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06 Mag 2017 12:40 - Extra
ATP/WTA Madrid: il torneo che non vuole imperatori
Il Mutua Madrid Open dice 4 volte Nadal, 3 Federer, 2 Djokovic, 2 Murray. Ecco qualche cenno storico su un torneo “unico”, imprevedibile, che riserva sempre qualche sorpresa.
di Jason D'Alessandro
Terra di conquista più che Impero. Il Mutua Madrid Open è un torneo sulla terra, certo; prende vita dopo Monte-Carlo e prima di Roma, ovvio; è tra i Masters 1000 più prestigiosi, vero. È un torneo noioso, già scritto, prevedibile, falso. Il Masters di Madrid è forse il più imprevedibile tra i tornei sulla terra rossa (*qui mettiamo un asterisco): a un altitudine di oltre seicento metri la palla corre veloce alterando la fisica della superficie in questione. Qui Rafael Nadal è primo nella classifica dei successi (4) ma mai è riuscito a dominare; sempre suo il record di vittorie consecutive, ma solamente 2.
Il maiorchino, tra i più grandi tennisti – probabilmente il più grande terraiolo – di sempre, ha trionfato dieci volte a Monte-Carlo e Barcellona, sette a Roma e nove al Roland Garros (quattro e cinque consecutive prima e dopo l’impresa di Roger Federer nel 2009). Ma a Madrid la musica è diversa e l’albo d’oro, inevitabilmente, più eterogeneo. Ma forse è proprio quello che desiderano il direttore del torneo Manolo Santana e il proprietario (indicato come “tournament advisor” sulla guida per noi giornalisti) Ion Tiriac: un torneo che fa parlare di sé per ciò che rappresenta e per le sorprese che riserva in ogni edizione.
Indimenticabile quella del 2012 (*ecco quell’asterisco che prontamente torna): improvvisamente la terra blu! E non è il titolo di un thriller. Nel maggio di cinque anni fa, lo ricorderete bene, la terra dei campi della Caja Magica era di colore blu. “Faciliterà agli spettatori la visione del gioco” sosteneva Santana; “voglio tornare sulla terra vera” lamentava Djokovic, quell’anno perdente dal connazionale Tipsarevic, sostenuto anche da Nadal: “questa non è terra vera. Se non si torna sul rosso, il prossimo anno non giocherò”. Nel frattempo Roger Federer e Serena Williams portavano a casa il torneo rimanendo, forse per sempre, imbattuti sulla terra blu. Ma come molti thriller che si rispettino, il finale rimane sospeso. Immaginate, dopo musica finale e titoli di coda, riapparire dall’oscurità il protagonista che lascia aperte le porte a un sequel. Un po’ quello che è successo alla “nostra” trama: “la terra blu era piaciuta a tutti, la palla si vedeva meglio. Mi piacerebbe riprovare”, da dietro il “baffone” le parole di Ion Tiriac…
Il torneo venne inserito nel circuito nel 2002 sostituendo l’Eurocard Open di Stoccarda. Sette anni più tardi divenne un evento combinato ATP e WTA. Oggi, in calendario a maggio, ospita i tennisti e le tenniste più forti del mondo. Il primo a trionfare nella capitale spagnola fu Andre Agassi, che portò a casa – non giocando la finale a causa di un infortunio del suo avversario Jiri Novak – il suo quindicesimo Masters 1000 (al tempo chiamato “Masters Series”). Nei due anni successivi trionfarono rispettivamente Juan-Carlos Ferrero e Marat Safin, il talentuosissimo e indisciplinato russo superò in finale l’argentino David Nalbandian, vincente poi nel 2007 in finale contro Federer.
Sono quindici le edizioni giocate fino ad ora. Abbiamo citato quattro vincitori, se la matematica non c’inganna ne rimangono undici. Diamo uno sguardo al sottotitolo: 4+3+2+2=11. Il resto è roba dei fab four: 2005, 2010, 2013, 2014 Nadal; 2006, 2009, 2012 Federer; 2011, 2016 Djokovic; 2008, 2015 Murray. Nella finale del 2005, certamente tra le più belle e avvincenti, Nadal, al tempo diciottenne e in canottiera batté al quinto set – la finale si giocava al meglio dei cinque – Ivan Ljubicic in rimonta 3-6 2-6 6-3 6-4 7-6. Federer, nel 2006, dominò (7-5 6-1 6-0) Fernando Gonzalez dopo aver incontrato in semifinale Nalbandian, uno dei suoi avversari storici. Il 2008 fu l’anno di Andy Murray, che superò in semi Federer e in finale il francese Gilles Simon con il punteggio di 6-4 7-6. Nei due anni successivi botta e risposta tra Roger e Rafa: nel 2009 6-4 6-4 per lo svizzero, nel 2010 6-4 7-6 per lo spagnolo. Nel 2011 prima vittoria per Novak Djokovic durante quello che forse fu il suo più marcato periodo di grazia – Federer, in un match epico a Parigi, interruppe la sua imbattibilità, ma questa è un’altra storia. Il serbo conquistò il torneo battendo Nadal in finale 7-5 6-4. Lo svizzero tornò a vincere l’anno successivo contro Tomas Berdych – sulla terra blu – e Nadal portò a casa le due edizioni successive, battendo rispettivamente Stan Wawrinka e Kei Nishikori. Le ultime due edizioni se le sono spartite Andy Murray, travolgendo Nadal in finale (6-3 6-2) nel 2015 e Novak Djokovic sullo stesso Murray l’anno scorso.
Dal 2009, anche le ragazze protagoniste della Caja Magica. La prima Regina della capitale spagnola fu Dinara Safina, che aggiunse il trofeo femminile a quello del sopra citato fratello Marat, arricchendo la teca di famiglia Safin; in finale superò Caroline Wozniacki 6-2 6-4. L’edizione del 2010 la portò a casa la francese Aravane Rezai battendo, in una settimana di grazia, Justin Henin, Andrea Petkovic, Jelena Jankovic, Lucie Safarova e Venus Williams in finale (6-2 7-5). Nel 2011 e nel 2015 ebbe la meglio Petra Kvitova rispettivamente su Victoria Azarenka (7-6 6-4) e Svetlana Kuznetsova (6-1 6-2). Nel 2012, l’anno “blu”, Serena Williams batté Azarenka in una finale a senso unico (6-1 6-3) e si ripeté l’anno successivo, con il punteggio di 6-1 6-4, contro Maria Sharapova, che si aggiudicò il torneo l’anno successivo contro la rumena Simona Halep (1-6 6-2 6-3), a sua volta dominatrice dell’ultima edizione (in finale contro Dominika Cibulkova: 6-2 6-4).
Quest’anno Roger Federer e Serena Williams non ci saranno. Il primo si gode il meritato riposo dopo un inizio anno memorabile, la seconda è in dolce attesa. Non ci sarà Petra Kvitova, ancora convalescente dopo l’infortunio al polso. Non ci saranno Agassi, Safin, Ferrero e Nalbandian a causa dell’inesorabile scorrere del tempo. Ci saranno tutti gli altri passati vincitori: Nadal per continuare la striscia vincente iniziata a Monte-Carlo e Barcellona e confermare i suoi record madrileni, Murray e Djokovic per riaccendersi – nonostante siano numero uno e due del mondo – dopo un periodo buio. Ci sarà Maria Sharapova, appena tornata dopo la squalifica. Ci saranno poi tutti gli altri protagonisti di un torneo che, come ogni anno, si preannuncia da ricordare.