Mancano solo tre mesi al termine della stagione WTA 2017. In termini di tornei importanti, ci sono ancora da giocare un torneo dello Slam (US Open) che offre 2000 punti alla vincitrice, un Premier Mandatory (Pechino) che ne offre 1000, tre Premier 5 (Toronto, Cincinnati, Wuhan) che ne offrono 900 e le WTA Finals di Singapore (1500 in caso di enplein, 5/5).
A conti fatti, come diceva la stessa WTA in un tweet di qualche giorno fa, non possiamo escludere ancora giocatrici come Maria Sharapova, Petra Kvitova e Victoria Azarenka dalla possibilità di rientrare nella corsa per qualificarsi allo showdown finale: fuori dalla top-50 (Azarenka e Sharapova fuori dalla top-100), ma con tutti i requisiti che le rendono realisticamente candidabili ad una rimonta che a oggi appare comunque molto difficile. Se possono ancora avere un 5-10% di possibilità di rientrare è perché davanti nessuna è riuscita a prendere: c’è un “pacchetto di mischia” con 8 giocatrici che stanno lottando su ogni punto e ad oggi, dopo 7 mesi di regular season, sono racchiuse in appena 658 punti. Pochissimo, ecco perché al momento dovremmo considerare “importanti” anche i piazzamenti nei tornei WTA Premier (470 punti alla vincitrice) e WTA International (280 alla vincitrice). La pecca di questi tornei è che non tutti possono essere conteggiati, perché entrano nella categoria dei “best 6”: vengono considerati solo i 6 migliori risultati della stagione. Intanto, vediamo chi sono le 8:
Manca in questa lista la numero 1 del mondo a fine 2016, Angelique Kerber, che al momento si trova in quindicesima posizione. La tedesca, ancora al numero 3 del mondo, perderà tantissimi punti (2585) nei prossimi due mesi e dopo lo US Open rischia di trovarsi fuori dalla top-10, con ancora il peso di 1000 punti in uscita al Master di Singapore. Sono messe molto male anche Dominika Cibulkova (numero 25, campionessa uscente delle Finals 2016), Agnieszka Radwanska (numero 31, semifinalista lo scorso anno) e Madison Keys (numero 119, eliminata nel Round Robin lo scorso anno).
Tra Halep e Ostapenko, abbiamo detto, ci sono 658 punti. Tra la lettone e Pliskova, 465. Vuol dire che la campionessa del Roland Garros potrebbe anche balzare al numero 2 con la vittoria in un Premier semplice, da 470 punti. Anche un International sposterebbe tanti equilibri. Ecco dunque uno dei motivi per cui Halep ha preso la wild-card a Washington, mentre Muguruza sarà in gara nel Premier di Stanford.
Tre di loro hanno già completato la lista di “best 6”: Konta, Wozniacki, Ostapenko. La lettone ha però una particolarità: essendo partita a inizio 2017 fuori dalle prime 20, non ha l’obbligo di avere due slot riservati ai migliori risultati nei Premier 5 (ricordiamo che i 16 risultati che compongono il ranking sono così suddivisi: i 4 Slam, i 4 Premier Mandatory, i migliori 2 Premier 5 per le giocatrici in top-20 a inizio stagione, i “best 6” degli altri tornei). Per la numero 12 del mondo attuale, dunque, un dettaglio che crea una tabella nominata “best 8” e raccoglie all’interno sia Premier 5 che Premier che International. Si scoprirà solo più avanti se sarà vantaggioso o svantaggioso.
Loro tre, da adesso in avanti, dovranno superare un certo limite per aggiungere punti al ranking, limite che si alzerà inevitabilmente mano a mano che verrà scartato il “best 6” più basso in favore del nuovo risultato. Chi invece è abbastanza tranquilla è Venus, che conta soltanto 11 risultati, seppure con uno 0 obbligatorio a Madrid dove non è scesa in campo. Quello non potrà essere sostituito, perché obbligatorio, ma è anche difficile immaginare che a 37 anni voglia impegnarsi per tanti tornei da qui a fine anno: razionare le energie per far bene negli appuntamenti importanti, dunque verosimilmente la vedremo in campo solo allo US Open, forse a Pechino, e a due dei tre Premier 5 rimanenti. La sua posizione, rispetto a una Svitolina o a una Wozniacki che possono garantire costanza e resistenza fisica lungo l’arco di un’intera stagione, sembra svantaggiata. Vero però che al momento si trova davanti ad entrambe perché conta due finali Slam, un bottino di 2600 punti totale.
Non abbiamo la certezza assoluta che sia il distacco più ridotto di sempre, perché la Race non è una classifica disponibile negli archivi. Vive di vita propria rispetto al ranking normale e rimane spesso inutilizzato fino a fine anno quando iniziano i calcoli su chi andrà alle Finals. Stavolta però è al centro dell’attenzione già da qualche settimana. Le due troveranno un punto di contatto quando usciranno i punti del Master di Singapore e Zhuhai 2016: mancano due mesi e due settimane a quel momento, ma che dopo 7 mesi ci sia una situazione così non fa che rendere il tutto ancora più avvincente.
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