Statistiche della settimana: Nadal e Pouille sotto il segno del “10”

Nadal centra il 10 anche a Barcellona (alla decima finale!). Per Pouille aspirazioni da Top10. Incanto Siegemund e Svitolina.

Nadal è tornato a dominare sulla terra rossa vincendo per la decima volta il torneo di Barcellona subito dopo la decima vittoria ottenuta a Montecarlo. Anche l’austriaco Thiem che in semifinale aveva eliminato al termine dell’incontro più spettacolare del torneo, il n.1 del mondo Murray, non ha avuto scampo tanto da lasciarsi andare per lo scoramento nel secondo set conquistando negli ultimi 3 game solo 3 punti (punteggio finale 6-4-6-1) .
Nadal ha vinto il torneo senza perdere un set in tutto il torneo e lasciando agli avversari nei 5 matchs disputati, solo 30 games.

I numeri di Nadal a Barcellona sono incredibili:
10 – le vittorie in dieci finali disputate. Un solo set perso in finale, contro Ferrer nel 2008. Thiem è stato il terzo finalista non spagnolo negli anni in cui ha vinto il maiorchino.

8 – le edizioni in cui ha vinto senza perdere un set (2005-07-09-11-12-13-16-17)
53 – i match vinti con 3 sole sconfitte in 13 partecipazioni:

 

Next generation: per la seconda volta quest’anno (dopo Montpellier con Medvedev e Alexander Zverev che poi vinse il torneo), due tennisti under 21 sono approdati ai quarti di un torneo maggiore. Trattasi del coreano Chung (quello che Quinzi sconfisse nella finale junior di Wimbledon nel 2013), che dopo aver sconfitto Alexander Zverev negli ottavi, ha dato filo da torcere a Nadal per un set conclusosi al tie break; e del russo Khackanov che ha superato la testa di serie numero 5 Goffin (prima vittoria in carriera contro un Top 10) prima di farsi imbrigliare nelle maglie del palleggio dell’esperto terraiolo argentino Horacio Zeballos che a 32 anni ha raggiunto la sua prima semifinale in un ATP 500. Grazie a questo risultato il russo ottiene il suo best ranking (42) e diventa il secondo più giovane tennista tra i top 50 dopo Alexander Zverev.

Nell’altro torneo della settimana disputatosi a Budapest, il francese Pouille (23 anni) ha ottenuto il secondo successo in carriera dopo quello ottenuto a Metz lo scorso anno, consolidando il trend di crescita in atto da alcuni mesi che lo sta portando a scalare progressivamente la classifica fino all’attuale nuovo best ranking (14)) che lo pone a soli 219 punti dal decimo posto (erano 904 all’inizio dell’anno).
In semifinale sono approdati due tennisti provenienti dalle qualificazioni: il serbo Djere (numero 184 alla vigilia del torneo) e l’inglese Bedene (68) che ha poi raggiunto la finale persa però nettamente contro Pouille (6-3 6-1). Bedene è il primo tennista proveniente dalle qualificazioni ad approdare in finale in un torneo maggiore da quando nel 2015 vi riuscì a Kitzbuehel il francese Mathieu, che si arrese al tedesco Kohlschreiber.

Settimana azzurra. Unica prestazione degna di nota quella di Paolo Lorenzi , presente a Budapest, che come sempre ha fatto il suo dovere, sconfiggendo secondo pronostico avversari con una classifica più bassa (Kukushkin, Stakhovsky, Kuznetsov) prima di arrendersi in semifinale a Pouille che lo aveva già sconfitto la settimana prima a Montecarlo. Con questo risultato il tennista senese uguaglia il suo best ranking (35) con la concreta possibilità di ritoccarlo già questa settimana a Istanbul dove peraltro usufruisce di un bye in quanto testa di serie numero 4.

