Atp Washington: è De Minaur lo sfidante di Zverev nella finale “NextGen”
Quarant'anni in campo nella prima semifinale tra Sascha Zverev e Stefanos Tsitsipas e 39 nella seconda tra Alex de Minaur e Andrey Rublev
di Cristina Pozzoli
Sarà il diciannovenne australiano Alex de Minaur a sfidare Alexander Zverev nella finale del Citi Open che ha offerto un assaggio sostanzioso e prelibato di quelle che saranno le #NextGenAtpFinals 2018. 40 anni in campo nella prima semifinale tra Sascha Zverev e Stefanos Tsitsipas e 39 nella seconda tra Alex de Minaur e Andrey Rublev: lo slogan “Future is now” ormai è realtà.
Alexander Zverev si conferma il dominatore assoluto della categoria infliggendo a Stefanos Tsitsipas, numero due della Race to Milan e in costante crescita dall’inizio dell’anno (sarà in top 30 da lunedì prossimo), una pesante sconfitta. Fin dall’inizio della partita sono evidenti due aspetti che faranno la differenza senza cambiare mai: il tedesco gioca con i piedi dentro al campo sempre in pressione mentre il greco sta lontano dalla riga di fondo e non riesce mai ad avvicinarsi, nemmeno quando serve la prima. Sascha risponde profondo e inizia a dominare gli scambi giocando in avanzamento un colpo dietro l’altro. Non c’è differenza tra dritto e rovescio, entrambi finiscono spesso nei pressi delle righe e Tsitsipas non può far altro che difendersi. Ma è una difesa che non produce frutti, Sascha è particolarmente votato all’attacco e, nonostante sotto rete non sia impeccabile, il margine di sicurezza con cui arriva a giocare le volée è talmente ampio che gli basta appoggiare la palla dall’altra parte. La partita si gioca solo sul servizio del greco perché quando serve Sascha non c’è storia e i numeri sono eloquenti: zero palle break concesse e solo tredici punti persi su nove turni di battuta totali. Il primo set dura poco più di mezz’ora e si chiude 6-2 per il tedesco con doppio break nel terzo e nel quinto game. Il secondo set è più lottato, almeno quando serve Tsitsipas che rischia di più e si aggrappa al servizio per scendere a rete e togliersi dallo scambio da fondo che non riesce mai a sostenere. C’è equilibrio e c’è partita ma la sensazione che basti un attimo a cambiare le cose aleggia ogni istante. Zverev domina il gioco giocando con sicurezza mentre Tsitsipas gioca sopra ritmo e deve inventare sempre qualcosa di speciale per fare i punti. La resa dei conti arriva nel nono game, lunghissimo e spettacolare, farcito di volée in tuffo del greco e passanti del tedesco (i due grandi classici di entrambi), cinque vantaggi falliti e Tsitsipas e tre palle break non trasformate da Zverev prima di passare alla quarta con una risposta penetrante di rovescio che porta Tsitsipas all’errore con il dritto. Zverev chiude la partita con uno dei suoi soliti turni di battuta nei quali non si gioca segnando la vittoria stagionale numero quaranta che vale la quinta finale 2018 e la seconda consecutiva a Washington.
Andrey Rublev prima supera 6-1 6-4 Denis Kudla nel quarto di finale che venerdì non era stato possibile giocare a causa della pioggia e poi cede ad Alex de Minaur al terzo set fallendo quattro match point nel tie break del secondo che conduceva 6-2. La partita è spettacolare e in equilibrio dall’inizio alla fine. I due iniziano subito al massimo, la palla viaggia a velocità folli, entrambi sono velocissimi con i piedi e non perdonano con i loro colpi migliori: Rublev con il dritto e de Minaur con il rovescio. Il russo ha più pesantezza di palla da fondo mentre l’australiano è decisamente migliore a rete e il primo set si sblocca nel dodicesimo game quando de Minaur cede il servizio a zero bersagliato dalle sassate in risposta del russo. Il livello del gioco non cala nel secondo set, le giocate sono sempre di un livello altissimo, c’è la ricerca del vincente ad ogni scambio e tantissimi punti con la prima e pochissimi con la seconda da parte di entrambi. Dopo qualche palla break salvata qua e là e il parziale si decide al tie break. Rublev spinge ogni palla e sale 6-2. de Minaur gioca il tutto per tutto e si attacca alla rete mettendo a segno un parziale di sei punti a zero con cui rimanda tutto al set decisivo. La stanchezza inizia a farsi sentire e si alterna da una parte e dall’altra. Il servizio non è più decisivo ed entrambi se lo scambiano due volte ristabilendo ogni volta l’equilibrio. È una gara a chi trova ancora da qualche parte energia da spendere e la vince de Minaur strappando il servizio a Rublev nel decimo game che esausto, dopo aver annullato tre match point, commette doppio fallo sul quarto regalando all’australiano la seconda finale stagionale dopo quella persa di un soffio a Sydney a gennaio contro Daniil Medvedev.
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