Ci volevano due giornalisti svedesi per raccontare la vera storia del tennis svedese. Quel magico ventennio, tra la metà degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’90, in cui questa nazione fredda e isolata, ha dominato il nostro sport come solo Stati Uniti e Australia erano stati in grado di fare fino a quel momento.
Mats Holm e Ulf Roosvald confezionano un piccolo gioiellino, quasi un romanzo di formazione che parte dagli albori, dall’infatuazione di Re Gustavo V per il tennis, alla spinta propulsiva dei pionieri Percy Rosberg, Lennart Bergelin, Janne Lundqvist e Ove Bengtson, alla fragorosa irruzione di Borg che farà da traino per il movimento che esploderà definitivamente negli anni ’80, fino all’incoronazione di altri due numeri uno, quali Wilander e Edberg.
Sono proprio queste le figure centrali su cui si poggia il libro: Björn Rune Borg, Mats Wilander e Stefan Bengt Edberg. La prima parte è incentrata su Borg, una sorta di biografia in cui è possibile scoprire aneddoti sconosciuti anche ai più appassionati.
La seconda parte invece si snoda tra le vite di Wilander e Edberg, analoghi opposti. Mats, tanto metodico e preciso in campo, quanto sognatore e viveur fuori. Stefan, tanto talentoso e istintivo in campo, quanto introverso e maturo fuori.
La marcia in più del libro non risiede però tanto nel racconto – seppur scorrevole e brillante – quanto nella visione dall’interno della scena svedese che Holm e Roosvald possono offrire avendola vissuta in prima persona.
Scopriamo così che la ‘produzione’ quasi industriale di campioni non è stata dovuta a fortuna e casualità, ma a vari fattori interni: l’instancabile promozione del tennis da parte del Re Gustavo V, la crescita esponenziale dell’associazionismo sportivo, la stretta collaborazione tra istituzioni sportive ed imprenditoria e un lungo periodo di politiche di uguaglianza sociale che trasformarono il tennis da un passatempo per ricchi ad uno sport accessibile a tutti, perfino inserito nei programmi scolastici.
Non mancano gli spunti divertenti, soprattutto relativi al caratteraccio di Bergelin e a tiri mancini che i campioni di quegli anni solevano giocarsi tra di loro (con Lendl e McEnroe vittime e carnefici); così come episodi inediti sulle mattane di Wilander e alla rivelazione finale del vero motivo per cui Edberg è diventato coach di Federer e che non vi sveleremo.
In conclusione un ottimo libro, consigliatissimo a tutti gli appassionati di tennis.
Mats Holm e Ulf Roosvald; Game, set, Match (Borg, Edberg, Wilander e la Svezia del grande tennis); Add Editore, Torino 2016. (trad. di Alessandra Scali)
Finisce malissimo l'avventura alle WTA Finals di doppio per sara Errani e Jasmine Paolini, che…
Finale rocambolesco per il girone verde, che aveva visto ieri pomeriggio il forfait di Jessica…
Jannik Sinner da una parte, Carlos Alcaraz dall’altra. Questo il verdetto del sorteggio dei gironi…
Elena Rybakina è riuscita nell'unico vero compito rimastole: lasciare Riyad con buone sensazioni in vista…
Non riesce Jasmine Paolini a superare il gruppo viola alle WTA Finals, travolta contro Zheng…
La sconfitta di Iga Swiatek contro Coco Gauff non solo mette nei guai la numero…