Nella settimana caratterizzata dall’attesissimo rientro nel circuito di Maria Sharapova, che dopo 15 mesi di assenza a causa della nota squalifica è sembrata non aver mai smesso di giocare, la sorprendente tedesca Siegemund, dal gioco imprevedibile e fuori dagli schemi usuali, che negli ultimi 12 tornei giocati era uscita 10 volte al primo turno, si esalta in quel di Stoccarda. Nello stadio che dista solo pochi chilometri da casa sua a Filderstadt, ha fatto meglio dello scorso anno, allorché fu sconfitta in finale dalla Kerber. Questa volta è arrivata fino in fondo , estromettendo in rapida successione tre Top 10: Kuznetsova (9), Pliskova (3) e Halep (5) e costringendo alla resa nell’ultimo atto la francese Mladenovic che a sua volta ha confermato i notevoli progressi fatti da inizio stagione, decisivi per assicurarle un posizionamento stabile nei quartieri alti della classifica.
Il torneo ha visto un’ecatombe di teste di serie. Già nei quarti erano rimaste Pliskova (2) e Halep (4) fatte fuori in sequenza come detto dalla Siegemund. In finale sono pertanto giunte due tenniste non comprese nel seeding , con la vincitrice entrata in tabellone grazie a una wild card quanto mai indovinata, concessa dagli organizzatori.

Numeri della settimana
1- si conferma la posizione in classifica di Serena Williams che resterà tale anche per la settimana prossima. L’americana dovrà deporre lo scettro al termine del torneo di Roma allorché si scaricheranno i 900 punti conquistati lo scorso anno grazie al successo in finale.

2- i tornei vinti in carriera dalla Siegemund: Bastad 2016 (Internationale) e Stoccarda 2017 (Premier).

3- le Top Ten battute dalla Siegemund a Stoccarda: al secondo turno la Kunznetsova (9) per 6-4 6-3; nei quarti Katerina Pliskova (3) per 7-6 6-7 6-3; e in semifinale la Halep (5) per 6-4 7-5.
6- i tornei vinti in carriera dalla ucraina Svitolina che a Istanbul ha superato in finale l’emergente ventunenne Mertens, numero 1 del tennis belga. Per la tennista ucraina è la terza affermazione in stagione dopo quelle ottenute a Taipei e a Dubai.
17- il nuovo best ranking della Mladenovic , con 2325 punti. La strada per la Top 10 è lunga ma la sta percorrendo rapidamente se si pensa che alla fine del 2016 occupava la quarantaduesima posizione con soli 1240 punti.

262- la prima classifica di Maria Sharapova al rientro nel circuito. Troppo bassa per aspirare a un posto nelle qualificazioni dello Slam parigino la cui entry list è stata fissata ieri. Dovranno decidere gli organizzatori se concedere o meno una wild card alla tennista siberiana.

Note azzurre: settimana molto deludente con un unico successo di Sara Errani che ha bissato a Istanbul il successo ottenuto in Fed Cup contro la modestissima cinese di Tawain Hsieh, prima di cedere in tre set alla belga Mertens approdata alla sua prima finale in carriera in un torneo maggiore, sconfitta dalla Svitolina .
Se era pronosticabile la sconfitta di Roberta Vinci cui è spettato l’ingrato compito di accogliere la Sharapova al suo rientro nel circuito, viceversa è stata sconcertante l’ennesima debacle di Camila Giorgi che nel primo turno delle qualificazioni a Istanbul si è fatta infilare dalla tedesca Pfizenmaier che non aveva classifica in quanto assente di fatto dal Roland Garros del 2015 (da allora aveva giocato un solo match agli us Open dello scorso anno). Da ieri la tennista di Macerata è scesa al numero 99 del ranking e rischia di uscire dalle top 100 già al termine di questa settimana ma, a conferma dell’imprevedibilità di questo talento fin qui inespresso, croce e delizia del nostro tennis femminile, a distanza di solo una settimana, al primo turno del torneo di Praga, ha strapazzato in due set la beniamina di casa e numero 3 del mondo, Karolina Pliskova col punteggio di 7-6-6-2. Trattasi della settima vittoria contro una top 10, la prima da quando a Katowice nel 2015 ebbe la meglio sulla Radwanska (9) in semifinale, prima di abdicare contro la numero 69 , la slovacca Schmiedlova. Come sarà la prossima? Lo sapremo mercoledì contro la cinese Wang, numero 58 del mondo.

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