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Roland Garros: Ostapenko divorata dalla tensione. Svitolina avanti, fuori Venus Williams

K. Kozlova b. [5] J. Ostapenko 7-5 6-3

La corsa della campionessa in carica si ferma ancora prima che inizi il vero torneo. Alona Ostapenko è stata eliminata nella domenica prima dell’inizio della prima settimana da quel torneo che dodici mesi fa vinceva mostrando un tennis di puro spettacolo, divorata dalle aspettative e dalla tensione di dover cominciare una difficilissima difesa del titolo.

A livello femminile, al Roland Garros, era capitato soltanto nel 2005 che la campionessa in carica uscisse al primo turno l’anno successivo. Avvenne con Anastasia Myskina, sconfitta 6-4 4-6 6-0 contro Maria Antonia Sanchez Lorenzo. Oggi la tennista lettone ha da subito fatto notare che tutti i peggiori scenari avrebbero potuto manifestarsi per una giornata sportivamente terribile. Per la terza volta in carriera (su altrettante sfide) è uscita sconfitta contro Katerina Kozlova, che ha avuto forse il merito maggiore nel trovarsi al di là della rete e raccogliere i continui regali della numero 5 del mondo.

29 errori gratuiti nel primo set, tra cui 8 doppi falli. Proprio da qui dovremmo partire per dimostrare come si è manifestata la giornata così negativa della campionessa 2017, una giocatrice che nel momento di difficoltà perde il controllo di un colpo per lei estremamente delicato con cui non riesce a fare particolarmente male ma nei momenti migliori di rendimento l’ha spesso tenuta a galla come lo scorso anno nelle 7 partite che l’hanno portata al trionfo parigino. Il nervosismo e la difficoltà a calmarsi hanno fatto sì che la percentuale di prime palle fosse al di sotto del 50% e sulla seconda venisse costantemente aggredita dall’avversaria. Kozlova gestiva la sua situazione, preoccupata alle volte più da una brutta vescica dietro al piede che da quanto avvenisse al di là della rete: è la vittoria più prestigiosa della sua carriera, un successo che le mancava da Taipei a inizio febbraio, ma molto di questo è dovuto alla giornata così negativa della sua avversaria che alla fine ha commesso 10 doppi falli in più della sua media stagionale (13) e una quantità di errori spropositata.

A livello di ranking potrebbe non pagare granché, visto che per scivolare fuori dalla top-10 serve che Julia Goerges e Angelique Kerber raggiungano i quarti di finale. A livello morale, invece, servirà un reset totale in queste settimane visto che a breve arriverà un nuovo appuntamento importante e dove avrà da difendere tanto: i quarti di finale a Wimbledon. Per lei, che si è scoperta oggi per la prima volta così fragile, saranno giorni complicati.

[4] E. Svitolina b. A. Tomljanovic 7-5 6-3

Elina Svitolina è al secondo turno del Roland Garros nonostante un esordio segnato da una partita non perfetta, complicatasi fin dai primi punti, ma che ha seguito poi la tendenza di diverse sfide che la giocatrice di Odessa è riuscita a portare a casa nel suo 2018. Contro Ajla Tomljanovic è arrivata la ventiseiesima vittoria stagionale ed era un match che per una giocatrice dalle sue caratteristiche poteva avere diverse trappole: l’australiana in questa stagione sta portando a termine il percorso che aveva bruscamente stoppato nel 2016, quando fu operata alla spalla e perse più di un anno nelle operazioni di recupero. Era top-50, in ascesa, finì scaraventata fuori dalle prime 1000 del ranking WTA. Eppure ha caratteristiche che la rendevano pericolosa, qualcosa nel suo gioco che ricorda quello (con le dovute proporzioni) di una Ivanovic capace di far male col dritto e di avere il tempo giusto sulla terra battuta per trovare il giusto impatto con la palla, prendendo il massimo dal suo tennis di spinta.

Svitolina ha patito il meglio dell’australiana per i primi 6 game dell’incontro. Doveva ancora entrare in partita, eppure la numero 4 del seeding era già indietro 5-1. Volendo continuare il paragone con Ivanovic, per Tomljanovic è arrivato il lato più infelice: la mancanza di freddezza nel momento di chiudere il set. Un po’ per l’assenza di partite di questo livello, un po’ perché l’ucraina ha provato a fare qualcosa di più, il settimo game è diventato un primo fondamentale snodo dell’incontro. Tante parità ma anche tanti regali da parte di Ajla, che concentrava in questo game tre dei quattro doppi falli commessi fino a quel momento, uno sul set point a disposizione. Perso il primo break, è arrivato il secondo e decisivo snodo: Elina ha tenuto abbastanza agevolmente la battuta, Tomljanovic si è trovata seduta al proprio angolo sul 5-4 che però nella sua testa non aveva ancora rimosso i pensieri per quel turno di battuta che poteva aver scritto un copione diverso dell’incontro.

