B. Coric b. [4] A. Zverev 3-6 7-5 7-6(1) 7-6(4) (Cristina Pozzoli)
Sul Grand Stand la sessione serale si apre con la vittoria in rimonta di Borna Coric che gioca la partita perfetta ed elimina Alexander Zverev, ancora rimandato all’esame Major. Aldilà del momento attuale che vede Sascha incontrastato dominatore della #Nextgen e terzo nella Race to London, la sconfitta del numero sei del mondo non desta così tanta sorpresa se si guardano i precedenti tra i due, il primo sempre su questi campi nel 2013 ma a livello junior e il secondo due anni fa a Cincinnati, entrambi vinti dal croato. Inoltre, dopo aver visto Zverev in grossa difficoltà nel primo turno contro King quando è stato costretto a subire scambi lunghi e faticosi, era prevedibile che oggi, contro un difensore solido come il croato, la situazione non sarebbe stata agevole per lui. Ancora una volta, quando la partita non si risolve sull’uno-due e prende la piega del braccio di ferro da fondo campo, il tedesco dimostra l’incapacità di cambiare gioco limitandosi ad aspettare passivamente l’evolversi degli eventi. Giocando così però Zverev si disinnesca da solo e il suo tennis non fa più male. Eppure la partita inizia bene per il tedesco che in meno di mezz’ora chiude il primo parziale 6-3 sfruttando il break messo a segno nel sesto game, grazie ad un doppio fallo di Coric, sulla prima e unica delle undici palle break della partita in suo favore che riesce a trasformare. Questo dato la dice lunga sulle occasioni fallite dal tedesco nel corso del match. Gli scambi sono rapidi, Coric soffre sul lato destro regalando un po’ troppo con il dritto e Sascha si impone 6-3 senza troppi problemi. La musica inizia a cambiare nel secondo set quando Coric prende le misure al tedesco riuscendo ad incastrarlo in lunghi scambi da fondo. Zverev ottiene pochi punti direttamente con il servizio e, nonostante Coric risponda molto fuori dal campo, non riesce a trovare gli angoli vincenti. L’intensità del gioco cala, Coric alza una difesa solida e intelligente facendo sempre giocare a Zverev un colpo in più per chiudere lo scambio che si traduce in un gratuito. Il tedesco inizia a perdere riferimenti e certezze che invece trova Coric, bravissimo a tenere la palla in gioco aspettando il momento giusto per trasformare la situazione in suo favore. Zverev lotta ma è l’unica cosa che riesce a fare e che gli permette di salvare tre palle break nel sesto game prima di capitolare nel dodicesimo tradito dalla prima di servizio. Il tedesco non reagisce, continua ad accettare passivamente il gioco di Coric dando vita a scambi incredibili che sfiorano spesso quota 40 e alla lunga è quasi sempre lui a cedere per primo. La luce di Sascha si accende solo a sprazzi e gli permette comunque di procurarsi ben sette palle break ma in ogni occasione è Coric a deciderne l’esito facendosi propositivo con ottime discese a rete. Lo schema funziona alla perfezione nel tie-break con Coric subito avanti di due minibreak e Zverev che si consegna con doppio fallo sul punteggio di 1-5. Nel quarto set il copione si ripete, Zverev salva di rabbia una palla break nel primo game ma non riesce a dare la spallata a Coric che per ben tre volte consecutive si trova a rimontare al servizio da 0-30, di cui l’ultima nel dodicesimo game in cui il tedesco si trova addirittura tre palle break consecutive che sono altrettanti set point. Va dato merito a Coric che in ogni occasione ha giocato prendendo l’iniziativa con coraggio e utilizzando anche il serve & volley con grande bravura. Coric vede il traguardo e la sua determinazione nel raggiungerlo è decisiva al tie-break. Il croato si procura il minibreak al quinto punto grazie ad una recupero strepitoso con il quale passa Zverev a rete dopo aver attraversato tutto il campo con una corsa pazzesca e con freddezza tiene i suoi due ultimi turni di battuta approdando con merito al terzo turno nel quale sfiderà Kevin Anderson. Con l’uscita di Sascha Zverev, grande favorito nella parte bassa bassa del tabellone, la situazione è sempre più incerta ed aperta a qualsiasi risultato.
[Q] D. Shapovalov b. [8] J.W. Tsonga 6-4 6-4 7-6(3)
C’era molta attesa per la sfida tra Jo-Wilfried Tsonga e Denis Shapovalov, non a caso messa come ultima sul centrale: il francese è un tennista capace, se in giornata, di battere anche i più forti mentre il canadese è diventato per via del suo stile spettacolare un idolo delle folle, come si è visto anche stavolta dato che ha avuto tutto il pubblico dalla sua parte. E se Tsonga non certo dato il meglio di sé, al contrario il diciottenne nato a Tel Aviv non ha deluso le aspettative sul suo conto fornendo una prestazione sontuosa.
Parte subito bene il giovane canadese che nel primo game strappa la battuta a zero al francese. Nel corso del parziale non ci sono più sussulti e al momento di servire per incamerare la prima frazione Shapovalov non trema, nonostante un set point sprecato, costringendo Tsonga all’errore di rovescio grazie ad un attacco profondo.
Nel game iniziale del secondo parziale si assiste a uno dei punti più belli del match conclusosi con una gran vole’ di rovescio di Tsonga, il quale poco dopo ha la prima occasione di strappare la battuta allo sfidante: ma Shapovalov l’annulla con un diritto vincente. Più avanti è il canadese ad avere una chance e a differenza dell’avversario riesce a sfruttarla appieno a causa di un sanguinoso doppio fallo del francese. Come nel precedente set, Shapovalov non soffre del ‘braccino’ e con autorità incamera anche la seconda frazione.
Nel terzo parziale la situazione non sembra cambiare: Tsonga fatica nei suoi turni di battuta e sul 3 pari con un disastroso game terminato con un diritto in corridoio regala il break a Shapovalov. Il quale però al momento di servire per il match ha il suo unico passaggio a vuoto, favorito anche dallo scatto d’orgoglio dell’avversario che riesce dopo ad annullare due palle break e a portare la partita al tie-break: ma qui Tsonga comincia subito male con un doppio fallo mentre il canadese ritorna a giocare benissimo; con vincenti e altri errori non provocati del francese al primo match point stavolta non sbaglia e grazie ad un servizio vincente passa al terzo turno.
Denis Shapovalov ha dimostrato che l’exploit di Montreal (semifinale battendo, tra gli altri, un certo Nadal) non è stato un caso: oggi ha battuto un avversario che magari non sarà nel più fulgido periodo della carriera ma pur sempre la testa di serie numero 8 del torneo e che sul veloce rimane un osso duro. Il canadese lo ha sconfitto sfoggiando un tennis splendido: accelerazioni devastanti, cambi improvvisi, discese a rete, gioco di volo tutt’altro che disprezzabile, servizio potente e preciso (soprattutto nei momenti importanti). Ma a parte il gioco superbo, quello che ha più impressionato forse stasera è stata la concentrazione mentale, da tennista navigato: Shapovalov ha sempre mantenuto il controllo nei punti delicati, non ha perso la testa quando ha fatto rientrare in partita Tsonga nel terzo set e ciò dimostra una maturità sorprendente dato che stiamo parlando di un diciottenne. Ora al terzo turno affronterà Edmund: non parte certo sfavorito e siccome sta nella parte di tabellone meno competitiva non è detto che a New York non possa ripetere la stessa impresa realizzata qualche settimana fa in Canada.
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