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18 Feb 2017 22:27 - Extra
WTA, i tornei della settimana: a Dubai il primo Premier 5 del 2017
A Dubai il tabellone si presenta abbastanza sbilanciato con la metà bassa più forte. Kerber ha la chance di tornare numero 1, ma il suo stato di forma non fa ben sperare.
di Diego Barbiani
Sta per cominciare una settimana importante per la stagione WTA, anche in ottica numero 1 del mondo. A Dubai infatti ci sarà il primo Premier 5 della stagione ed Angelique Kerber, che lo scorso anno negli Emirati pativa ancora gli effetti della vittoria all’Australian Open, perdeva all’esordio da Saisai Zheng in un match che ancora oggi si ricorda per la frase rivolta al suo coach dopo il primo set perso: “Sono vuota, senza energie”. Oggi la tedesca ha la possibilità sulla carta, se non di tornare numero 1, almeno di avvicinarsi considerevolmente, considerando anche che ad Indian Wells Serena Williams vedrà uscire 650 punti mentre lei solo 10. Il problema è relativo alla condizione attuale della numero 2 del mondo, vittima del più naturale (per chi non ha un passato alle spalle che potesse prevedere un exploit come il suo 2016) momento di difficoltà.
WTA Premier 5 Dubai
Il torneo lo scorso anno vide vincere Sara Errani in finale contro Barbora Strycova, ma nel 2016 era solo “Premier” per via dell’alternanza con Doha.
Quest anno la romagnola non ci sarà ed il suo ranking ne risentirà parecchio. L’unica azzurra presente, dunque, sarà solo Roberta Vinci che, nel giorno del suo trentaquattresimo compleanno, era presente alla cerimonia del sorteggio del tabellone ed ha dichiarato, assieme ad Anastasia Pavlyuchenkova, che le condizioni sono un po’ più complicate rispetto al Qatar perché i campi sono più veloci e le palline viaggiano molto di più.
Questi i possibili incroci delle prime 8 teste di serie ai quarti di finale (si è cancellata Johanna Konta, numero 6, ed il suo posto è stato preso da Strycova):
- [1] A. Kerber – [8] E. Vesnina (3-1 Kerber nei precedenti, ultima sfida: WTA Premier New Haven 2013, 6-2 6-4 Vesnina)
- [3] D. Cibulkova – [7] E. Svitolina (1-0 Svitolina nei precedenti, unica sfida: US Open 2013, 6-4 6-3 Svitolina)
- [4] A. Radwanska – [5] G. Muguruza (4-4 nei precedenti, ultima sfida: WTA Finals Singapore 2016: 7-6 6-3 Radwanska)
- [2] K. Pliskova – [9] B. Strycova (1-1 nei precedenti, ultima sfida: WTA Premier Birmingham 2016: 6-4 7-6 Strycova)
Un tabellone che per valori appare sbilanciato con la metà bassa più forte e piena di giocatrici che possono emergere come Caroline Wozniacki che a Doha non aveva in dote una testa di serie ma all’esordio ha eliminato la numero 4 del seeding Agnieszka Radwanska. Curiosamente, le 2 potrebbero di nuovo affrontarsi a Dubai negli ottavi di finale. La danese, però, è capitata dalle parti di Garbine Muguruza e nonostante l’esordio insidioso contro Daria Kasatkina, sembra comunque piuttosto probabile un incrocio al terzo turno contro la spagnola che è forte di un 3-1 nei precedenti. Dipenderà molto, e lo stesso discorso vale per Karolina Pliskova, da come usciranno dalla complicata settimana di Doha. Radwanska è chiamata invece ad una reazione: a parte la finale a Sydney ha vinto appena 3 partite e perso da Alison Riske (a Shenzhen), Mirjana Lucic Baroni (all’Australian Open) e Wozniacki (a Doha) ottenendo solo un quarto di finale, a Shenzhen, come massimo risultato. Al terzo turno, però, un’eventuale sfida a Yulia Putintseva (numero 17 del seeding) potrebbe nascondere più di un’insidia.
Altre 2 mine vaganti sono finite nell’ultimo quarto di tabellone: CoCo Vandeweghe, semifinalista all’Australian Open, è la testa di serie numero 14 dell’ottavo di Strycova mentre Kristina Mladenovic sarà la possibile avversaria di Karolina Pliskova al secondo turno, sempre che riesca a superare un’altra giocatrice che quest anno è partita molto bene come Katerina Siniakova, vincitrice a Shenzhen dove ha ottenuto le prime vittorie contro top-10 (Simona Halep e Konta). Banco di prova importante anche per Jelena Ostapenko, che lo scorso anno nel Premier 5 dell’Emirato (a Doha) centrò la finale più importante della carriera arrivando molto vicina al successo contro Carla Suarez Navarro.
