[16] V. Williams b. C. Giorgi 6-4 7-5 (Gianluca Atlante)
La solita Camila Giorgi, ne più, ne meno di quello che già conoscevamo di una tennista, quella nostrana, capace di giocare alla pari con chiunque, ma di non essere solida e continua nei momenti importanti del match. Anche e soprattutto in quello odierno nel nuovo Armstrong Stadium contro una Venus Williams abbastanza provata dal caldo torrido e dall’umidità di Flushing Meadows.
La vita tennistica nella Grande Mela di Camila si chiude qui, al secondo turno di un Open degli Stati che poteva, magari, riservarla un altro tabellone, ma che alla fine avrebbe potuto concederle la chance di un terzo set, considerando il break di vantaggio in entrambi i set e soprattutto le chance avute nel secondo, con le quattro palle break, di cui tre consecutive, al nono gioco e lo 0-3 dell’undicesimo che, di fatto, ha spianato la strada alla statunitense capace al primo matchpoint di chiudere il match: 6-4 7-5 in un’ora e cinquantuno minuti fatti di belle cose, ma anche di tanti errori nei momenti topici, come i sei doppi falli, di cui quattro in altrettanti games e tutti da sinistra, angolo di risposta di Venus che ha finito per condizionare oltremisura la Giorgi, brava a giocarsela contro la numero 16 del tabellone, ma ancora una volta incapace di vedere il Papa una volta arrivata a San Pietro.
Pella b. Lorenzi 7-5 6-0 6-2 (Alessandro Ticali)
Esce di scena il nostro Paolo Lorenzi, l’azzurro è stato sconfitto in soli tre set dall’argentino Guido Pella in poco più di due ore di gioco; il numero 66 del ranking ATP, infatti, è riuscito ad ottenere la qualificazione al terzo turno dello US Open grazie ad un secco 7-5 6-0 6-2.
Il primo set, ovvero l’unico parziale in cui il tennista originario di Roma ha avuto delle vere e proprie chance di vittoria, ha visto la partenza sprint del buon Lorenzi, il quale è stato addirittura capace di salire sul 4-1 e 0-40 sul servizio dell’avversario; Pella è stato in grado di annullare tutte le palle break e di far partire la rimonta. Più avanti, infatti, l’argentino prende in mano le redini del match e ottiene il break della parità nel settimo gioco e il sorpasso definitivo nell’undicesimo, chiudendo così sul 7-5.
Nel secondo set la partita prende una piega tremendamente negativa per Lorenzi, il numero 94 del mondo viene condizionato mentalmente dalla perdita del primo parziale e non riesce a rientrare in partita. Pella riesce a portare a casa ben 27 punti sui 37 totali del set. Il punteggio è impietoso, 6-0 in favore dell’argentino, con Lorenzi che ha avuto a disposizione solamente due palle game, tra l’altro nello stesso turno di battuta.
Il terzo parziale è una vera e propria sofferenza per l’azzurro, date le nulle possibilità di rimonta; il sudamericano, infatti, è già certo dell’approdo al turno successivo e riesce a giocare con la mente sgombra. L’argentino al servizio è superlativo, concede solamente tre punti nell’intero set e riesce a mettere un discreto numero di prime palle in campo. Lorenzi è costretto a cedere nuovamente due turni di battuta a causa della solidità dell’avversario. Punteggio finale 6-2.
Paolo Lorenzi chiude quindi con una vera e propria disfatta, ma sicuramente ciò che verrà ricordato più piacevolmente è la vittoria sulla testa di serie numero 16 Kyle Edmund; Guido Pella, invece, al terzo turno affronterà il georgiano Nikoloz Basilashvili, il quale ha avuto il merito di superare il lo statunitense Jack Sock, la cui crisi non conosce fine.
[28] D. Shapovalov b. A. Seppi 6-4 4-6 5-7 7-6(2) 6-4 (Francesca Padoin)
La partita fra il numero 28 ed il numero 51 del mondo parte fin dall’inizio a ritmi impressionanti, vuoi per la speranza di finire presto visto il caldo soffocante, vuoi per l’esuberanza del canadese che attacca qualsiasi palla e che costringe l’italiano ad essere aggressivo fin da subito per stare in partita. Ma anche a questo ritmo il primo set, molto equilibrato, finisce comunque in ben 37 minuti nei quali intercorrono tre break, di cui l’ultimo a favore di Shapovalov, che conquista così il parziale. Poco ha da rimproverarsi l’italiano che però sbaglia nel momento più importante, 5-4 e servizio, in cui concede due palle poco profonde e poco angolate al canadese che subito ne approfitta. Il secondo set è a favore dell’italiano che sul cemento americano sembra trovarsi a suo agio mentre Shapovalov fatica a tenere il servizio, esultando ed incoraggiandosi per ogni punto salvato, a dimostrazione della difficoltà nel fronteggiare Seppi, che riesce a rispondere a tutto. Nel terzo parziale Shapovalov sembra scuotersi, dopo aver rischiato di perdere il servizio, venendo a rete e chiudendo rapidamente i colpi e riuscendo così ad ottenere un break che però dura il tempo di un game.
Molto bravo qui Seppi ad accelerare e sfruttare la frustrazione dell’avversario che sbaglia parecchi colpi. Si giunge ad un quarto set dove sono più i demeriti di Shapovalov che fa e disfà tutto da solo mentre Seppi, come già nel primo set, viene a mancare nel momento più importante, il tie-break, dove praticamente non si vede. Nel set risolutivo il canadese, forte della fiducia per il parziale conquistato, inizia a sbagliare meno e si porta subito avanti ma un tenace Seppi riporta in parità il match. Sono passate le tre ore e mezza di gioco ma i due continuano a picchiare senza sosta finché uno stanco Seppi, dopo aver salvato tre palle break, non soccombe all’ennesimo attacco di Shapovalov e consegna il game. Molto bravo qui il canadese a tenere il gioco e finalmente chiudere la partita; al prossimo turno incontrerà Anderson. Buona prova per Shapovalov che, pur sbagliando molto, è riuscito ad uscire dalla ragnatela intessuta dal suo avversario e soprattutto a recuperare da due set sotto.
K. Khachanov b. Sonego 7-5 6-3 6-3
Niente da fare per il nostro Sonego, che si inchina ad un avversario indubbiamente più forte di lui in questo momento e uno dei prospetti più interessanti del panorama mondiale, quel Khachanov che a soli 22 anni è già tra i primi 30 al mondo. Il russo dopo una prima frazione in cui l’azzurro ha tenuto ha poi dominato i successivi set. Per Sonego comunque un buon torneo con l’ingresso al secondo turno di un major che gli darà sicuramente fiducia per il futuro.
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