesi presenti in tribuna, la numero 8 del seeding era riuscita ad alzare il livello del proprio gioco e a prendere il comando, tra dritti in top spin che buttavano fuori dal campo l’avversaria e la muovevano sempre più lungo il perimetro di gioco, in una fase del match in cui Stephens non riusciva a essere così efficace negli spostamenti come nell’ora precedente. Gioco intelligente e precisione dei colpi la spingevano sul 5-1, con tanto di passante di rovescio di grande caratura sulla palla del doppio break. Non chiudeva un turno di servizio dove inizialmente era stata 40-0 ma nel game successivo strappava per la quarta volta nel parziale la battuta all’avversaria.

Sulle ali dell’entusiasmo cominciava il terzo set con lo stesso spirito, ma sul 2-0 qualcosa si inceppava. Un po’ di tensione le ha fatto vivere qualche game con il braccio bloccato, e la dimostrazione è stata la brutta voleè giocata sulla palla che ha dato il 4-2 alla sua avversaria, con il campo libero davanti a sé, lei che è pure una doppista di alto livello. Eppure, la tensione in quel momento le stava impedendo di esprimersi come voleva e sul 3-5 non è riuscita a tenere la battuta e a darsi una chance in risposta. Adesso nulla è compromesso: nell’ultima partita, contro Osaka, con una vittoria è sicuramente qualificata. Può anche perdere in tre e “sperare” che Stephens ripeta lo stesso risultato contro Kerber, a quel punto ci sarebbe la percentuale dei game vinti e persi. Niente male come modo di dire addio a Singapore.

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