Guardando la metà alta, invece, la situazione appare più incerta ma più per lo stato di forma della sua principale testa di serie, Kerber, di cui abbiamo accennato all’inizio. La tedesca, dopo il bye all’esordio (come lei tutte le prime 8 teste di serie) avrà una partita fattibile contro Jelena Jankovic, che a Dubai ha giocato le prime qualificazioni da Fidelstadt 2004 e recentemente ha accennato alla possibilità del ritiro a fine stagione se i risultati non la riporteranno almeno a ridosso delle prime 20, o la connazionale Mona Barthel, una delle 3 wild-card assieme a Cagla Buyukackay e Shuai Peng. Nel caso di sfida alla serba, la mente torna ad uno dei punti più spettacolari del 2014 giocato proprio dalle 2, a Doha, dove gli ultimi scambi furono talmente sfiancanti (e tecnicamente di primissimo livello) che Jankovic non poté fare nulla oltre a gettarsi a terra in un misto di stanchezza ed incredulità.
Monica Puig, o Caroline Garcia (numero 15 del seeding), sembrano le più probabili avversarie negli eventuali ottavi di finale, mentre Vesnina, se vorrà tenere fede alla sua testa di serie, dovrà vedersela probabilmente contro Samantha Stosur (numero 11) o Shuai Zhang al terzo turno, con l’eventuale sorpresa rappresentata da Ana Konjuh.
L’ultimo spicchio di tabellone che andiamo ad analizzare vede anche l’unica azzurra presente. Vinci esordirà contro l’altra Pliskova, Kristyna, con un gioco piuttosto simile alla gemella Karolina, ma di mano mancina. Al secondo turno, ancora un possibile incrocio con Lauren Davis come già avvenuto a Doha pochi giorni fa. Negli ottavi potrebbe esserci Cibulkova che ha ritrovato un ottimo livello di gioco dopo le prime difficili settimane (ma lei stessa predicava calma vista l’abitudine ad enormi carichi di lavoro ed ad una situazione per lei nuova come l’essere numero 5 del mondo), ma al tempo stesso ha patito tanto le ultime tre sconfitte. La prima di queste contro Ekaterina Makarova, possibile avversaria qui al secondo turno, all’Australian Open dove da 2-6 0-4 e chance dello 0-5 era riuscita a rimettere in piedi l’incontro ed a portarlo, quasi, dalla sua fino a che sul 3-3 al terzo non ha mancato la chiusura in un game dove era 0-40 finendo poi per perdere la battuta, e l’incontro, nei 2 game seguenti.
Poi a San Pietroburgo contro Putintseva quando ha perso il primo match dopo aver vinto il primo set dallo US Open 2016 (in quella circostanza venne eliminata da Lesia Tsurenko).
In questa circostanza, era avanti 4-2 nel terzo set ma a causa anche dei tanti errori ha finito per perdere 6-4.
Infine a Doha, dove in mezzo ad una tormenta di vento e nonostante un’avversaria capace fin lì di mettere a segno 20 ace, ha mancato 2 palle break consecutive sul 3-3 al terzo. Pliskova, come Makarova, una volta recuperato lo svantaggio ha poi chiuso l’incontro nei 2 game successivi.
Il suo vantaggio è quello di saper cancellare in fretta quanto accaduto, sia nel corso della singola partita che da una settimana all’altra ed il suo rendimento è in continuo crescendo, per questo il nome della principale favorita alla finale nella parte bassa rimane lei o Elina Svitolina. Le 2 sono in rotta di collisione ai quarti, ma l’ucraina potrebbe avere qualche difficoltà negli eventuali ottavi se l’avversaria sarà Naomi Osaka, che è avanti 2-1 negli scontri diretti. L’ultimo dei quali è valso la prima finale WTA in carriera per la giovanissima giapponese
Altre giocatrici da tenere d’occhio
Yulia Putintseva, per constatare se il bel momento della kazaka delle ultime settimane possa portarla a compiere altri risultati importanti ed a migliorare il suo ranking avvicinandola ulteriormente alle prime 20, e CiCi Bellis, all’esordio stagionale dopo l’infortunio di fine 2016. Dopo il forfait di Konta, il tabellone le ha abbinate l’una contro l’altra al primo turno. Siniakova, che ha davanti a sé potenzialmente 2 match molto complicati (il primo contro Mladenovic ed il secondo contro Karolina Pliskova) ma che ha le sue carte da giocare, soprattutto contro la francese.