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02 Apr 2017 19:15 - Commenti
“Shut up” pubblico di Miami
Prima il "go back to Moscow!", poi il comportamento indecente contro Nick Kyrgios, sommerso di fischi ed urla. Il pubblico di Miami è al centro delle critiche di giocatori, ex tennisti e giornalisti.
di Diego Barbiani
Quando persino l’account ufficiale del torneo arriva a pubblicare un post sul proprio profilo Twitter per avvisare tutto il pubblico che bisogna mantenere un clima il più possibile corretto nei confronti di entrambi i protagonisti in campo, probabilmente è il segnale che si è già oltre il consentito.
Dear fans, we love you, but should you make noise during rallies?@rogerfederer says… pic.twitter.com/yUNfvX2d7e
— Miami Open (@MiamiOpen) April 1, 2017
Qualche giorno fa l’urlo “go back to Moscow!” partito dalle tribune nei momenti in cui Venus Williams stava servendo sul 6-4 in suo favore nel tie-break del secondo set contro la russa Svetlana Kuznetsova. Venerdì sera invece Nick Kyrgios si è trovato tutto il pubblico del centrale che da metà del primo set ha cominciato a fischiarlo ed a non perdonargli neanche il battito di ciglia. Contro di lui c’era Roger Federer, tennista che gioca in casa anche ad 8000 chilometri da Basilea, e Nick lo sapeva, forse però non si aspettava di trovarsi oltre 10.000 spettatori che alla prima smorfia hanno cominciato un indecente festival di fischi ed urla. Nick, che non è certo un cuore tenero, ha risposto più o meno per le rime ma non c’è stato verso, e alla fine è uscito definitivamente di testa sul 5-4 e servizio nel tie-break decisivo, dopo oltre 3 ore di partita.
The crowd was absolutely, substantially, severely APPALLING.
Roger Federer is a remarkable athlete worthy of praise.#CanBelieveBothThings
— Matt Zemek (@mzemek) April 1, 2017
“Il pubblico era assolutamente, sostanzialmente, gravemente terribile”
Il tifo ci può stare anche nel tennis, contribuisce a creare atmosfera, forse aggiunge quel pizzico di emozione in più che fissa una partita nella memoria collettiva, ma che questo debba portare a fischiare ripetutamente l’avversario è un gesto deprecabile.
Federer wins a tense, tense first set tiebreak 11-9 over Kyrgios.
Crowd roars for Roger, then makes sure to boo Nick, too.
— Ben Rothenberg (@BenRothenberg) April 1, 2017
“Il pubblico ha fatto sentire la sua voce per Roger, poi si è accertato di fischiare a sufficienza Nick”.
Anche la signora del tennis statunitense – e mondiale – è rimasta sconcertata.
Ok @MiamiOpen crowd, give @NickKyrgios a break… I'm hearing lots of boos for no reason…
— Chris Evert (@ChrissieEvert) April 1, 2017
“Ok pubblico di Miami, lasciate stare Kyrgios… Sto sentendo un sacco di fischi senza alcuna motivazione”.
Evert ha ragione, e non solo perché nel complesso la prova dell’australiano è stata priva di quegli atteggiamenti che qualche mese fa lo avevano portato anche alla squalifica. Quella volta a Shanghai si rifiutava, quasi, di giocare. Venerdì invece ha dato il 120% per cercare di aggiudicarsi il secondo match della carriera contro uno dei suoi più grandi idoli sportivi. I lanci di racchetta, senza violenza, o le urla dopo gli errori erano segnali di frustrazione che non infrangevano (in quelle modalità) alcuna regola.
Laughable that fans were so tough on @NickKyrgios – almost entirely on reputation. He fought his heart out & even gave RF disputed point
— Richard Ingham Evans (@Ringham7) April 1, 2017
“È ridicolo che gli appassionati siano così duri nei confronti di Nick Kyrgios – il tutto perché basato sulla sua reputazione. Lui ha lottato col cuore ed ha pure dato un punto discusso a Federer”.
Il pubblico però ha continuato, ed anche Mirka, la moglie di Federer, ci si è messa di mezzo. Come già detto ce l’hanno fatta, perché sul 5-4 e servizio al tie-break decisivo Kyrgios all’ennesimo “out” chiamato su un suo colpo non ce l’ha fatta più, sparacchiando un doppio fallo che ha spianato la strada a Federer. Non è carino, il gesto, ma era quantomai comprensibile.
