Australian Open: è di Wozniacki il “late night show”, battuta Suarez Navarro

Caroline Wozniacki torna in semifinale all'Australian Open per la prima volta dal 2011 battendo la spagnola, all'una e 38 del mattino a Melbourne, Carla Suarez Navarro.

[2] C. Wozniacki b. C. Suarez Navarro 6-0 6-7(3) 6-2

Caroline Wozniacki è di nuovo in semifinale agli Australian Open, 7 anni dopo l’ultima volta. Sembra passata una vita. Allora era numero 1 del mondo e perdeva in 3 set contro Na Li, che avrebbe poi provato a superare Kim Cljisters, al suo terzo e ultimo Slam della seconda carriera, quello che le consentì di scavalcare proprio la danese in testa al ranking, anche se solo per una settimana.

Era l’anno dell’esplosione di Petra Kvitova, del rientro di Serena Williams dopo il misterioso infortunio di metà 2010 e la successiva embolia polmonare, l’anno della nuova finale a Wimbledon di Maria Sharapova persa proprio contro la ceca, della seconda finale a Parigi di Francesca Schiavone e della sorpresa rappresentata da Samantha Stosur allo US Open. Sembra una vita (tennistica) fa.

Stasera, contro Carla Suarez Navarro, il match che chiunque poteva attendersi: tanta lotta, seppur con un primo set a senso unico nel punteggio, ma la giocatrice di Odense che portasse a casa la contesa confermando la superiorità nei confronti diretti (adesso salita a 5-2). 6-0 nel primo set, frutto della maggiore attenzione della numero 2 del seeding sui punti che contavano. Questo nonostante nelle fasi finali del sesto gioco, e del set, Wozniacki avesse addirittura un vincente in meno della spagnola. Dall’inizio del secondo set però Carla ha saputo limare tantissimo il proprio gioco e trovare un gran ritmo. I vincenti cominciavano ad arrivare copiosi, soprattutto la pericolosità di ogni scambio era sempre più alta: il rovescio colpito con più anticipo tagliava il campo e creava difficoltà all’avversaria, scivolata in breve sul 2-4 e 30-40. Suarez Navarro lì ha stretto troppo la traiettoria del dritto incrociato, Wozniacki si è salvata e ha rimesso la testa avanti dopo il primo game da lungo tempo a questa parte con qualche errore di troppo della spagnola.

Sul 5-4, Wozniacki non era perfetta ma riceveva qualche regalo dall’altra parte della rete fino ad arrivare al match point. Lì il suo colpo finiva piuttosto lungo e cominciava una brutta serie di errori e nervosismo, culminati in uno “shut up!” (“state zitti!”) rivolto al suo angolo. Era furiosa, ce l’aveva con chiunque: dalla panchina, alla racchetta, agli insetti che aveva attorno a sé. Suarez Navarro, facendo il suo con il solito ordine, metteva la testa avanti nel tie-break e portava in equilibrio la situazione. Caroline aveva ancora margine, perché al di là di quel break aveva concesso poco al servizio, nonostante magari il numero di game ai vantaggi non fosse neppure esiguo. Eppure la prima spesso le ha tolto castagne dal fuoco, o l’ha portata in una situazione di punteggio tranquilla. Ad inizio del terzo era ancora molto nervosa, ma sull’1-1 ha spinto un po’ di più trovando crepe al di là della rete. La difesa di Suarez Navarro tornava a scricchiolare e quel break alla prima occasione è stato un toccasana molto importante: fare gara di testa era fondamentale per ritrovare la giusta calma. Sul 4-2, dopo aver evitato pericoli chiudendo un game di battuta ai vantaggi, ha strappato per la seconda volta il servizio, chiudendo poi il match al terzo match point.

In semifinale avrà Elise Mertens, contro cui aveva già giocato la scorsa estate a Bastad: vinse in 3 set, ma dovette faticare non poco soprattutto nel primo. Era una superficie diversa, un torneo diverso, un momento della stagione molto diverso. Ormai, questo Slam, è a sole due vittorie.

Dalla stessa categoria