di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
21 Ago 2017 08:38 - Extra
Il capolavoro tattico di Grisha Dimitrov a Cincinnati
Dimitrov si è aggiudicato il suo primo Master 1000 giocando uno splendido tennis. Non è stato sempre aggressivo, ma con classe ha alzato il proprio livello quando serviva e in quei momenti ha giocato sempre con eleganza.
di Simone Milioti
Dite quel che volete ma Grigor Dimitrov ha vinto questo Master 1000 di Cincinnati con facilità. Nessun set perso in tutto il torneo, solo un break subito contro del Potro in ottavi lungo tutta la settimana e una superiorità, forse non così evidente, che però a riguardare gli incontri giocati dal bulgaro c’è stata. Contro ogni avversario Grisha è stato migliore sia fisicamente che tecnicamente.
L’impressione data dal ventiseienne bulgaro sembrava quella di non impegnarsi al massimo, o meglio che in ogni match che ha affrontato avrebbe potuto dare di più, poteva ottenere più margine sul proprio avversario, ma non ha mai dilagato. Probabilmente è un segno di maturità anche questo non voler sprecare energie e gestire forze e vantaggio. Massimo risultato e minimo sforzo, come fanno quelli bravi. Dimitrov è riuscito a unire le sue grandi doti atletiche, mischiando il tutto alla sua grande tecnica e la capacità di alzare il livello quando era il momento. Se non ci credete guardate voi stessi alcuni punti – anche pesanti – giocati alla grande dal neo vincitore di Cincinnati.
In questi punti è lampante come Dimitrov, forse facendo storcere leggermente il naso a chi lo vorrebbe totalmente un giocatore offensivo, aspetti l’avversario proprio per colpirlo nel momento in cui può fargli più male con precisione chirurgica.
Scambi in cui da una posizione difensiva passa all’offensiva o ancora passanti fulminanti, ma soprattutto – citando il grande Rino Tommasi – colpi giocati non solo con lo stile che gli è proprio, perché certi colpi li ha nelle corde e ormai lo sappiamo, ma giocati con classe, ovvero quando ne ha più di bisogno e quando può far più male psicologicamente all’avversario.
Non ha incontrato i big – che poi in questo periodo di big ancora in circolazione chi c’è? – ma non per questo significa che sia stato facile il suo cammino. Sappiamo che spesso è più facile esprimersi al meglio quando non si ha nulla da perdere e si può lasciar andare il braccio perché si parte da sfavoriti. Dimitrov invece questa settimana ha dimostrato anche carattere, in ogni match partiva da favorito e ha mantenuto sempre il controllo. E chissà che a Flashing Meadows non ci scappi la sorpresa.