Kyrgios screaming at the crowd pic.twitter.com/b4KTaMZpPQ
— That Dude (@cjzer0) April 1, 2017
Finally finished watching RF vs NK
1) Rollicking fun
2) Shut up, crowd
3) You'll get him next time, Nick
4) No, SHUT UP, Miami. For reals.— Hannah Wilks (@newballsplease) April 1, 2017
“Finalmente ho finito di guardare RF contro NK
- Divertimento spensierato
- State zitti, voi del pubblico
- La prossima volta ce la farai, Nick
- No, STATE ZITTI, pubblico di Miami. Davvero”
Who brought the French Open crowd to Miami?
— Svenja Mastroberardi (@svenja_mastro) April 1, 2017
“Chi ha portato il pubblico francese a Miami?”.
Even the most intense Fed fans on my timeline are disgusted by the Miami crowd
— Nick Nemeroff (@NNemeroff) April 1, 2017
“Anche il più grande tifoso di Federer sulla mia timeline è disgustato dal pubblico di Miami”.
Absolutely disrespectful crowd in Miami. Nick Kyrgios has a right to be filthy. Can't yell "out" at 5-5 in 3rd set tiebreaker #Masters1000
— Lance Jenkinson (@westsport) April 1, 2017
“Pubblico assolutamente vergogonoso a Miami. Nick Kyrgios ha tutti i diritti di essere furioso. Non puoi urlare “out” sul 5-5 nel terzo tie-break”.
Miami crowd… chill.
— José Morgado (@josemorgado) March 31, 2017
“Pubblico di Miami… calmati”.
Non è bastato poi a queste persone vedere Federer, che naturalmente non ha alcuna responsabilità in questa situazione, trionfare. I fischi a Kyrgios sono continuati anche oltre la stretta di mano, anche quando i due giocatori si sono dati un cenno amichevole con la mano nel momento in cui lo svizzero andava a rilasciare qualche dichiarazione e l’australiano usciva dal campo.
as kyrgios leaves the court he taps congrats to federer and still some fools in the crowd boo him.
— Craig Gabriel (@crosscourt1) April 1, 2017
That match was the best match of the year by 50 miles. Miami crowd the worst crowd of the year by 50 miles.
— Nick Nemeroff (@NNemeroff) April 1, 2017
“Questo match è stato il più bello della stagione per 50 miglia (di distacco). Il pubblico di Miami è stato il peggior pubblico della stagione per 50 miglia (di distacco).”.
Le public a clairemnt tout fait basculer. Jms entendu autant de bruit ds 1 stade de tennis. Injuste pr Kyrgios qui fait 1 énorme match.
— Charlotte Gabas (@Chagabs) April 1, 2017
“Il pubblico ha veramente girato la partita (dalla parte di Federer). Non ho mai sentito tanto caos in uno stadio. È ingiusto tutto ciò nei confronti di Kyrgios che ha fatto un match enorme”.
Tutti questi sono giornalisti di tennis, molti dei quali frequenti “abitanti” delle varie sale stampa in giro per il mondo. Non persone che parlano a sproposito, insomma. Per Chris Evert invece c’è poco da dire: una delle più forti giocatrici che siano mai esistite.
E con lei anche alcune giocatrici che hanno seguito la partita
This crowd…… come on guys
— Nicole Gibbs (@Gibbsyyyy) April 1, 2017
“Questo pubblico… Dai ragazzi”.
What's with this crowd ??
— Daria Gavrilova (@Daria_gav) April 1, 2017
“Perché dagli spalti devono comportarsi così”.
disappointed with the booing, he put on a crazy good show this entire tournament.
— Jamie Hampton (@Jamie_Hampton) April 1, 2017
“Sono dispiaciuta per i fischi, lui ha messo in campo uno show incredibile per tutto il torneo”.
Infine (ma si potrebbe anche proseguire a lungo…) gli ultimi pensieri dalla moglie di Kevin Anderson, che prima riprende un messaggio sacrosanto poi lascia un suo parere.
This. https://t.co/dOfHnJWXc3
— Kelsey Anderson (@KelseyOAnderson) April 1, 2017
Il messaggio ripreso dalla signora Anderson dice questo: “L’appassionato che ha urlato out sul 5-4 al tie-break è una vera disgrazia per lo sport. Mostra un po’ di rispetto per due atleti che hanno lottato per oltre 3 ore!”
Il secondo:
@FortyDeuceTwits Makes me super sad. Don't care how much you like or dislike a player, show respect. It's more than a game for these athletes it's their life pic.twitter.com/0BQBvaygQv
— Kelsey Anderson (@KelseyOAnderson) April 1, 2017
(anche riferito al “go back to Moscow!”) “Questo mi rende super triste. Non importa quanto piaccia o meno un giocatore, bisogna mostrare rispetto. È più di un gioco per questi atleti, è la loro vita”.
La speranza è che con Rafa Nadal si diano una regolata.