P. Lorenzi b. [Q] T. Fabbiano 6-2 6-4 6-4 (Gianluca Atlante)
Quante prime volte ci saranno nella vita? Bella domanda, direbbero in molti. Nel venerdì della prima settimana a Flushing Meadows, sul campo numero 17, praticamente all’ora di pranzo e con condizioni ideali per giocare a tennis, si è consumata quella di Paolo Lorenzi, per la prima volta nella sua carriera agli ottavi di finale di uno Slam. Dalle parti del Queen’s, però, il numero due azzurro ha sempre dimostrato di trovarsi a proprio agio, visto il terzo turno raggiunto nella passata edizione dell’Open degli Stati Uniti. Oggi, al cospetto del connazionale Thomas Fabbiano, e sappiamo quanto di misterioso e incerto nascondano i derby nel tennis, Lorenzi è stato sin troppo solido. Per farla breve, non ha mai tradito le attese di giocatore, comunque, favorito in partenza vista la classifica. Un unico e piccolissimo passaggio a vuoto, quando avanti 5-2 nel secondo set si è fatto rosicchiare due giochi, prima di chiudere al decimo. Un 6/2 6/4 6/4 finale, maturato in due ore e dodici minuti, che non ha lasciato spazio a repliche. Netto, almeno oggi, il divario tra questi due tennisti nostrani, con Lorenzi che, come detto, ha mostrato una solidità nei colpi ed una condizione fisica davvero eccellente e che ora proseguirà nel suo sogno “stelle e strisce” provando a sbarrare la strada ad uno tra Kevin Anderson o Borna Coric. Clienti entrambi molto difficili, visto anche il loro attuale stato di forma. Lorenzi, però, è quel tipo di giocatore che non solo non molla mai, ma dal quale ci si può attendere di tutto, soprattutto su questo cemento americano che, con il passare degli anni, sembra gradire sempre di più. La riprova arriva da questi primi tre turni superati in questa edizione dell’Open degli Stati Uniti con gli “scalpi” per nulla scontati di Joao Sousa e, soprattutto, Gilles Muller, il giustiziere di Rafael Nadal agli ultimi Championships. Oggi, se c’era un’ulteriore prova del nove da superare, il buon Lorenzi lo ha fatto a pieni voti, guadagnandosi per la prima volta la vetrina degli ottavi di finale in un torneo dello Slam. Non certo poca cosa per chi ha costruito le proprie fortune con tornei impossibili in giro per il mondo ed oggi, in maniera meritata, gode di questo lavoro accomodandosi al tavolo dei grandi.
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