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28 Nov 2017 06:53 - Extra
Il tennis italiano a fianco dei malati di cancro
Il caso di Jana Novotna ha portato nel mondo del tennis la terribile realtà dei tumori. Un'iniziativa "Atleti al tuo fianco" cerca di divulgare prevenzione e corretta informazione: il tumore si può vincere.
di Luigi Ansaloni
La settimana scorsa è stata terribile per il tennis internazionale che ha perso Jana Novotna, sconfitta da un avversario che per lei si è rivelato maledettamente forte. I tennisti italiani da tempo sono stati coinvolti da un progetto realizzato dal dottor Alberto Tagliapietra, Psiconcologo dell’Università La Sapienza di Roma. Il dottor Tagliapietra ha realizzato – potete leggere i dettagli sul suo blog – una serie di iniziative coinvolgendo un gran numero di tennisti ed ex tennisti azzurri. Da Pietrangeli e Pericoli a Seppi, passando da Barazzutti, Volandri, Cecchinato, Knapp e tanti altri in tanti hanno preso parte al progetto “Atleti al tuo fianco”. Si tratta di un’iniziativa patrocinata dall’ONLUS Arenbi, un’associazione No Profit nata nel 2012, che cerca di avvicinare il mondo dello sport ai malati di tumore.
Il dottor Tagliapietra ha realizzato una serie di interviste di grande interesse cercando di tracciare parallelismi tra gli sportivi e chi gioca delle partite con ben altra posta in palio. Il progetto ha lo scopo non solo di informare sugli effetti benefici della prevenzione ma anche di divulgare un’informazione corretta sui tumori. In molti avrete letto a proposito della povera Novotna “stroncata da un male incurabile”. Ecco, non è vero, il 70% delle persone a cui viene diagnosticato un tumore riesce in qualche modo a sopravvivere e il 60% addirittura a guarire. Si tratta di una partita terribile ma che non ha il risultato segnato ed è fondamentale sottolineare che allo stesso modo con cui si affrontano delle partite magari di uno slam si deve affrontare una diagnosi che sembra terribile: non rassegnarsi, lottare giorno per giorno, adattarsi al cambiamento che un evento del genere provoca nelle nostre vite, scegliere e fidarsi degli “allenatori” giusti per sé.