La trama era cambiata in quel frangente: Svitolina si era svegliata, cominciava a resistere maggiormente agli attacchi avversari, allungava gli scambi, si proponeva maggiormente. Tomljanovic ha ceduto un secondo turno di battuta, poi un terzo sul 5-6. Mancate due palle break nel primo game della seconda frazione, è arrivato un quarto turno di battuta consecutivo ceduto. Un accenno di reazione ha regalato un po’ di equilibrio fino al 4-3 Svitolina, quando l’ucraina ha di nuovo cambiato marcia prendendosi il break decisivo con 2 risposte vincenti di dritto e approfittando anche di un errore dell’avversaria sul 15-30.

È la sesta volta in stagione che Elina è partita, diciamo, piano. Al di là di primi set persi quando però il punteggio era in equilibrio per gran parte del parziale, è uscita sconfitta soltanto nei quarti di finale dell’Australian Open contro Elise Mertens, scappata subito sul 5-2 e servizio (6-4 6-0 il punteggio finale). Una giornata per lei molto difficile anche a causa di un problema all’anca che aveva da inizio torneo ma quel giorno neppure gli antidolorifici avevano potuto fare granché. Al di là di quell’episodio, però, Svitolina ha poi sempre portato a casa la partita: da 1-6 contro Johanna Konta a Brisbane fino alla vittoria per ritiro della britannica al terzo; da 0-4 contro Karolina Pliskova nello stesso torneo fino al 7-5 7-5 in suo favore; dal 2-5 contro Ashleigh Barty a Miami al 7-5 6-4 finale; dal 2-6 contro Marketa Vondrousova a Stoccarda alla vittoria per ritiro della ceca al terzo set; dallo 0-6 contro Daria Kasatkina a Roma alla vittoria al terzo set; dall’1-5 odierno al 7-5 6-3. Il tutto può essere condito da come perse Svitolina l’ultima sfida giocata al Roland Garros, mancando un 5-1 di vantaggio contro Simona Halep nel secondo set. Dodici mesi dopo, una piccola rivincita che non può avere lo stesso peso, ma può essere una spinta a sbloccarsi anche nell’unico livello di tornei in cui non è ancora riuscita a lasciare il segno.

Q. Wang b. [9] V. Williams 6-4 7-5

Nuova sconfitta per Venus Williams e questa, forse, è una tendenza che non fa più particolare notizia. I primi 6 mesi del suo 2018, se togliamo i due WTA Premier Mandatory di Indian Wells e Miami sono stati un disastro e il vero dato che spicca è la doppia eliminazione al primo turno di uno Slam tra Australian Open e Roland Garros. Non era mai accaduto prima, ma prima Belinda Bencic e adesso Qiang Wang hanno raccolto lo scalpo importante della top-10 statunitense che vede il suo ranking perdere considerevolmente terreno rispetto ai 5597 punti di inizio anno (tra due lunedì saranno poco meno di 4000) e soprattutto tra un mese ci sarà la nuova pesante cambiale dei 1300 punti in uscita dalla finale di Wimbledon.

È un’annata sempre più difficile per la più grande delle sorelle Williams ma se sulla terra il suo rendimento poteva essere prevedibilmente così povero, stupisce come comunque queste sconfitte siano arrivate. Due set netti contro Anett Kontaveit a Roma, due set un po’ equilibrati qui a Parigi dove nel secondo set però ha il peccato di non aver mantenuto un solido vantaggio iniziale di 3-0. Scarica, una versione abbastanza opaca verso una superficie su cui non ha mai particolarmente brillato ma oggi, ad esempio, fronteggiava una giocatrice che aveva scoperto i campi in terra rossa da appena un anno. E così il suo bilancio stagionale sale ad appena 8 vittorie e 7 sconfitte, con un solo successo ottenuto al di fuori della campagna di marzo (Indian Wells e Miami) nel primo turno di Roma, dove tra l’altro dovette rimontare Elena Vesnina che era avanti 5-4 e servizio al terzo.

Le chance per provare a girare la stagione ci sono ancora, visto che l’erba dovrebbe garantirle un buon rendimento, ma in questo momento i dubbi sono molti più delle certezze.

Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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