Jasmine Paolini nelle ultime settimane è forse l’unica azzurra, se si esclude il tentativo di Martina Trevisan a Rabat, a cercare fortuna nelle qualificazioni WTA di tornei International sulla carta non particolarmente complicati. Le belle prestazioni ci sono state, perché a Biel ha vinto due ottimi match perdendo soltanto da Marketa Vondrousova al terzo dopo un incontro combattuto alla pari per un set e mezzo mentre a Praga è stata eliminata al secondo turno da Mona Barthel, giocatrice in grande spolvero in questo 2017 con oltre 150 posizioni guadagnate nel ranking e vicinissima all’ingresso nelle prime 20 del mondo 4 anni fa. Se si dovesse andare alla ricerca dei rimpianti, questi sarebbero tutti nel match contro la tedesca che recuperò da 40-0 annullando tre match point consecutivi quando la toscana serviva sul 5-4 al terzo set, venendo sconfitta poi 7-6.
Il caso ha poi voluto che Vondrousova e Barthel siano state le giocatrici capaci di vincere i due tornei dove hanno ottenuto la qualificazione al main draw, evento forse più unico che raro. E se da un lato fa pensare alla competitività mostrata dall’azzurra nelle sfide poi perse, dall’altro c’è anche il rammarico per non essere riuscita a cogliere una vittoria sulla carta non altisonante, ma che avrebbe certificato il bel momento che Jasmine sta vivendo da qualche mese a questa parte, ovvero da quando sta riuscendo a giocare libera da infortuni. La speranza è che questa tendenza possa presto invertirsi.
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