“E dice che ha male!” Wozniacki accusa Cibulkova per un MTO, ma la slovacca si ritira

A Tokyo Caroline Wozniacki si lamenta con il padre di un MTO concesso a Dominika Cibulkova accusandola di fingere il problema fisico. Un game più tardi la slovacca si ritirerà.

È finita con un velo di polemica la sfida tra Caroline Wozniacki e Dominika Cibulkova nei quarti di finale del WTA Premier di Tokyo. La slovacca, che aveva mancato due match point sul 6-5 e servizio nel secondo set dopo aver vinto il primo per 6-3, si è ritirata indietro 1-3 nel set decisivo a causa di evidenti problemi alla gamba destra.

Le noie sono comiciate sull’1-1, quando da 40-15 ha perso la battuta avvertendo sempre più un fastidio crescente all’arto inferiore. Strappava i colpi, forzava nel tentativo di non correre, ma Wozniacki ad un certo punto doveva soltanto colpire una risposta in lungolinea e la ex numero 4 del mondo, visibilmente menomata, non faceva neppure un passo. Al cambio campo successivo entra la fisioterapista che controlla, secondo il protocollo fa un “evaluation”, e decide per il medical time out un po’ al limite, quando Marija Cicak, l’arbitro, aveva appena chiamato il “time”.

MTO, comunque, alla fine viene concesso e il fatto che sia uscita dal campo fa capire anzitutto un po’ di cose: non possono essere crampi come si era inizialmente pensato (non sarebbe permesso trattarli, figuriamoci uscire dal campo per un MTO…) e soprattutto doveva essere un problema alla parte alta della coscia, zona dell’adduttore. Cibulkova, tra l’altro, sfortunatissima perché la gamba destra si era già infortunata a marzo in una stagione funestata. In quel frangente la danese chiama il papà-coach in campo e nel dialogo in polacco ad un certo punto Caroline dice: “Guarda questa che si fa trattare per dei crampi…”. Papà Piotr le risponde: “Lo so Caro…”. Lei prosegue: “E dice pure che ha male!”.

Un game più tardi, zoppicante, Cibulkova decide di non andare oltre e gettare la spugna. La stretta di mano è piuttosto gelida, con un sorriso appena accennato della danese che neanche le rivolge la parola per chiederle cosa fosse successo.

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