di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
30 Ago 2018 15:18 - Extra
La rovinosa caduta di Sock: l’ex top 10 non sa più vincere
La crisi di Jack Sock non conosce fine: ha vinto soltanto 5 partite dall'inizio dell'anno e a fine stagione rischia di ritrovarsi fuori dalla top 100
di Piero Vassallo
Cinque novembre 2017. Nella finale di Parigi-Bercy, ultimo Masters 1000 stagionale, Jack Sock batte la sorpresa Filip Krajinovic e si prende in un colpo solo il titolo più prestigioso della carriera, l’ingresso in top 10 e la qualificazione alle ATP Finals. Per il 25enne del Nebraska un colpaccio sicuramente agevolato dalla solita morìa dei big, troppo stanchi dopo una stagione logorante e già con la testa a Londra, ma accompagnato anche da altri risultati di buon livello: due ATP 250 vinti, i quarti a Miami e la semifinale a Indian Wells.
Con Nadal, Murray e Djokovic fermi ai box Sock diventa uno dei volti nuovi del Masters ed è una delle note più liete: perde il match d’esordio contro Federer ma poi mette in riga Marin Cilic e Alexander Zverev qualificandosi alle semifinali dove per un set culla il sogno di un’incredibile finale prima di subire il ritorno del futuro campione Grigor Dimitrov. A fine torneo è numero 8 del mondo, gli Stati Uniti sembrano aver ritrovato un giocatore di alto livello, non un campione ma uno che nei piani alti può ritagliarsi il suo spazio. Nove mesi dopo tutto è cambiato. In peggio, molto peggio.
Ventinove agosto 2018. Jack Sock viene battuto al secondo turno degli US Open dal georgiano Nikoloz Basilashvili, la classifica ATP vede l’americano al diciottesimo posto ma a tenerlo in piedi sono solo i 1400 punti accumulati tra Parigi e Londra. Perché da allora Sock è entrato in una spirale di risultati negativi senza fine. Il bilancio di quest’anno è impietoso: cinque vittorie a fronte di quindici sconfitte, dieci di queste arrivate al primo turno, a Flushing Meadows ha quantomeno interrotto una serie di otto sconfitte di consecutive, tra cui spicca quella contro il numero 316 del ranking Daniel Brands nelle qualificazioni di Eastbourne.
E così il giocatore che tanto ricorda Andy Roddick per le caratteristiche tecniche e che aveva illuso gli USA di aver trovato, se non un campione, quantomeno un tennista di alta classifica è senza dubbio il grande flop stagionale. Difficile comprendere cosa è accaduto nella testa di un giocatore che dopo l’exploit dello scorso autunno puntava ancora più in alto e che ora sprofonda sempre più. L’unica consolazione è il doppio, in cui ha vinto quattro titoli tra cui Wimbledon in coppia con Mike Bryan.
In singolare però la situazione è drammatica: nella Race oggi, grazie ai 45 punti racimolati a New York, è numero 154. Davanti a lui ci sono tra gli altri i nostri Vanni, Bolelli e Quinzi e persino Bernard Tomic che è ormai sparito dalla circolazione. In questo momento sarebbe fuori dal main draw dei prossimi Australian Open, incredibile per uno che lo scorso gennaio si presentava a Melbourne da testa di serie numero 8.