Eppure il match si era incanalato subito sui giusti binari per il Ceck, grazie soprattutto ad una delle specialità della casa, il rovescio lungolinea, che procura grossi grattacapi al francese. E così, già al quarto game Marco brekkava: sul 40 pari, un rovescio di Cecchinato prima e un censurabile doppio fallo di Benneteau poi indirizzavano il primo set. Set che il siciliano porterà a casa poco dopo con il netto punteggio di 6-2, ma dopo aver salvato nel settimo game 2 palle break consecutive, appoggiandosi in questo caso ad un altro marchio di fabbrica, la smorzata.
Nel secondo lo spettacolo cambiava, e nonostante il 2-0 iniziale per Cecchinato, Benneteau, conscio probabilmente di essere vicino al capolinea della propria carriera, decideva di vendere cara la pelle e si guadagnava con tenacia il tie-break. I due viaggiavano punto a punto, fino al 6-5 per il francese, che sfruttando una seconda poco incisiva dell’italiano conquistava il set e si rimetteva in carreggiata. Per Cecchinato anche un warning a fine set, per aver letteralmente distrutto una racchetta sul campo, segno di troppa tensione nervosa.
Il tennista azzurro iniziava a vedere dunque gli spettri di un’altra sconfitta, non riusciva più a dare profondità ai suoi colpi e soprattutto con la seconda soffriva molto a tenere lo scambio. Benneteau era invece in fiducia e al servizio lasciava poco e niente, vinceva così agevolmente il terzo set e si portava avanti 2 set a 1.
[Q] H. Hurkacz b. [Q] S. Travaglia 6-2 2-6 7-6(6) 3-0 rit.
I crampi mandano ko Stefano Travaglia. Nel match di primo turno contro un altro qualificato, il polacco Hubert Hurkacz, il tennista italiano è costretto ad alzare bandiera bianca nel quarto parziale mentre si trovava sotto due set a uno.
Il caldo torrido che sta rendendo molto complicate ai giocatori queste prime giornate del torneo manda in tilt anche l’azzurro, che dopo due ore e 34 minuti decide di dire basta e saluta il torneo. Dopo aver perso nettamente il primo set, Travaglia era entrato in partita restituendo il 6-2 iniziale al polacco.
Equilibrato e molto dispendioso il terzo set, deciso al tie break: qui Travaglia era andato avanti 6-4 ma non ha sfruttato i set point subendo il ritorno di Hurkacz che con quattro punti di fila è passato a condurre il match. Primo dell’inizio del quarto set Steto ha chiesto un trattamento medico ma la situazione non è migliorata: sotto 3-0 con due break di svantaggio l’italiano ha abbandonato il campo.
[10] D. Goffin b. [Q] F. Gaio 6-2 6-4 7-6(5) (Francesca Padoin)
Una vittoria non così netta come indicherebbe il punteggio, quella del belga David Goffin, che supera non senza qualche patema l’italiano Federico Gaio, proveniente dalle qualificazioni, alla sua prima esperienza Slam.
Sulle prime battute l’italiano appare rigido, sbaglia molto al servizio e nella misura dei colpi ed al belga basta poco più che rimandare la palla indietro. Proseguendo però nel match Gaio acquista maggior sicurezza, soprattutto col dritto, e riesce a variare molto il gioco mettendo in seria difficoltà Goffin, in particolar modo con le palle corte, recuperando da un game sotto e facendo partita pari per una buona mezz’ora. Il belga appare stanco e sbaglia molto ma al momento di alzare un po’ il ritmo brekka e tiene il servizio agevolmente portandosi a casa il secondo set.
Il terzo parziale viene deciso nel bene e nel male da Gaio che si porta avanti di un game, fino a servire per il set, ma con una serie di errori regala la possibilità del tie-break al belga che ne approfitta, concludendo così il match dopo più di due ore di gioco. Buona prestazione per l’italiano che, una volta sciolto il braccio, mostra di poter competere ad alti livelli mentre Goffin a tratti appare succube del gioco avversario ed incapace di variare per venirne fuori, sbagliando molto il timing, anche se rimane quasi sempre in gestione della partita. Al secondo turno troverà Haase.
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