di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
25 Apr 2017 17:41 - Extra
Up&Down: Bielorussia da sogno, figuracce per Nastase e Mourier
La "decima" a Montecarlo di Rafa Nadal, l'incredibile Bielorussia di Fed Cup che vola in finale senza la sua miglior giocatrice e le brutte figure di Mourier e Nastase: tutto questo nell'Up&Down della settimana.
di Piero Vassallo
UP
Rafael Nadal
Il progetto della “tripla decima” comincia nel migliore dei modi: a Montecarlo Rafa vince il suo titolo numero settanta in carriera, il cinquantesimo sulla terra rossa su cui nessuno ha fatto meglio di lui – Vilas si era fermato a quarantanove. Ha avuto un tabellone abbastanza semplice a dispetto del valore del torneo ma questa è una colpa dei vari Murray, Djokovic e compagnia, non certo dello spagnolo che invece si è presentato puntuale all’appuntamento e ha ribadito ancora una volta la sua superiorità sul rosso. Non sarà più il Nadal imbattibile di qualche anno fa ma su questa superficie è ancora l’uomo da battere, inoltre ha ridotto le distanza da Federer nella Race e con Barcellona, Madrid, Roma e Parigi all’orizzonte può già mettere la freccia e portarsi in testa.
Bielorussia
Impresa straordinaria per la squadra di Eduard Dubrou: battendo la Svizzera a Minsk la Bielorussia si è guadagnata la sua prima finale di Fed Cup alla prima apparizione nel World Group. Un successo incredibile se si pensa che il tutto è avvenuto senza l’apporto di Victoria Azarenka, in fase di recupero dopo la maternità ma presente in panchina a dare tutto il suo sostegno ad Aliaksandra Sasnovich e Aryna Sabalenka. La prima è ormai una giocatrice da Fed Cup a tutti gli effetti, con quattro punti su quattro conquistati tra quarti e semifinale, mentre la seconda è stata ancora decisiva nel quarto singolare come già successo contro l’Olanda. Dimostrazione di grande carattere per una ragazza di soli diciotto anni. Nella finale di novembre contro gli Stati Uniti a dare manforte alle due eroine del weekend dovrebbe esserci anche la stessa Azarenka, per un risultato che sarebbe storico.
DOWN
Cedric Mourier
L’episodio è quello ormai diventato virale dopo la semifinale tra David Goffin e Rafa Nadal: un dritto del maiorchino abbondantemente lungo correttamente segnalato dal giudice di linea e il non richiesto intervento del giudice di sedia che invece ribalta il verdetto prendendo un abbaglio clamoroso. Un punto importante che avrebbe dato a Goffin un vantaggio di 4-2, certo la partita non si è decisa su un solo punto ma il danno resta ed è gravissimo per un arbitro esperto come Mourier. Qualche anno fa Viktor Troicki fu protagonista di un divertente siparietto in cui, per contestare una chiamata a suo dire errata del giudice di sedia, prese in prestito una telecamera per inquadrare il segno della discordia. Ricordate chi era l’arbitro implicato? Proprio lui, il buon Mourier.
Ilie Nastase
La Romania ha battuto la Gran Bretagna garantendosi un posto del World Group allargato del prossimo anno, ma a tenere banco più che i risultati del campo sono state le “performance” dell’ormai ex capitano rumeno Ilie Nastase. L’ex numero 1 del mondo ha cominciato il suo weekend con un’affermazione razzista sulla gravidanza di Serena Williams, durante il sorteggio ufficiale si è reso protagonista di un siparietto poco elegante chiedendo il numero della camera d’albergo al capitano delle britanniche Anne Keothavong, infine ha superato se stesso durante il match tra Cirstea e Konta insultando la giocatrice di origine ungherese e la stessa Keothavong prima di essere trascinato negli spogliatoi. Si aspettano pesanti sanzioni dall’ITF, nel frattempo la sua avventura sulla panchina della Romania è terminata e da Wimbledon fanno sapere che la sua presenza nel Royal Box non è più gradita. Nessun passo indietro però da parte del diretto interessato: “Non mi dispiace di quanto accaduto, possono anche mandarmi in prigione, la cosa non mi interessa”.