Il tennis è pieno di storie particolari, carine. Storie di rinascite, di esplosioni di talenti, di vittorie e sconfitte. Lo scenario che però si avrà giovedì, sul Philippe Chatrier, avrà probabilmente il sapore della prima volta: Jelena Ostapenko e Timea Bacsinszky scenderanno in campo l’una contro l’altra per contendersi un posto in quella che sarà la prima finale Slam della loro carriera nel giorno del loro compleanno. Nate l’otto giugno ad 8 anni di distanza, per uno scherzo del destino si incroceranno per la prima volta in carriera nel giorno più importante.

Timea, che era già arrivata tra le migliori 4 del Roland Garros nel 2015, non avrà di fronte Serena Williams e patirà probabilmente coi favori del pronostico. Jelena invece proverà a continuare come fatto finora, giocando senza avvertire il minimo nervosismo. Tre rimonte su tre volte in cui, in questo Slam, è stata costretta al terzo set: 4-6 6-3 6-2 contro Louisa Chirico, 2-6 6-2 6-4 contro Samantha Stosur, 4-6 6-2 6-2 contro Caroline Wozniacki.

Abbiamo intervistato due volte in stagione la giocatrice lettone, che qui a Parigi sta raccogliendo i frutti di un 2017 vissuto ad ottimi livelli pur senza arrivare ad exploit di grande risalto. Ci stava per riuscire in Australia, quando era 5-2 e servizio al terzo set contro Karolina Pliskova, finì per perdere 10-8. A proposito di Bacsinszky, con cui giocò il doppio a Pechino, Ostapenko disse: “Con Timea forse è stato anche meglio (rispetto alla coppia con Petkovic, nda), perché entrambe siamo nate lo stesso giorno e dunque già dopo pochissimo è sembrato come se io e lei ci capissimo alla perfezione”.