di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
di Andrea Facchinetti
Ci sarà sicuramente un’italiana in finale nel singolare femminile della 54sima edizione del Torneo Avvenire under 16. Asia Serafini e Matilde Paoletti daranno vita oggi ad un derby dall’esito incerto, reso ancor più equilibrato dal fatto che entrambe vivono e si allenano presso il Centro Tecnico Permamente della Federtennis di Foligno, sotto la guida del tecnico argentino Sebastian Azquez e del preparatore atletico Fabrizio Roscini. La prima, toscana di Empoli, ha concesso nella settimana di incontri sui campi in terra battuta del Tennis Club Ambrosiano appena un set in quattro incontri, proprio ieri contro la pericolosa turca Selin Lidya Sepken, piegata per 2/6, 6/2, 6/2 in una partita indirizzatasi dalla parte di Sara all’inizio del secondo parziale. La seconda, perugina, finora ha fatto percorso perfetto, con otto set incamerati e nessuno concesso. La sua ultima vittima è stata l’austriaca Elena Karner, undicesima favorita. Chiunque vinca tra di loro, sarà concreta la possibilità nella finale di domani di vedere finalmente un’italiana sul gradino più alto del podio, tredici anni dopo Corinna Dentoni che si impose nel 2005. L’avversaria più pericolosa sarà la russa Erika Andreeva, la quale non ha lasciato scampo alla bolognese Agnese Zucchini, dominata per 6/3, 6/3. Anzi, la bolognese è stata brava a mettere in cascina sei giochi, perchè le avversarie dei turni precedenti ne avevano messi insieme appena cinque in tre partite. L’ultimo ostacolo per Andreeva sarà la croata Tara Wurth, vincitrice in rimonta sulla belga Sofia Costoulas per 3/6, 7/6, 6/3. Nel singolare maschile prosegue la marcia di Luca Nardi. Il pesarese, testa di serie numero 1 del tabellone, si è imposto nel derby azzurro sulla wild card Francesco Maestrelli per 7/6(5), 6/2 e oggi, a partire dalle ore 10.30, incontra in semifinale lo spagnolo Mario Gonzalez Fernandez, il quale ha posto fine alla bella avventura del romano figlio d’arte Flavio Cobolli, battendolo per 6/4, 7/5. Nella parte bassa del tabellone continua a sognare anche l’oriundo argentino Luciano Darderi, che si divide fra Roma e Buenos Aires, uscito indenne dall’altro derby contro il bergamasco Leonardo Malgaroli per 6/3, 6/7, 6/2 ed ora atteso dal brasiliano Pedro Boscardin Dias, testa di serie numero 8, il quale ha avuto la meglio sullo spagnolo Daniel Rincon per 6/4, 6/2. Una bella opportunità per l’Italia di agguantare il quarto titolo sui campi di via Feltre negli ultimi sette anni dopo quelli di Filippo Baldi nel 2012, Andrea Pellegrino nel 2013 e Federico Arnaboldi nel 2016.
Riccardo Bellotti pone la sua candidatura sempre più autorevole sul “Trofeo Azimut” di Bergamo, il future maschile che mette in palio 15000$ di montepremi e oggi disputa le semifinali sui campi in terra battuta del Tennis Club Città dei Mille. Il ventottenne trentino, in serie aperta da otto incontri, ha rifilato un secco 6/2, 6/2 al milanese Alessandro Petrone (testa di serie numero 2 del torneo) e prosegue la sua marcia verso il trentesimo sigillo della carriera nella categoria, un record che nessun altro tennista del circuito è stato in grado di ottenere, in un periodo della carriera delicato, perché rientrato dopo sei mesi forzati di stop per un infortunio serio al ginocchio. A contendergli l’impresa ci proverà oggi il tedesco Martin Netuschil, impostosi nel derby teutonico su Peter Heller per 3/6, 6/3, 6/4. Nella parte alta del tabellone si fa notare anche Jacopo Berrettini. Il fratello più giovane del Matteo capace di arrivare fino al terzo turno del Roland Garros pochi giorni fa sta vivendo settimane di promettenti risultati: dopo il successo a Reggio Emilia, è tuttora in corsa con un facile 6/2, 6/2 con cui si è sbarazzato del qualificato Gregorio Lulli, per raggiungere la seconda finale della carriera rimane l’ultimo scoglio costituito dal vincente fra il novarese Giovanni Fonio e lo sloveno Nik Razborsek.